Israele: Amnesty International condanna il rinnovo delle restrizioni imposte a Mordechai Vanunu e chiede che siano rimosse.
Comunicato rilasciato dal segretariato internazionale di Amnesty International.
Amnesty International condanna con forza la decisione delle autorita' israeliane, annunciata oggi, di rinnovare le restrizioni imposte dalle stesse autorita' a Mordechai Vanunu, spia che si e' opposta agli armamenti nucleari. L'organizzazione rinnova il suo appello ad Israele perche' permetta a Mordechai Vanunu di lasciare il paese, se egli lo desidera, nel rispetto della sua liberta' di movimento, associazione ed espressione in Israele.
Israele afferma che le restrizioni imposte alla liberta' di Mordechai Vanunu sono atte a prevenire che egli riveli altri segreti riguardanti l'arsenale nucleare di Israele. Mordechai Vanunu ha ripetutamente detto di aver rivelato tutte le informazioni a lui disponibili nel 1986.
Amnesty International e' preoccupata che Mordechai Vanunu sia soggetto a restrizioni arbitrarie in violazione dei suoi diritti fondamentali. Nonostante abbia scontato tutta la sua pena in carcere, le autorita' sembrano intenzionate a continuare a punire Mordechai Vanunu usando pretesti e speculazioni su quanto le sue azioni future potrebbero essere nocive per la sicurezza nazionale.
"Israele e' tenuto dalla legge internazionale a non imporre restrizioni arbitrarie su Mordechai Vanunu, come sul suo diritto a viaggiare dentro il paese o all'estero, il suo diritto alla pacifica associazione con altri e il suo diritto ad esprimere le proprie opinioni" ha dichiarato oggi Amnesty International.
L'articolo 12 della convenzione internazionale sui diritti civili e politici (International Covenant on Civil and Political Rights – ICCPR), che Israele ha ratificato ed e' obbligato a rispettare, stabilisce che: "ogni individuo che si trovi legalmente nel territorio di uno Stato ha diritto alla liberta' di movimento e alla liberta' di scelta della residenza in quel territorio" e che "ogni individuo e' libero di lasciare qualunque paese, incluso il proprio".
Il 12 aprile 2005, Mordechai Vanunu fu processato per aver violato le restrizioni impostegli in seguito al suo rilascio dalla prigione. E' accusato di aver violato queste restrizioni 21 volte parlando a giornalisti stranieri e tentando di lasciare Gerusalemme per passare il Natale a Betlemme. Se condannato, Mordechai Vanunu dovra' affrontare 3 anni di prigionia. La prossima udienza e' fissata per il 19 maggio.
Se Mordechai Vanunu sara' in procinto di essere impriogionato per aver violato le restrizioni impostegli, Amnesty International lo considerera' un prigioniero di coscienza.
Retroterra
Mordechai Vanunu, che lavoro' come tecnico all'impianto nucleare Dimona di Israele dal 1976 al 1985, rivelo' i dettagli sul potenziale nucleare di Israele in un'intervista con il britannico Sunday Times nel 1986. In seguito alle rivelazioni, Mordechai Vanunu fu rapito a Roma da agenti del Mossad, i servizi segreti di Israele, e portato clandestinamente in Israele. Dopo un processo segreto, fu condannato a 18 anni in base alle accuse di tradimento e spionaggio. Mordechai Vanunu sostenne di aver agito per coscienza, in modo da allertare l'opinione pubblica sui pericoli della produzione ed il possesso di armi nucleari da parte di Israele.
Mordechai Vanunu e' stato rilasciato il 21 aprile 2004, dopo aver scontato con 18 anni di prigione tutta la sua pena. Dopo il rilascio, le autorita' israeliane gli hanno imposto delle stringenti restrizioni ai suoi diritti fondamentali, quali il divieto a lasciare il paese e a mettersi in contatto con stranieri, inclusi giornalisti, oltre che limitazioni ai suoi movimenti entro lo stesso Israele. Gli ordini di restrizione avrebbero dovuto scadere dopo un anno, ma adesso sono stati rinnovati per un altro anno.
Tradotto da Carlo Martini per www.peacelink.it
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