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La Croce non solo come simbolo di una Fede ma come simbolo dell'umanità sofferente

I miei auguri di Pasqua con i poveri del Congo

La Pasqua sta nell'accettare di portare, e soprattutto di condividere fino in fondo, la Croce, quella nostra o di chi soffre accanto a noi.
27 marzo 2005
Chiara Castellani

"Mono ikele lufutumuku ye luzingu, yina ke kwikila muna mono, yandi ata
zinga luzingu yina kieleka." Giov. 11,25

Carissimi amici (di vecchia data e incontrati per E.mail)
questa lunga riflessione è il mio modo per farvi gli auguri di Pasqua, e forse vi sembrerà strano che vi invii un augurio che vuole essere di un'immensa gioia parlandovi della follia della Croce. Croce non più come un semplice SIMBOLO di fede: in se stesso centrale e onnipresente nella Cristianità ma che se non viene assunto nel suo significato storico, cioé la scelta (folle per le ragioni del mondo) del Cristo di morire come morivano i ladri e gli schiavi, rischia di diventare un simbolo ASTRATTO, una vuota decorazione portata al collo non diversamente d'un amuleto...

La Croce è invece realtà concreta e cruda della nostra esistenza umana e immancabilmente sconvolgente. Ma è solo per S.Paolo e per noi cristiani che la Croce oltre che follia è anche un privilegio: e io ci credo non perchè me lo abbiano insegnato o perchè mi venga spontaneo crederlo un privilegio, ma perché se non avessimo deciso, insieme alla mia gente del Congo, con testardaggine o forse con perseveranza, di credere fino in fondo che la Croce è privilegio perché non ci può essere Risurrezione senza PASSARE attraverso la Croce, ma proprio per questo non c'è Croce senza Resurrezione, non ce la faremmo ad andare avanti qui in Congo. Il Congo terra di paura, dolore, povertà e speranza in cui noi tutti identifichiamo la Pasqua nell'accettare di portare, e soprattutto di condividere fino in fondo la Croce (nostra o di chi soffre accanto a noi) su quel difficile e lungo cammino del Golgota che è fallimento e follia per i sapienti, anticamera di Resurrezione per chi crede che "oggi stesso, tu sarai con me in Paradiso".

Anch'io non sono certo né un'asceta né una mistica, ma qualcuno che CERCA DIO nel proprio quotidiano e poi bruscamente lo riconosce con sorpresa in un compagno di viaggio un po' misterioso, quello dei Discepoli di Emmaus, quello dell'Anonimo Brasiliano che nei momenti difficili ti porta in braccio... e forse per ciascuno di noi è Lui il Cireneo, che ci aiuta a trasportare la Croce. Condividendola, pesa meno!

Buona Pasqua a voi tutti con queste mie riflessioni che sintetizzano il senso che sto cercando di dare oggi alla Pasqua: accettare di portare la Croce. Ma per Risorgere, altrimenti "vana è la nostra Fede".

Pregate per me e io pregherò per voi.

Chiara

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Donaci la pace Signore,

la tua resurrezione coincide con la rinascita della natura.

Nell'inverno la natura sembra morta, ma in primavera risplende di bellezza e colore.

Sembra cantare la tua lode e invitare ogni vivente allo stupore.

Come sarebbe bello se si unisse la voce di tutta l'umanità alla voce della natura!

Ma troppa violenza,

troppo sangue troppi lutti

Signore,

questa umanità come potrà cantare, gioire, lodarti?

Signore

Dona a ogni uomo la semplicità,la purezza del fiore del campo,

dona a ogni uomo della terra di cercarTi, di accogliere Te, desiderare vivere in Te!

Signore della vita, Signore Risorto che hai vinto la morte,

in questa Santa Pasqua dona la tua Pace,

fa che anche l'umanità vinca la morte e risorga con Te!

Trasforma questa umanità sofferente in campo fiorito di gioia e amore!

Chiara

Note: http://www.kimbau.org

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