18 MARZO: Le Marce in tutto il Mondo contro la Guerra
Da una parte all'altra del Globo
A migliaia marciano per dire "Truppe fuori adesso!"
Le proteste su scala mondiale condannano l'occupazione USA dell'Iraq.
Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza ieri, nel terzo anniversario dell'invasione USA dell'Iraq. La giornata ha visto dimostrazioni in piu' di 20 paesi, dal Sud Africa all'Islanda, ed in un sacco di citta' in tutti gli Stati Uniti.
A New York gli eventi del giorno sono iniziati alle 11 del mattino con manifestazioni locali presso i vari centri di arruolamento della citta', con piu' di cento persone che si sono radunate alla stazione di reclutamento di Harlem nella 125esima Str.
Alle 13.00 piu' di 7.000 persone erano riunite a Times Square per chiedere "l'immediato, completo, incondizionato" ritiro dall'Iraq di tutte le forze occupanti. Dopo il raduno a Times Square, hanno marciato fino alle Nazioni Unite chiedendo di non fare la guerra contro l'Iran e che i superstiti dell'Uragano Katrina abbiano il diritto di tornare a New Orleans e nelle altre zone devastate della Costa del Golfo USA.
La manifestazione di New York, che si e' tenuta vicino all'infame stazione di reclutamento di Times Square, e' stata aperta da Tiokasin Ghosthorse della Radio "First Voice Indigenous".
L'animato raduno di manifestanti ha riempito ben piu' di due isolati, con centinaia di persone che si aggiungevano per partecipare alla marcia. Attivisti della BAYAN USA, l'organizzazione che rappresenta la lotta unita nelle Filippine contro il corrotto regime fantoccio e contro l'occupazione USA, portavano uno striscione che si estendeva per quasi mezzo isolato e che diceva "Truppe USA fuori dalle Filippine". Era anche presente un'ampia rappresentanza di "Liberate Leonard Peltier" organizzata dal Comitato di Difesa di Leonard Peltier.
Tra i portavoce della manifestazione vi erano Charles Jenkins del TWU; Elaine Brower, madre di un soldato schierato in Iraq; Wael Mustafar della Federazione Americana Arabo-Musulmana; Nellie Bailey del Consiglio degli Inquilini di Harlem; Brenda Stokely della Million Woker March; Elisabeth Zeiden del Progetto Diritti di Riproduzione del ACLU; LeiLani Dowell di Queers for Peace & Justice; il Professor Abbas Edelet, fondatore di CASMII - Campagna Contro Sanzioni e Intervento Militare in Iran - che aveva registrato messaggi da parte dei prigionieri politici Mumia Abu-Jamal e Leonard Peltier; Sara Flounders di Stop War on Iran Campaign; Yoomi Jeong della Commissione Verita' sulla Korea; Rebecca Rotzler del Green Party e molte altre rappresentanze di lotte internazionali e locali.
Veterani, Famiglie di Militari e superstiti di Katrina hanno organizzato una marcia di cinque giorni da Mobile a New Orleans con lo slogan "Dalla Costa del Golfo al Golfo Persico. Ogni bomba sganciata sull'Iraq esplode a New Orleans". L'appello all'azione per l'evento 'Camminando verso New Orleans' recita: "Le Famiglie di Militari e i veterani dell'Iraq, del Vietnam e di altre avventure militari, insieme ai sopravvissuti dell'uragano, intendono rendere trasparente quel legame tra loro comune con una marcia epica, nel terzo anniversario della guerra, fino alla Gulf Coast Highway 90 che conduce al cuore di New Orleans. La crisi crescente sul Golfo e il collegamento che Dr. King ha fatto tra 'il gigantesco tris di razzismo, militarismo e sfruttamento economico' saranno impossibili da ignorare."
A Chicago, in migliaia hanno marciato lungo la North Michigan Avenue. Gli organizzatori, in questa zona, si sono intrattenuti in una lotta di vecchia data con la polizia sul loro diritto di marciare lungo alcune delle piu' importanti strade della citta', incluso il "Miracle Mile" della Michigan Avenue. Quest'anno hanno finalmente ottenuto un permesso e questo quartiere pieno di soldi e' stato la scena di una vasta e combattiva manifestazione organizzata da una larga coalizione di organizzazioni sociali, contro la guerra e progressiste.
