A Roma spazzano via, come immondizia, persino i rifugiati in regola
Il 26 agosto 2017, a Roma, migliaia di cittadini indignati hanno marciato contro il ministro Minniti, il prefetto Basilone e la sindaca Raggi, i quali due giorni prima avevano ordinato lo sgombero reciso (ossia violento) di un centinaio di migranti, tutti rifugiati politici e tutti con i documenti in regola, accampati in piazza Indipendenza.
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Per capire la manifestazione di oggi, bisogna conoscere i fatti che la precedono.
Il 24 agosto è stato violentemente sgombrato un campeggio creato da un centinaio di migranti nel cuore di Roma (piazza Indipendenza), davanti ad un edificio di 10 piani dove queste persone vivevano da quattro anni. Infatti, nel 2013, l'allora sindaco capitolino, sicuramente dietro accordi di convenienza con il proprietario, aveva consentito l'occupazione dell'edificio, allora vuoto, da parte di circa 100 migranti. Questo perché erano quasi tutti rifugiati politici con i documenti in regola e, secondo le norme internazionali, avevano diritto ad un alloggio decente nel paese ospitante.
Ma oggi il proprietario dell'edificio vuole riprenderne possesso e ha chiesto lo sgombero. Non avendo trovato altri alloggi idonei in città per sistemare i rifugiati, il 19 agosto il governo capitolino, d'intesa con la Prefettura e gli Interni, ha semplicemente dato ordine alla polizia di gettare i migranti per strada – dove hanno prontamente allestito un campeggio in una piazza adiacente.
Poi il 24 agosto, è stato ordinato di spazzarli via dal campeggio anche ricorrendo alla forza – nella fattispecie, usando cannoni d'acqua fredda contro i rifugiati mentre ancora dormivano nei loro sacchi a pelo alle 6 della mattina e poi, per spezzare ogni ulteriore resistenza, usando liberamente i manganelli. Infatti, è stato filmato e registrato un funzionario della polizia mentre gridava ai suoi agenti in piazza: “[Questi migranti] devono sparire, se tirano qualcosa spaccategli un braccio" (fonte: Televideo, 24/08, 22:03, Frasi choc agente, inchiesta questura).
La manifestazione pro-migranti tenutasi oggi, 26 agosto, rappresenta dunque la protesta oltraggiata della città contro questa azione brutale. E anche illegale: i manifestanti minacciano di portare il governo capitolino davanti alla Corte Europea di Giustizia per inosservanza dei diritti dei rifugiati politici.
Ma il sentimento che più si sentiva durante la marcia di oggi è stato il senso di disgusto. Lo esprime eloquentemente il cartello che si vede più in alto nel video qui sotto: “Mio padre – partigiano, antifascista, buon cattolico – penso sarebbe schifato da questa violenza su migranti e senza casa.”
Breve squarcio del corteo:
A pro-migrant demonstration in Rome, Italy... di intercult
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