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Aiuti straordinari in Guinea Bissau per arginare il colera

16 settembre 2005
Mani Tese

Milano, 16 settembre 2005


Il milleottocento è stato, in Italia, il secolo delle grandi epidemie di colera.
Una catastrofe ormai ben lontana. Per noi.
Proprio in questi giorni, gli abitanti della Guinea Bissau stanno rivivendo gli stessi momenti di panico.
Il virus del colera ha infettato quasi 15.000 persone e il numero maggiore di contagi riguarda la capitale Bissau, dove secondo i dati forniti dal Ministero della Sanità guinense sarebbero infettate già 5800 persone. I più esposti al virus sono i bambini.

Mani Tese ha inviato dei fondi straordinari per arginare l’epidemia nelle isole Bijagos, dove su una popolazione di 25.000 persone ci sono già più di 1000 infetti. E 10 morti.

La nostra associazione è presente in Guinea Bissau da 20 anni ed opera principalmente in questo arcipelago, che si estende per 48 km nell’Oceano Atlantico a ovest del Paese, realizzando progetti di microcredito, risicoltura, orticoltura, pesca e alfabetizzazione.

Mani Tese si è attivata per garantire assistenza all’equipe sanitaria che sta fornendo aiuti. Per far fronte alla situazione d’emergenza. Per arginare il diffondersi dell’epidemia.

Per sostenere questo intervento è possibile versare un contributo sul progetto EMERGENZA COLERA IN GUINEA BISSAU n° 2084.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Mani Tese – Erica Pedone - Tel. 02/4075165 - 3389960030
http://www.manitese.it - ufficiostampa@manitese.it


GUINEA BISSAU
Donna della Guinea Bissau

Confinante a Nord e a Est con il Senegal, a Sud con la Guinea Conakry e a Ovest con l’oceano Altlantico, la Guinea Bissau è un piccolo paese, ex-colonia portoghese, arrivato all’indipendenza solo nel 1974. Al largo della Guinea Bissau, nell'Oceano Atlantico, si trova l'arcipelago delle isole Bijagos che, composto da circa 50 tra isole e isolotti, conta una popolazione di circa 25.000 abitanti. Attualmente, presidente della repubblica è Joao Bernardo Vieira, appena rieletto dopo un periodo di instabilità politica. La guerra civile del 98/99 ha avuto pesanti conseguenze sulla già fragile economia, distruggendo la maggior parte delle infrastrutture.

EMERGENZA COLERA
L’epidemia di colera cominciata a giugno, secondo i dati del Ministero della Sanità guineense, riguarda già 15.000 persone, di cui 5.800 nella sola capitale Bissau. Le uniche regioni ancora non toccate restano al momento quelle di Bafatà e Gabù, nell’est del Paese, e la situazione sanitaria del Paese non fa che precipitare.
L’epidemia non si arresta, i contagi continuano ad aumentare e mancano le medicine. Ad aggravare la situazione, i difficili collegamenti tra le isole, che sembrano non fermare la diffusione dell’epidemia, ma complicano notevolmente gli spostamenti dei pochi medici e infermieri. Maria Odete Semedo, Ministro della Sanità, annunciando un mese di sospensione di tutte le cerimonie tradizionali e di qualsiasi altra riunione di persone, ha affermato che ormai l'epidemia ha superato le capacità d'intervento del suo ministero e ha chiesto l'impegno di tutti. Nelle isole Bijagos, dove Mani Tese lavora da anni, si sono registrati già più di 1000 casi e si contano i primi 10 morti.Mani Tese, su richiesta del partner locale Adim, ha inviato fondi per aiutare le équipe mediche delle isole a circoscrivere il fenomeno e seguire i casi nelle isole più remote.

Progetto n° 2084- GUINEA BISSAU
Località: Isole Bijagos

Guinea Bissau

Guinea Bissau: situazione sanitaria e contesto politico
In alcune zone della Guinea Bissau il colera è endemico e periodicamente esplode in modo più o meno virulento, causando numerose vittime. In questi anni inoltre non è stato messo in atto alcun intervento teso a migliorare la situazione, dato che dopo la guerra civile (1999), il paese non è riuscito a darsi un governo stabile ma è arrivato a elezioni presidenziali (giugno 2005) che hanno visto vincere l’ex presidente dittatore Joao Bernardo Vieira (detto Nino).

Nuova emergenza colera, alcuni dati
L’epidemia ha avuto inizio nel mese di giugno raggiungendo in poco tempo proporzioni allarmanti in tutto il paese, ad esclusione delle regioni ad est di Bafatà e Gabù.

Progetto, azioni di intervento e responsabile
Responsabile del progetto è il nostro partner in Guinea Bissau, ADIM. Il progetto mira a fornire i mezzi necessari per superare la crisi: dare assistenza all’equipe sanitaria dislocata sulle isole, fornire un appoggio in combustibile e garantire l’utilizzo della canoa per il trasporto del materiale, attività di prevenzione, disinfestazione e pulizia dei quartieri e dei villaggi raggiunti dall’epidemia in collaborazione con l’équipe sanitaria e i giovani volontari coinvolti nell’opera di prevenzione. Verrà finanziata la mobilità degli infermieri e dei medici, l’acquisto di medicinali e disinfettanti per la cura dei malati, la prevenzione nei villaggi.


MANI TESE

Mani Tese è una ONG (Organizzazione non governativa) che lavora per lo sviluppo dei paesi più poveri grazie al sostegno dei donatori (40.000), dei soci (200), di tutti i volontari e dei finanziamenti pubblici dell’Unione Europea, del Ministero degli Affari Esteri e degli Enti Locali.
I progetti che Mani Tese realizza durano nel tempo e contribuiscono allo sviluppo delle popolazioni: hanno come obiettivo l’autosufficienza e l’autodeterminazione delle comunità che ne beneficiano.
Dal 1964 a oggi ha realizzato 2000 progetti, dimostrando che lo sviluppo dei paesi poveri, se sostenuto, è possibile . Grazie all’esperienza acquisita dall’Associazione nel corso di 40 anni, i progetti di Mani Tese garantiscono qualità, trasparenza, riuscita e continuità.
Scuole, cooperative agricole e artigianali, approvvigionamento idrico, produzione di energia alternativa, promozione dei diritti umani, interventi di ricostruzione in paesi colpiti da conflitti o calamità naturali, corsi di formazione professionale e sanitaria, programmi per le donne, i contadini senza terra, i bambini e i rifugiati.
Mani Tese è in prima linea contro le ingiustizie che affliggono il nostro pianeta: dallo sfruttamento del lavoro infantile, alla denutrizione, alla difesa dei diritti umani.
Conduce campagne per il rafforzamento della cooperazione con i paesi in via di sviluppo per la lotta contro le speculazioni finanziarie, per la cancellazione del debito dei paesi poveri, per il rispetto dei diritti dei lavoratori nel mondo, per un consumo critico e contro lo sfruttamento del lavoro infantile.
Le campagne hanno l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché comprenda che i problemi dei paesi più poveri derivano da politiche nazionali e internazionali che mirano al profitto di pochi. Solo con interventi concreti questo divario potrà essere colmato.

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