Morte e vita dei migranti
Certamente molte persone vengono salvate, mentre si allontanano dai loro paesi di nascita o da quegli altri in cui sono già straniere, sfruttate e discriminate. Spesso vengono salvate appena in tempo, come accaduto il 16 di questo mese al largo della costa libica. E' difficile che manchino i morti. Anche stavolta è andata così. Hanno lasciato tra i vivi un fratello o un amico, con cui avranno parlato mille volte di futuro. Stavolta, nella stiva della barca rintracciata dalla nave Geo Barents (di Medici Senza Frontiere), sono i più giovani ad essere stati sacrificati. Sono quelli costretti in genere dai trafficanti a occupare i posti veramente rischiosi. Hanno respirato carburante. Dieci di loro sono soffocati. E i vivi avranno nuove ferite profonde da curare.
Ma non si deve rischiare di non capire: se la volontà di raggiungere l'Europa ha molte cause (guerre e terrorismo, catastrofi climatiche e fame, stupri e persecuzioni per condizioni politiche e personali) e spesso alla fuga non c'è alternativa, l'inflizione di quest'ultimo feroce supplizio dipende direttamente da decisioni dei nostri governi, come quella di non coordinare i soccorsi nel Mediterraneo, pur tenute sotto tono nel mentre ci si mette nelle mani di tiranni e di criminali.
Parliamo di governi dei Paesi più avanzati del mondo, forti di progressi quasi inverosimili in campi della conoscenza, della medicina, della tecnologia, e di secoli di storia da cui trarre insegnamento. Soluzioni immediate accettabili, per aiutare oggi alcune decine di migliaia di persone, sono possibili. Continuare a costringere i Paesi più poveri ad accogliere in emergenza milioni di persone, o renderle merce di scambio e di ricatto, senza affrontare invece uno dei fenomeni più colossali - accanto a quello dell'aumento della temperatura sulla Terra - di questi anni, in modo serio e trasparente, potrebbe condurre presto a condizioni di insicurezza, di ingiustizia e di crudeltà irreversibili. Qui dalla nostra nave Europa nessuno potrà dire che non era possibile rendersene conto.
https://ilmanifesto.it/la-soccorritrice-di-msf-quei-dieci-ragazzi-uccisi-dalle-esalazioni-che-rabbia/?fbclid=IwAR3ytfSOyN0eDV9ko4TCGPs9XoVE0K-XZ_t5Fm7dX_ZaviiHyQ-mN-ntw5k
Articoli correlati
- Almasri è accusato di crimini gravissimi come torture, stupri e omicidi di migranti
La premier Giorgia Meloni indagata per il caso del libico Almasri
Almasri era ricercato dalla Corte Penale Internazionale (CPI), ma invece di essere arrestato e consegnato alla giustizia internazionale, è stato espulso e rimpatriato in Libia con un volo di Stato italiano.28 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink - La Merkel rompe il silenzio: “Inaccettabile votare con l’estrema destra”
Germania: per contrastare i migranti la CDU sdogana i neonazisti tedeschi
Si tratta di un passaggio politico che segna una frattura nella CDU, un partito che sotto la guida della Merkel aveva mantenuto una chiara distanza dall’estremismo di destra. Ma oggi il panorama è cambiato: la pressione della destra anti-immigrati sta spingendo anche i moderati a scelte estreme.31 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink - L'attacco ai giudici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Quando la legge diventa un ostacolo
L'attacco diretto all’autonomia della magistratura, un pilastro dello Stato di diritto, rivela una concezione dello Stato sempre più sbilanciato verso l’accentramento sul potere esecutivo. Ma oggi non basta più dire che tutto ciò è inaccettabile. Bisogna opporsi, denunciare, mobilitarsi.31 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti - Per il ministro dell'Interno Almasri era un "soggetto pericoloso" e andava espulso
Le dichiarazioni del governo italiano sul mancato arresto del criminale libico Almasri
L'imbarazzante giustificazione fornita da Piantedosi in Parlamento mettono in luce una preoccupante tendenza del governo italiano a privilegiare il rapporto diplomatico con la Libia per il trattenimento dei migranti. In questo modo il governo ha vanificato il mandato di arresto della CPI.25 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network