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L'unità e la pace: il sogno di un Papa e le speranze della fine di tutti i conflitti

21 agosto 2005

Colonia, Koln per i padroni di casa, è diventata per pochi giorni, per poche
ore, centro del mondo cristiano, capitale religiosa che ha attirato l'
attenzione di tutte le televisioni e media del mondo. La lunga spianata di
Marienfeld ha rappresentato il cuore della fede, il mistero dell'eucarestia,
l'unità religiosa, l'ecumenismo ricercato da Benedetto XVI. Un sogno che, se
molti lo affermavano prima della sue elezione come utopico, ora invece
assume le fattezze di una realtà possibile, contrapposta al mondo di guerre
e conflitti che il Papa attacca mandando i giovani missionari come forza di
pace. Ratzinger ha reso noto così la sua linea di pontificato, una linea
caratterizzata dalla continuità dell'energia imposta da Giovanni Paolo, una
linea caratterizzata dall'essenzialità religiosa, da un fondo teologico di
contenuti. La veglia di Sabato sera, fortemente spirituale e con qualche
tratto che ricordava le festose Giornate mondiali degli anni passati, ha
messo in luce gli obiettivi del pontefice: raggiungere una forma di unità o
per lo meno di comprensione reciproca all'interno dello stesso tetto, oppure
tra religioni diverse, per evitare ulteriori conflitti. "mai più guerre di
religione". Frase celebre che presto segnerà la storia, come conclusione di
una fase della vita dell'uomo civile. I giovani costituiscono una forza
impressionante e devono portare il messaggio di Cristo agli altri, a chi non
crede, perché si senta rinfrancato dalla luce divina e dalla mano sapiente
del Padre. Quindi il "Mozart" Ratzinger ha mostrato la sua fattura di
teologo, fatta di messaggi diretti ma semplici, che mirano al cuore delle
persone. La sua prossima missione ad Istanbul sarà certamente più difficile
di quest'ultima. Le variabili del mondo ortodosso e islamico sono ancora
difficili da risolvere ma non per questo bisogna scoraggiarsi. Il problema
dei conflitti mondiali, rifiutati da tutte le grandi religioni cosi come i
loro fondamentalismi, può essere ovviato con una grande campagna religiosa
mondiale. Lo stringersi di tutte le credenze fianco a fianco contro le
guerre può essere un sogno possibile se tutti ci credono. Il messaggio di
Ratzinger è rivolto principalmente ai giovani, futuro del pianeta, nella
speranza che le sue parole abbiano veramente mosso gli animi di chi c'era o
di chi ha visto tramite la televisione. La continuità di Ratzinger del
programma di Woytyla, l'umiltà dimostrata dal "servo nella vigna del
Signore", il suo atteggiamento riformatore per raggiungere un'unità,
possono essere questi i cardini che segneranno il cammino del neo pontefice.
Una chiesa unita che, ripete più volte, non è luogo di santi ma anche di
peccatori: nulla è perfetto. Il bello è parteciparvi, sentirsi parte di
essa, sentire Cristo dentro ogni cuore e farsi portatore della sua salvezza.
I conflitti nel mondo sono giunti veramente ad una svolta?

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