Disobbedire a una legge ingiusta è possibile
Inoltre oggi Rocco Todero - più o meno su questa linea di ragionamento - ha scritto sul Foglio:
"All’interno del processo penale, allorché l’imputazione trovi giustificazione in una disposizione legislativa che si dubita essere in contrasto con la Costituzione, il Tribunale non procederà a comminare la condanna sino a quando la Corte non avrà sciolto i dubbi sulla legittimità della legge.
Un meccanismo, quello della sospensione cautelare della legge, introdotto dalla giurisprudenza per evitare che l’immediata efficacia della volontà del Parlamento possa travolgere irrimediabilmente le posizioni giuridiche fondamentali degli individui, quelle assistite da particolari garanzie costituzionali come la vita, la libertà, la salute, l’istruzione e il lavoro.
Perché non esiste alcuna sacralità della legge da quando abbiamo deciso di vivere all’interno di un ordinamento costituzionale puntellato dalle libertà e dai diritti fondamentali dell’uomo, da quando abbiamo accettato che la Sovranità appartiene al popolo che la esercita però nelle forme e nei limiti previsti della Costituzione, da quando ci siamo convinti che la legge debba essere frutto tanto della volontà quanto della razionalità e della ragionevolezza".
Persino Amnesty International ha parlato di gestione repressiva dei migranti da parte del governo italiano. Non stiamo quindi parlando di una diatriba di basso livello politico. Parliamo di diritti umani, che vanno garantiti a tutti gli uomini, anche se non hanno la cittadinanza italiana.
Anche Valerio Onida parla di violazione di diritti.
«L'iscrizione all'anagrafe è un diritto elementare». E tanto basta a Valerio Onida, giurista e soprattutto ex presidente della Corte costituzionale, per appoggiare la protesta dei sindaci contro il divieto - inserito nel Decreto sicurezza - di iscrivere all'anagrafe comunale i migranti richiedenti asilo. Anche se l'unica via di uscita per dirimere la questione è «far pronunciare la Corte costituzionale sulla norma».
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Cassese: "Orlando non ha tutti i torti"
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