Una delle prime cose che ho fatto, appena rientrato dalle vacanze, è stata quella di telefonare al consigliere di RC che ha presentato la mozione per il diritto alla pace al consiglio comunale della mia città, per sapere se fosse stata finalmente decisa la data di discussione della mozione stessa.
"Guarda, le riunioni sono fissate per il 9 e per l'11 settembre; dovrebbe andare in discussione il 9 perchè le due mozioni da discutere prima di questa sono ormai sorpassate da atti della giunta sopravvenuti, quindi i proponenti le ritireranno.
Però, fammi sentire il mio capogruppo per le ultimissime, e ti faccio sapere. Se non è il 9, sicuramente è l'11 - che poi sarebbe anche una ricorrenza ad hoc".
Eggià, l'11 settembre.
Sarebbe proprio una fortuita coincidenza riuscire a discutere questa mozione sulla pace proprio nel giorno di due ricorrenze storiche molto importanti.
A breve giro di mail mi arriva l'informazione richiesta dal consigliere:
"fissato per l'11 settembre, ci vediamo in consiglio".
Ok, giro di mail ai pacifisti delle varie reti telematiche, avviso i relatori del libro "Bandiere di pace", informo il mio gruppo a Pescara ... siamo pronti, non ci resta che aspettare la data prevista.
11 settembre 2003, ore 17,05
Come al solito sono in ritardo, dannati parcheggi introvabili in zona comune!
Riesco a trovare un buco facendo il terzo giro della zona, mi scapicollo verso il comune, faccio le scale due a due ed entro trafelato nella sala consiliare; la seduta è iniziata, il presidente del consiglio comunale sta commemorando Salvador Alliende, per la cui memoria richiede un minuto di silenzio.
Ci alziamo tutti in piedi, raccolti in silenzio, e quando il Presidente suona la campanellina, qualcuno dal pubblico fa partire un breve, ma sentito, applauso.
Bene, si comincia. Guardo verso il settore di RC, Fausto sta rileggendo gli appunti per la presentazione della mozione, Maurizio chiacchiera con altri consiglieri; Fausto si gira, mi vede, mi fa un cenno con la mano, contraccambio il saluto e gli faccio un cenno, ok? ci siamo? Annuisce con la testa e mi sorride.
Il sindaco dà delle comunicazioni, passaggio facile, nessuno dei consiglieri dice niente.
Partono le interrogazioni, una della maggioranza ed una dell'opposizione; risposte degli interpellati, sindaco e/o assessori, risposte dei richiedenti. Archiviato anche questo passaggio.
Si arriva alle mozioni; una mozione proposta da RC viene ritirata dal capogruppo. Un'altra mozione - non ricordo se di maggioranza o opposizione - viene lo stesso ritirata ... tutto come previsto ... si arriva alla discussione della mozione in oggetto.
Mi sento fremere ... ci siamo!
Fausto prende la parola e comincia ad illustrare la mozione ... ma che fa! non si capisce niente, è lontano dal microfono, si mangia le parole, e per giunta non lo sta a sentire nessuno! ... mi cita, pur non facendo il mio nome, dicendo che
"grazie ad un pacifista locale, la mozione è arrivata su Rete Peacelink dove si è accesa una discussione sull'argomento, ed alcune persone ci hanno inviato una email, che passo a leggervi".
Passa alla lettura delle email che gli ho fatto pervenire dagli autori del libro bandiere di pace: riesce a leggerne quattro, Chiesa, Goffredo, Marescotti, Gubitosa. Sulla quinta, quella di Desiderato, viene brucamente interrotto dal Presidente:
"Consigliere, e se ci mettiamo a leggere tutta quella roba, non finiamo più e non riusciamo ad esaminare altre mozioni! faccia una copia e le distribuisca a tutti i consiglieri".
Fausto risponde, poi chiude (polemicamente) l'intervento: "mi fermo qui, signor Presidente, anche perchè noto che non c'è interesse alla presentazione".
Beh, non ha tutti i torti.
Il Presidente chiede quindi se ci siano consiglieri che vogliono esprimersi sulla mozione prima di passare ai voti.
Chiede la parola il rappresentante di AN ... attacca una discussione sul significato della bandiera tricolore (e che c'entra?) ricordando un intervento di due anni prima del capogruppo di RC, Maurizio Acerbo (si, ma che c'entra?) che gli rimbrottava il senso della bandiera italiana, ed alla fine conclude che il suo gruppo voterà no perchè "noi accettiamo solo bandiere che uniscono, non bandiere che dividono!"
Che dividono?! e da quando in qua una bandiera di pace _divide_ ??
Risponde Maurizio, riallacciandosi al discorso fatto sulla bandiera italiana in quella famosa riunione - si, ma che c'entra! - e ricordando come la bandiera di pace NON divida, ma UNISCA contro TUTTE le guerre.
Applausi dal pubblico.
Prende allora la parola il mio amico del centrodestra, rappresentante di una lista civica; anche lui si esprime contro la bandiera di pace, pur condividendo il concetto di pace, per evitare "strumentalizzazioni sulla pace".
Come, strumentalizzazioni sulla pace?! ma che sta dicendo??
A questo punto prende la parola il senatore Pastore di FI (si, proprio uno dei "quattro saggi" che sta riscrivendo il capitolo secondo della Costituzione ... è un mio concittadino, sigh!, nonché consigliere dell'amministrazione della mia città), che attacca uno sproloquio sulla illeggittimità dell'esposizione della bandiera di pace perchè va contro una legge dello Stato.
