Razzismo istituzionalizzato e razzismo sistemico in Italia
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da "Still I Rise" di Maya Angelou |
L'Italia è un paese razzista? Secondo me sì.
In questo articolo vorrei soffermarmi sul razzismo istituzionalizzato e sistemico in Italia e sul carattere strutturale delle discriminazioni.
I due concetti sono intrecciati tra loro e si riferiscono alla presenza consolidata di pratiche discriminanti all'interno della società e alla loro perpetuazione.
Il razzismo istituzionalizzato è incorporato nelle istituzioni e nella disponibilità di risorse; in tutto ciò che è scritto ed include/esclude esplicitamente alcune categorie di persone al soddifacimento di diritti e servizi fondamentali. È il razzismo attorno al quale sono costruite le politiche di sicurezza che innalzano muri, circondano le frontiere con il filo spinato e vietano a Guardia Costiera, Ong e singoli individui di soccorrere le migliaia di vite umane in pericolo nelle acque del mare.
Il razzismo istituzionalizzato è anche nelle leggi interne dello Stato, nelle pratiche amministrative, nei requisiti per fare la domanda di cittadinanza. Sta nella non disponibilità del diritto di voto e nell'impossibilità di accedere a concorsi pubblici finché non hai la cittadinanza italiana, anche se conosci bene la lingua e avresti le competenze per quel posto di lavoro. Le magre risorse destinate alla gestione degli immigrati, l'assenza di personale negli uffici delle questure, i tagli ai corsi di italiano per stranieri; il reato di accattonaggio e l'assenza di alloggi notturni gratuiti e dignitosi.
Il razzismo sistemico è diffuso e radicato nelle consuetudini sociali e nel costume culturale di un territorio. Favorisce sistematicamente un gruppo rispetto ad altri, per cui che sia il mercato immobiliare, l' istruzione obbligatoria, il mercato del lavoro, il sistema giudiziario i comportamenti razzisti vengono considerati normali e vengono giustificati, non scandalizzano chi è in posizione di privilegio. Queste discriminazioni vengono quindi agite nelle relazioni comuni formali e informali e creano oggettive difficoltà di autodeterminarsi per le persone razzializzate e il mantenimento della posizione di privilegio per chi le agisce.
Nel razzismo sistemico troviamo le microaggressioni: gesti e parole apparentemente innocue ma cariche di significati offensivi derivanti da luoghi comuni e stereotipi, che contribuiscono a creare un clima di ostilità e di esclusione per chi ne è bersaglio.
Per esempio generalizzare e indicare come cinese, albanese, senegalese, rumeno giovani adulti che in vita loro non hanno mai visitato i luoghi di origine dei loro genitori, migrati in Italia prima che loro nascessero.
L'incuria, nel razzismo sistemico troviamo il lavoro che noi italiani scartiamo ma che "loro sì, solo quello possono fare". Il rimosso, le baraccopoli alle periferie dei centri abitati e nessuno che trovi delle soluzioni. Il rifiuto a dare in affitto un appartamento a un extracomunitario solo o con famiglia dando per certo che non avrà i soldi per pagare; l'associazione dei termini migrante e criminale, migrante e inaffidabile. La sorpresa di trovarsi di fronte dei professionisti medici, banchieri, avvocati in Italia con background culturale diverso dal nostro; la corruzione nella distribuzione dei fondi per l'accoglienza da chi la considera "prima di tutto un business".
Il minority stress è uno dei tanti effetti prodotti dal razzismo. In italiano si potrebbe tradurre come «stress da minoranza sociale». L'esposizione ad alti livelli di ostilità sociale, più o meno esplicita, sommata nel corso del tempo, causa un sensibile peggioramento della salute psichica e fisica. Sentimenti di paura, ansia, isolamento, vergogna, senso di colpa, insicurezza, scarse autostima e accettazione di sé, senso di inferiorità, autosvalutazione, difficoltà relazionali, comportamenti di evitamento. Condiziona la percezione di sé stessi, come si fosse meritevoli di discriminazione e bullismo in quanto “sbagliati”, colpevoli di essere “fuori posto”. In Italia le minoranze etniche vivono anche questo.
Per comprendere a pieno il razzismo di oggi è essenziale risalire alle sue radici storiche, nel colonialismo e nell'imperialismo. Le gerarchie razziali costruite ideologicamente per sottomettere intere popolazioni non hanno mai avuto un reale fondamento scientifico e la persistenza della loro ombra nelle società contemporanee è inaccettabile.
In questa selettività ideologica troviamo il motivo politico del diverso trattamento riservato dall'UE ai rifugiati ucraini e ai rifugiati provenienti dalle zone di conflitto di Africa, Medio Oriente e Subcontinente Indiano nel 2021. I cittadini ucraini venivano accolti, gli altri lasciati fuori dall'Europa respinti da gendarmi armati e filo spinato. Questo e la profilazione razziale sono razzismo istituzionalizzato.
