"Il governo razzista è caduto"
Peppe Sini scrive: "Dopo un anno di violenza razzista, di persecuzioni di innocenti, di omissione di soccorso di persone in pericolo di morte, di crimini contro l'umanita', di continuo e crescente attentato contro la Costituzione della Repubblica italiana, di seminagione di odio e di istigazione al male, il governo razzista e' finalmente caduto. Ora siano immediatamente soccorse le persone piu' bisognose di aiuto: l'Italia faccia cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo. Ora siano ripristinati nel nostro paese il rispetto dei diritti umani, la vigenza della Costituzione repubblicana, la democrazia, lo stato di diritto, la civile convivenza. Ora siano immediatamente abrogate tutte le scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'. Ora siano allontanati per sempre dai pubblici uffici i responsabili di crimini abominevoli. Ora gli autori di crimini mostruosi siano sottoposti al giudizio delle competenti magistrature".
Peppe Sini è l'animatore del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo.
Il suo comunicato si conclude così: "L'Italia torni ad essere una repubblica democratica, un paese civile, un ordinamento giuridico che rispetta e difende i diritti umani e salva le vite. Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Salvare le vite e' il primo dovere".
Intanto i migranti della Open Arms sbarcano a Lampedusa. E' stata la magistratura a sbloccare la situazione. E ora la Procura indaga per omissione e rifiuto di atti d’ufficio “per non avere risposto alle gravi condizioni di salute dei migranti”, secondo l’Adnkronos. Il reato, previsto dall’articolo 328 del codice penale, punisce “il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni“.
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