A questo punto sbotto: cavolo, ci si accusa di strumentalizzare la pace attraverso la bandiera, e loro bypassano i punti più importanti della mozione - la modifica allo statuto cittadino e l'adesione al tavolo degli enti locali per la pace - montando un caso sulla bandiera? e chi strumentalizza cosa, qui??
Vado sotto gli spalti di RC, chiamo Fausto e gli faccio notare la questione,
"tranquillo, mi dice, lo sapevo che finiva così; adesso gli rispondo!"
Pastore finisce il suo intervento con la dichiarazione del voto contrario di FI (e figuriamoci!), e prende la parola Fausto.
Stavolta parla lentamente, scandisce le parole, aumenta il tono di voce e si avvicina al microfono.
Risponde prima a Pastore, citando la Costituzione, le leggi, i regolamenti consiliari, e dimostra che NON E' vero che l'esposizione della bandiera di pace in luoghi pubblici sia contra legem.
Butto un occhio a Pastore, lo vedo abbassare lo sguardo: che abbia accusato il colpo?
Fausto continua il suo intervento, rispondendo al rappresentante della lista civica: "strumentalizzazioni? solo parole? ... state dimostrando di non aver neanche letto la mozione perchè vi state attaccando al punto due, quello sulla esposizione della bandiera, ma non avete detto niente in merito ai punti 1 e 3." E via a seguire, un intervento in crescendo che rigetta tutte le accuse dall'altra parte, con applausi a scroscio dal pubblico, tanto che è costretto ad intervenireil Presidente ricordandoci che sono vietati sia applausi che fischi in sala consiliare.
Finiti gli interventi e le dichiarazioni di voto - ma qualche consigliere degli altri gruppi della maggioranza, nessuno dice niente? - il Presidente invita al voto ...
Non occorre molto, pochi minuti, ed alla fine il Presidente esclama:
"Presenti, 34. Risultato del voto: 19 si, 14 no, uno non ha votato. La mozione è approvata!"
Approvata... riprendo fiato. Approvata. Ce l'abbiamo fatta!
Mi arriva una pacca sulla spalla, uno degli amici della retenonviolenta Abruzzo: "dai loris, ce l'hai fatta!"
Sorrido ... la mia compagna mi accarezza una gamba, mi dà un bacio sulla guancia e mi dice "è andata" ... sono commosso, ho quasi le lacrime agli occhi...
Il consiglio continua i lavori, come se niente fosse ... ordinaria amministrazione, una mozione come qualunque altra, si procede.
Guardo in direzione di RC, vedo Fausto che mi sorride e scende dagli spalti, mi alzo e gli vado incontro ...
"è fatta! uno dei nostri non ha votato a favore, voglio sapere chi è, ma adesso non mi importa, la mozione è passata".
Ci stringiamo la mano, pacche sulle spalle ... arriva anche Maurizio, baci e abbracci anche con lui; gli dico che ho ancora un compito da assolvere, devo consegnare il libro al sindaco, ma lo vedo preso e gli chiedo se può avvicinarlo per chiamarlo dalla mia parte.
"E' un momentaccio, che gli devi dire?" poi vede il libro nelle mie mani, mi riguarda, mi sorride e mi fa "aah! ma sei proprio un fetente!"
Sorrido, e gli spiego che vuole essere solo un gesto di riconciliazione dopo i fatti della lettera aperta". Capisce, e me lo va a chiamare; vedo il sindaco che guarda nella mia direzione mentre Maurizio gli parla nell'orecchio, mi sorride, mi fa cenno di aspettare un attimo e scappa via ...
Ci vorrà più di un attimo - quasi un'ora, sic! - ma alla fine il sindaco riesce a venire dove sono io, mi sorride, mi saluta con baci e strette di mano, e mi dice "contento? la mozione è passata".
Si, sono contentissimo. E per sugellare l'avvenuta riconciliazione le faccio dono di un libro, Bandiere di Pace, dove ho scritto una dedica per lei, con allegate tutte le email a lei indirizzate che il consigliere Di Nisio stava leggendo prima di essere interrotto.
Il sindaco mi sorride di nuovo, "grazie. è un pensiero bellissimo. Le leggerò tutte e leggerò il libro con molta attenzione, grazie ancora".
Mi risaluta, e scappa via.
Lo leggerà? ha fatto solo finta da buon politico con sorrisoni e strette di mano?
Non lo so. Forse no, forse si. Penso più no che si. Ma non importa, il mio impegno morale è saldato, il mio compito portato a termine. Ho aperto una discussione con lui, e l'ho chiusa quando lui ha mantenuto fede alla parola data in quel di aprile.
Adesso, punto e a capo.
Si riavvicina Fausto, "allora? missione compiuta? hai dato il libro al sindaco?"
Si, tutto ok. Ma ora, che succede?
"Succede che il consiglio ha trenta giorni di tempo per mettere in pratica la mozione approvata, altrimenti reinterverremo in seduta consiliare".
Ok. Tra trenta giorni a partire da adesso ripasserò in comune per vedere se c'è la bandiera di pace appesa dove merita, per ritirare una copia dello statuto con l'art.1 modificato e l'adesione al tavolo degli enti locali per la pace.
Il lavoro continua, questo è solo l'inizio ...
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