Roma: presidio pacifista davanti all'Ambasciata USA, 24 settembre, ore 17.00
ROMA – “Quella di domani sarà una giornata importante per la pace. I movimenti pacifisti statunitensi hanno indetto mobilitazioni in molte città degli Stati Uniti per chiedere la fine della guerra in Iraq e il ritiro delle truppe d’occupazione. La manifestazione più imponente si terrà a Washington, dove parlerà Cindy Sheehan, la madre coraggio americana che si è accampata per tutta l’estate davanti al ranch del presidente Bush per chiedere il perché della morte del figlio in Iraq”. A ricordarlo è l’Arci, che ricorda come “nello stesso giorno e alla stessa ora, si manifesterà anche in molte città europee (tra l’altro a Londra, Parigi, Madrid, Berlino, Dublino, Shannon) e in Italia a Firenze e a Roma”.
“Nella capitale – afferma l’Arci -, le cittadine e i cittadini che fanno parte di “U.S. Citizens for Peace & Justice” e che vivono a Roma hanno promosso per le 17 un sit-in davanti all’ambasciata americana di via Veneto.
Con interventi, cartelli e striscioni chiederanno, insieme ai movimenti e alle organizzazioni pacifiste italiane che hanno aderito all’iniziativa, che tutte le truppe tornino a casa e che l’Iraq venga restituito finalmente al suo popolo, mettendo fine a una guerra illegale e ingiusta, che ha provocato decine di migliaia di morti tra gli iracheni (secondo le fonti più conservatrici) e migliaia di morti e feriti tra i soldati inviati a combattere, oltre alla distruzione economica e sociale di quel paese”.
“Per la prima volta cittadine e cittadini statunitensi che vivono fuori dal loro paese si fanno promotori a Roma di iniziative contro la guerra – conclude -. E’ un fatto nuovo e importante, che segnala quanto ormai sia diffuso anche tra questi cittadini il rifiuto della politica di guerra dell’amministrazione Bush mentre cresce la consapevolezza della necessità di diventare protagonisti di una battaglia per pace”.
Ogni partecipante al sit-in è invitato dagli organizzatori a portare dei fiori, che verranno deposti accanto a un cippo che ricorderà tutti i morti di questa guerra. Una lettera che spiegherà i motivi della protesta verrà consegnata all’ambasciatore americano.
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