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Iraq: Abu Ghraib, ex prigioniero: "Anche italiani ci interrogavano"

22 febbraio 2006

ROMA - Forse anche dei contractor italiani tra i torturatori del carcere iracheno di Abu Ghraib. Lo ha rivelato a RaiNews24 Ali Shalal al Kaisi, ex detenuto nella "prigione degli orrori": e' lui l'uomo ritratto con un cappuccio in testa e con gli elettrodi attaccati alle mani, in una foto che e' diventata simbolo degli abusi compiuti ad Abu Ghraib. A raccogliere la sua testimonianza il giornalista Rai Sigfrido Ranucci che ad Agr spiega: "Ci sarebbero stati anche dei contractor italiani, gestiti dagli americani, ad affettuare gli interrogatori. Ali Shalal al Kaisi lo avrebbe appreso da un diplomatico iracheno. Questa e' una testimonianza che abbiamo riportato: e' ovviamente indiretta, pero' l'abbiamo citata perche' questa persona ci ha fatto il nome del diplomatico iracheno che avrebbe subito interrogatori da parte di contractor italiani". Il nome dell'uomo che ha sentito parlare italiano nel carcere di Abu Ghraib e' Haitham Abu Ghaith. (Agr)

Esteri - 22 feb 17:13

L'uomo torturato ha detto: "Noi amiamo il popolo italiano, conosciamo la differenza tra la popolazione civile e chi compie questi gesti, ma questo non ci impedisce di denunciare cosa facevano gli italiani. Il messaggio che voglio dare al popolo italiano e’ che in Irak la situazione non e’ assolutamente migliorata, nulla e’ stato ricostruito".

Approfondimenti su http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=60060

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