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Ricordo di frere Roger

Roger Schutz, per tutti "frere Roger", una delle grandi figure della
nonviolenza del XX secolo, nato nel 1905, fondatore della Comunita' di
Taize', infaticabile animatore dell'incontro ecumenico e della solidarieta'
con gli oppressi, e' stato ucciso alcuni giorni fa.
Giacomo Alessandroni22 agosto 2005

Bless the Lord my soul,
and bless God's holy name,
Bless the Lord, my soul,
who leads me into life

[Canone di Taize']

frere Roger La sera del sedici agosto durante la preghiera vespertina una persona squilibrata si e' fatta breccia tra le migliaia di fedeli che vi assistevano ed ha ucciso fratello Roger, il novantenne fondatore della comunita' ecumenica di Taize'.

Tutto ebbe inizio in quel lontano 1940 quando, l'allora venticinquenne frere Roger, lascio' la Svizzera, suo paese natale, per trasferirsi Francia. Per diversi anni aveva sofferto di tubercolosi polmonare, durante i quali aveva maturato in se' il richiamo a creare una comunita' in cui la semplicita' e la benevolenza del cuore potessero essere vissute come realta' essenziali del Vangelo.
Quando comincio' la seconda guerra mondiale comprese che - come aveva fatto sua nonna durante il precedente conflitto - doveva senza indugio aiutare le persone che attraversavano la difficolta' maggiori. Il piccolo villaggio di Taize' - dove si stabili' - era prossimo alla linea di demarcazione che divideva in due la Francia: ben collocato per accogliere i rifugiati che fuggivano dalla guerra.
Alcuni amici di Lione furono riconoscenti di poter indicare l'indirizzo di Taize' a chi aveva bisogno di asilo.
A Taize' - grazie a un modico prestito - frere Roger acquisto' una casa abbandonata con degli edifici adiacenti. Propose ad una sorella, Genevieve, di venire ad aiutarlo nell'accoglienza.
Le disponibilita' economiche erano povere. I genitori di frere Roger, sapendo il figlio con sua sorella in pericolo, chiesero aiuto ad un amico di famiglia - un ufficiale francese in pensione - il quale veglio' su loro.
Nell'autunno 1942, li avverti' che erano stati scoperti e che tutti dovevano andarsene immediatamente. Frere Roger pote' tornare nel 1944: non piu' solo, nel frattempo era stato raggiunto da alcuni fratelli iniziando insieme una vita comune che continuarono in Taize'.

Poco alla volta qualche altro giovane si uni' ai primi fratelli, di diverse confessioni cristiane, provenienti da oltre venticinque nazioni. La comunita' - per il semplice fatto di esistere - e' da sempre stata un segno concreto di riconciliazione tra cristiani divisi e popoli separati.
Inoltre i fratelli vivono unicamente del loro lavoro. Non accettano nessun regalo. Non accettano per se stessi nemmeno le proprie eredita' personali: la comunita' ne fa dono ai piu' poveri. Questo punto non e' di secondaria importanza. La novita' introdotta da frere Roger e' l'aver riscoperto quella che San Francesco d'Assisi chiamava "sorella". Naturalmente San Francesco - come ci ricorda Oscar Arnulfo Romero - non avrebbe mai chiamato sorella la miseria. Ma questa e' un'altra storia.

Dagli anni '50, dei fratelli andarono a vivere nei luoghi piu' svantaggiati del mondo per essere testimoni di pace stando accanto a quanti soffrono. Oggi, piccole fraternita' sono presenti nei quartieri poveri dell'Asia, Africa, America Latina. Cercano di condividere le condizioni d'esistenza di coloro che li circondano, sforzandosi d'essere presenza d'amore accanto ai piu' poveri, ai bambini di strada, ai carcerati, ai moribondi, a chi e' ferito nel piu' profondo per le lacerazioni affettive, gli abbandoni umani.
A partire dal 1962, fratelli e giovani, mandati da Taize', hanno iniziato un "pellegrinaggio" verso i paesi dell'Europa dell'Est, per incontrare chi - rinchiuso all'interno dei propri confini - non poteva recarsi presso la comunita'. Ora che i muri sono caduti e che i viaggi tra l'Europa dell'Est e dell'Ovest sono diventati piu' facili, i contatti con i cristiani d'Oriente, che erano sempre stati importanti, sono cresciuti in modo significativo.

A Taize', i giovani vengono accolti da una comunita' di fratelli che si sono impegnati per tutta la vita alla sequela di Cristo. Ogni giorno, dei fratelli della comunita' propongono catechesi bibliche seguite da momenti di riflessione, scambio e partecipazione delle persone a lavori pratici di comune utilita'. Perseguendo un "pellegrinaggio di fiducia sulla terra", Taize' non organizza un movimento intorno alla comunita'. Ciascuno e' invitato - dopo il suo soggiorno - a vivere cio' che ha scoperto nel suo quotidiano, con una maggiore coscienza della vita interiore che lo abita e dei suoi legami con tante altre persone, anche loro impegnate nella stessa ricerca dell'essenziale.

Frere Roger lascia una grande eredita', me lo immagino col suo sorriso che lo ha accompagnato in tutti i suoi giorni. Forse in questi anni avra' spesso pensato alle parole del salmo 89 "Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i piu' robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo", e ringraziato per la sua lunga vita.
Piu' di ogni altra cosa, penso anche che il suo ultimo pensiero sia stato di perdono "Padre, perdona loro, perche' non sanno quello che fanno" [Luca 23, 34].

Note:
Una bibliografia essenziale delle opere di e su frere Roger e la comunita' di Taize' disponibili in lingua italiana.

Opere di frere Roger:
Una fiducia molto semplice, Edizioni San Paolo, Milano 2004 (antologia dagli scritti, a cura di Marcello Fidanzio);
Dio non puo' che amare, Elledici, Leumann (To) 2003;
In te la pace del cuore. Meditazioni per ogni giorno dell'anno, Elledici, Leumann (To) 1999;
Le Fonti di Taize', Elledici, Leumann (To) 1998;
Quel fuoco non si spegne mai. Preghiere di frere Roger, Elledici, Leumann (To) 1990.

Opere di frere Roger e madre Teresa:
La Preghiera, freschezza di una sorgente, Edizione Messagero Padova, 1993;
Maria, Madre delle riconciliazioni, Edizione Messagero Padova, 1987.

Opere sulla comunita' di Taize':
Chantal Joly, Ritratto di Taize', Elledici, Leumann (To) 2000;
Kathryn Spink, Frere Roger, fondatore di Taize', Edizioni Dehoniane, Bologna 1998;
Olivier Clement, Taize'. Un senso alla vita, Edizioni San Paolo, Milano 1998 (con una lettera-prefazione di frere Roger).
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