Tribunale internazionale sull'Iraq - Sessione di Genova: "Guerra e responsabilità dei media"
Di fronte ad una platea di oltre duecento persone, in gran parte giovani, è stato espresso sincero dolore per la morte di Nicola Calipari; dolore che ha soffocato la pur grande felicità per la liberazione di Giuliana Sgrena. E' stato sottolineato come l'azione dei marines americani smascheri la menzogna della pretesa pacificazione del paese; menzogna che va ad aggiungersi a quelle sulle armi di distruzione di massa e sulla repressione del terrorismo.
"La prima vittima della guerra è l'informazione": lo hanno confermato i due interventi più seguiti del pomeriggio, quelli di Marinella Correggia, dell'associazione Italia Iraq e di Anne Morelli, docente alla Libera Università del Belgio.
La prima ha narrato la propria esperienza n Iraq, soffermandosi sugli episodi ignorati più ignorati dai media, coem i bombardamento di feste e di ospedali; ed ha confermato, per averlo visto con i propri occhi, che nonc'era alcuna "folla" ad applaudire la caduta della statua di Saddam Hussein. Si trattava di poche decine di persone,. abilmente riprese per farle sembrare molte.
La seconda ha esaminato i diversi accorgimenti che da sempre usa la propoaganda di guerra : far apparire "sacra" la propria causa, nascondere le proprie perdite, demonizzare il nemico, "arruolare" giornalisti ed artisti. Molto efficaci le diapositive presentate dalla studiosa a completamento dell'esposizione.
In conclusione sono state elencate le prossime iniziative pacifiste: la consueta ora in silenzio sui gradini del palazzo ducale, che si svolge ininterrottamente da centocinquantacinque settimane; una "simulazione di morte" che si terrà sotto il palazzo della prefettura il 19 marzo, anniversario dell'inizio della guerra; una marcia per la pace che collegherà la Valolcevera a piazza De Ferrari il prossimop 10 aprile. I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 10, e nel pomeriggio alle ore 15.
La sintesi del dibattito sarà affidata a Gilberto Pagano, a don Andrea Gallo, ad Haidi Gaggio Giuliani.
Nel pomeriggio, di fronte a circa duecento persone, sono intervenute Nancy Bayley, dei Cittadini Americani contro la Guerra; Paola Gasparoli, volontaria di "un ponte per", con una lunghissima esperienza di lavoro in Iraq prima e durante le operazioni militari; Barbara Schiavulli, corrispondente di varie testate, tra cui la radio vaticana e compagna di stanza e di lavoro di Giuliana Sgrena a Bagda;, Guglielmo Ragozzino, saggista e giornalista, collaboratore del manifesto e di "Le Monde Diplomatique".
Hanno sintetizzato lo svolgersi dei lavori Gilberto Pagano, giurista; don Andrea Gallo ed Haidi Gaggio Giuliani, che ha tracciato un parallelo tra la deformazione dell'informazione in tempo di guerra e la deformazione dell'informazione sui fatti del G8 di Genova.
E' stata infine letta la mozione seguente:
"La sessione di Genova del WTI, a chiusura dei lavori su "Guerra e disinformazione di massa", tenuti a Genova il 5 e 6 marzo 2005 chiede che nella nostra città ci si impegni a realizzare le seguenti iniziative:
A) Indire uno sciopero generale e promuovere azioni concrete per la cessazione delle operazioni militari ed il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq
B) Comune e provincia si pronuncino per la sospensione di ogni azione militare e l'apertura di corridoi umanitari per l'assistenza ai profughi e l'assistenza agli ostaggi ancora detenuti
C) Proclamare genova "città aperta alla pace": Comune e provincia dichiarino la città disponibile ad organizzare un incontro con tutte le realtà contrarie alla guerra ed all'occupazione militare.
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