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Perchè abbiamo seguito Cindy Sheehan a Crawford

19 settembre 2005
Elizabeth Bauchner (scrittrice, vive a Ithaca, nello stato di New York)
Fonte: Centro di ricerca per la pace
nbawac@tin.it

La Casa della pace di Crawford si situa su un piccolo appezzamento di terra
a poche miglia dal ranch dove il presidente Bush trascorre le vacanze.
L'edificio e' stato acquistato nel 2003 da due persone che vogliono rimanere
anonime, e che pensavano che Crawford avesse bisogno di un Centro dedicato
alla pace. Chiunque siano, possiamo dire che la loro intuizione era giusta.
Quando il 6 agosto scorso Cindy Sheehan ha sistemato la sua sedia da
giardino di fronte al ranch di Bush, e ha chiesto un incontro con lui
affinche' le spiegasse per quale nobile causa suo figlio Casey era morto in
Iraq, la Casa della pace si e' trasformata nell'epicentro di dozzine di
organizzatori e volontari che hanno aiutato Cindy e i suoi sostenitori.
Il 27 agosto anch'io sono andata la', con i miei bambini. Un volontario
della Casa ci accolse e ci disse dove potevamo montare la tenda. Siamo
rimasti accampati per tre giorni, i bambini hanno giocato nel labirinto
costruito accanto alla Casa e hanno fatto conoscenza con moltissime persone.
Non saprei neppure dire quanta gente ha partecipato alle iniziative in quei
tre giorni, iniziative che hanno incluso una messa con sacerdoti di diverse
fedi, due matrimoni, e le visite di Al Sharpton e Martin Sheen; un
volontario mi ha detto che piu' di 8.000 persone avevano firmato il registro
della Casa della pace solo nelle due ultime settimane.
La mia decisione di recarmi a Crawford non e' stata improvvisa. Avevo
organizzato una veglia di sostegno a Cindy a Ithaca dove vivo, il 10 agosto,
con l'aiuto degli attivisti di "MoveOn", sperando che ci saremmo trovati
almeno in dodici. Ebbene, in 500 risposero all'appello. Mi sono sentita
infondere molta energia, quel giorno, ed ora sto gia' sistemando le cose
affinche' la mia famiglia ed io si possa partecipare tutti alla marcia per
la pace a Washington il 24 settembre prossimo.
*
Ho portato i miei tre bambini (di 14, 7 e 4 anni) a Crawford perche' ero
convinta che dovessero prendere parte a quell'evento storico, il quale era
cosi' fortemente connesso al legame fra madre e figlio.
A nome nostro, madri e figli in Iraq vengono uccisi a migliaia. A nome
nostro, i nostri ragazzi e ragazze tornano a casa nei feretri avvolti dalle
bandiere.
Come madre, io sento che e' di importanza fondamentale sostenere Cindy e
protestare contro la guerra in Iraq. E volevo mostrare ai miei bambini che
noi abbiamo il diritto, e persino l'obbligo, di contestare le azioni del
nostro governo, quando esse vanno cosi' direttamente contro i nostri valori.
Adottino poi o no i miei sentimenti contro la guerra, ho voluto che i miei
figli vedessero che dissentire e' uníopzione accettabile.
*
A guidarci attraverso i due accampamenti (Camp Casey I e II) e' stato un
volontario della Casa della pace, Juan Torres, il cui figlio e' morto in
Afghanistan. Torres crede che suo figlio sia stato assassinato per aver
denunciato l'uso di droghe fra i suoi commilitoni alla base aerea di Bagram.
Mi disse che il Pentagono continua a rifiutarsi di investigare sulla morte
di suo figlio.
Beatrice, una dimostrante, mi racconto' invece di aver perso il nipote in
Iraq, che amava come un figlio. Come Cindy, voleva conoscere i nobili motivi
che lo avevano ucciso.
Mentre io mi trovavo a Crawford, madri da tutti gli Stati Uniti vennero con
4.500 rose con cui ornare le croci che erano state piantate in nome dei
caduti. A parecchie di esse era appesa la piastrina di riconoscimento dei
soldati. Piangevano in molti, durante la cerimonia, per l'immensa perdita di
vite umane. I miei bimbi aiutarono a decorare le croci con le rose,
muovendosi lentamente e in silenzio, solenni per intuito. Piu' tardi,
svegliandosi da un sonnellino, la mia figlia piu' piccola mi disse: "Mamma,
noi dobbiamo pensare e pensare, anche quando dormiamo e sogniamo, dobbiamo
pensare e pensare a tutti quei ragazzi che sono morti".
*
Cindy Sheehan ha mobilitato i pacifisti in tutta la nazione, o meglio
ancora, in tutto il mondo. Ed e' per questo che e' stata attaccata e
insultata, definita un "attrezzo della sinistra" e una "politicante".
Per me, lei ha messo il volto di un genitore sulla terribile realta' della
guerra.
Lei, Beatrice, Juan: queste persone hanno perso coloro che amavano, figli
che non avrebbero mai dovuto essere mandati in guerra, come non avrebbero
dovuto andarci gli oltre 1.800 altri morti.
Quando ho chiesto a Cindy, durante una conferenza stampa a Camp Casey II,
come avremmo potuto evitare la guerra ai nostri figli e figlie, lei
comincio' a dire: "Crescendo i nostri bambini..." e l'emozione la
interruppe. Ricomincio' daccapo, dicendo che non aveva mai parlato a suo
figlio Casey del fatto che il suo paese poteva abusare di lui o fare di lui
un uso sbagliato. Chiese a tutte le madri presenti di spiegarlo ai loro
figli, perche' Casey non avrebbe mai creduto che il suo presidente potesse
mentirgli o abusare di lui.
E poiche' tale presidente aveva chiarito che non avrebbe parlato con lei,
Cindy avrebbe fatto pressione perche' fosse il Congresso a rispondere alle
sue domande.
Non so come andranno le cose, se Cindy riuscira' ad avere delle risposte da
Bush o dal Congresso, ma credo che il suo piu' grande risultato lo abbia
gia' raggiunto: ha convinto madri come me a stare al suo fianco.
Il coraggio di Cindy Sheehan merita tutto il seguito che sta avendo.

Note: traduzione di Maria G. Di Rienzo (sheela59@libero.it)
Per maggiori informazioni:
- Meet With Cindy: www.meetwithcindy.org
- Crawford Peace House: http://crawfordpeace.nfshost.com
- The Bring Them Home Now Bus Tour: www.bringthemhomenowtour.org

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