La presenza e la proliferazione dei CPR, l'incuria nella quale versano le migliaia di persone private della loro libertà, che invece di ricevere soccorso psicologico, linguistico e mediazione culturale ricevono psicofarmaci. Costringere gli stranieri che volessero richiedere la cittadinanza, a una permanenza ininterrotta sul suolo nazionale dal proprio arrivo al conseguimento dello status di cittadino pena l'invalidità della loro pratica è razzismo istituzionalizzato. Allungare i tempi di attesa delle procedure oltre i limiti previsti per legge è una inadempienza da razzismo istituzionalizzato e sistemico.
Eppure l'Italia avrebbe potuto diventare un hub di prima accoglienza e registrazione dei migranti provenienti da tutto il Mediterraneo e dalla rotta balcanica. Avrebbe così valorizzato l'unicità della sua posizione geografica e la necessità di questa funzione per l'UE. Sarò visionaria io che so immaginare uffici bene organizzati con funzionari competenti e cortesi, le sale d'attesa ampie e pulite, supporto di ogni genere per raggiungere ogni destinazione. Invece nulla, l'Italia non è capace di promuovere progetti così ambiziosi. Anzi, quasi crolla su sé stessa. Se guardo alle condizioni dei servizi statali italiani, ai centri per l'impiego, alla sanità, alle reti di trasporto, fatico a credere che l'Italia sia nel G7.
Noi che abbiamo la cittadinanza italiana possiamo fare molto per chi vive in Italia, studia e lavora in Italia ma non ha ancora ottenuto la cittadinanza italiana. Possiamo pensare a nuove opportunità economiche, sociali e politiche che non escludano in base alla cittadinanza, rifuggendo ovunque la pratica ingannevole del tokenismo.
Avete fatto caso agli elenchi dei candidati alle elezioni politiche italiane del 2022 e a quelle europee di pochi giorni fa? Come se le minoranze etniche non esistessero e debbano stare ad aspettare che qualcuno si ricordi di loro.
Dobbiamo dare maggiore spazio alle persone razzializzate, in tutti i settori del lavoro, sui media e ai tavoli politici italiani e europei, perché sanno meglio di noi come migliorare questo mondo-paese razzista.
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Sul G7 di questo giugno in Puglia ho appreso un dettaglio interessante da un articolo di Pietro Saccò su Avvenire. Quella che a tutti è sembrata una località geografica esclusiva ovvero Borgo Egnazia "non è uno di quegli antichi borghi abbandonati rilanciati negli ultimi decenni come strutture ricettive con progetti di recupero: è un villaggio vacanze per ricchi costruito dal nulla, in sei anni e con 150 milioni di euro di investimento, dalla famiglia Melpignano, che ha avuto la grande intuizione di aprire in Puglia una struttura ultra esclusiva destinata ai turisti più danarosi del mondo ispirata nelle forme, nei materiali e nei colori a un tipico paesaggio pugliese. E sui documenti di presentazione del vertice è riportato il nome del resort ma Borgo Egnazia non ha abitanti. Ha solo ospiti e dipendenti a lavoro."
Una location fuori dal tempo e dallo spazio, proprio come le politiche dei nostri magnifici sette.
https://www.youtube.com/watch?v=3b3kVT_N7gg&t=17s Intergruppo Parlamentare sui Diritti Fondamentali della Persona, Sottogruppo Diritto alla integrazione sociale ed economica (16/05/2024 ). Ha visto una nutrita partecipazione di attivisti per le persone razzializzate, non parlamentari, per un manifesto antirazzista in linea con la società moderna e multietnica presente, su iniziativa di Mariolina Castellone Movimento 5 Stelle.
https://www.italianisenzacittadinanza.org/
https://colorycommunity.it/
https://www.raiplaysound.it/playlist/italianisenzaitalia il racconto di due giovani donne e delle difficoltà riscontrate senza la cittadinanza italiana
https://podcasters.spotify.com/pod/show/nigrizia7/episodes/Ep-1---Labirinti-burocratici-e2goqo8 la prima di cinque puntate del podcast "Oltre l'approdo. Storie di dis-integrazione", sulla immigrazione in Italia, prodotto da Nigrizia
alcune storie di persone senza cittadinanza nate e cresciute in Italia
https://www.youtube.com/watch?v=S2UgvoH3FmA
https://www.youtube.com/watch?v=SmvEIhDL3Vc
https://www.youtube.com/watch?v=nUELWHvNTwQ&t=252s
https://www.youtube.com/watch?v=LgXwqKmQItY
l'articolo di Pietro Saccò su Borgo Egnazia e il G7 in Puglia https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/borgo-egnazia-g7-polemiche
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