A San Francisco, in quella che potrebbe essere stata la manifestazione piu' grande degli Stati Uniti, migliaia di manifestanti contro la guerra hanno dimostrato solidarietà ai lavoratori degli hotel, che stanno lavorando senza un contratto, marciando fino a un hotel nelle vicinanze. Malik Rahim, un leader di Common Ground Relief di New Orleans, e' stato l'oratore chiave della manifestazione.
A Los Angeles, in migliaia si sono radunati a Hollywood & Vine a mezzogiorno. Tra i relatori della manifestazione c'erano Fernando Suarez, padre di un Marine ucciso in Iraq; Pablo Paredes, membro del Ministero della Marina Statunitense che ha rifiutato gli ordini di schierare le truppe; Rep. Maxine Waters; e l'attore Mike Ferrell.
A Boston, una folla di piu' di 3000 persone ha marciato chiedendo "Stop alla violenza, stop alla guerra in patria e all'estero!" Introdotte dalla Rosa Parks Human Rights Day Coalition, le attivita' del "18 Marzo" a Boston sono iniziate con un raduno a Roxbury, nel cuore della Comunita' Nera di Boston, seguito da una marcia attraverso le varie comunita' di colore e poi attraverso il Downtown Crossing, il piu' grande distretto commerciale di Boston, e su fino allo State House.
A Detroit, in centinaia hanno marciato su Woodward Avenue, nella strada che attraversa il centro residenziale di Detroit. Dagli anziani ai giovani, compresi attivisti disabili su scooters e sedie a rotelle, la folla diceva "Portate le truppe a casa, adesso!" e "Soldi per le nostre citta', non per la guerra".
La Coalizione "Fuori le Truppe Adesso", che ha aiutato ad organizzare le manifestazioni in tutti gli Stati Uniti, ha rilasciato una dichiarazione che fa appello al movimento contro la guerra affinche' concordi sulla richiesta per un ritiro immediato, totale, incondizionato dall'Iraq di tutte le truppe occupanti. Questa dichiarazione dice, in parte:
"il modo migliore in cui il movimento contro la guerra puo' contraddistinguere il terzo anniversario della guerra ed occupazione criminali dell'Iraq e' di unirsi sulla richiesta di un ritiro immediato, totale, incondizionato dall'Iraq di tutte le truppe occupanti.
Immediato - non tra 10 anni o sei mesi - appena quello che ci vuole per mettere i soldati sugli aerei e riportarli a casa. Senza aspettare che l'esercito "Iracheno" venga addestrato o l'instaurazione di un governo soggetto al controllo USA, o per qualsiasi altro motivo che in realta' equivalga ad un'unica cosa: una scusa per giustificare ed estendere l'occupazione.
Totale - non in fasi, senza lasciarsi dietro delle basi, senza nuovo dislocamento oltre confine, ma uno sgombero totale di tutte le forze occupanti da tutto il territorio Iracheno.
Incondizionato - il popolo Iracheno ha il diritto assoluto di autogovernarsi, oggi, senza condizioni imposte da Bush e Halliburton.
Le posizioni politiche hanno un'influenza diretta su come un movimento si batte, o anche se prende parte totalmente alla lotta. Adattandosi ad una posizione conciliante, come quella di un ritiro o dislocamento in fasi, si da' alle persone il messaggio che non c'e' nessun bisogno di mobilitarsi sulle strade per riportare le truppe in patria adesso, ma solo di aspettare che i politici elaborino i dettagli del ritiro. Se il movimento fosse concorde sulla richiesta di un ritiro immediato, totale, incondizionato, questo eleverebbe, intensificherebbe, chiarificherebbe la lotta contro la guerra."
Gli attivisti con la Coalizione "Fuori le Truppe Adesso" hanno fatto questa richiesta - il ritiro immediato, totale, incondizionato - il punto focale del "18 Marzo", e continueranno a sollevare questa richiesta nelle strade fino a quando tutte le truppe saranno di nuovo in patria.
Copertura dei media su "18 Marzo"
http://www.cnn.com/2006/US/03/19/war.protests.ap/
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/03/19/AR2006031900158.html
http://www.usatoday.com/news/world/iraq/2006-03-19-3year-protests_x.htm?POE=NEWISVA
http://www.boston.com/news/world/asia/articles/2006/03/19/anti_war_rallies_mark_iraq_anniversary/
http://www.cbsnews.com/stories/2006/03/19/ap/world/mainD8GEQ9A80.shtml
http://news.xinhuanet.com/english/2006-03/19/content_4317476.htm
http://breakingnews.iol.ie/news/story.asp?j=176461170&p=y7646y876
http://www.forbes.com/business/healthcare/feeds/ap/2006/03/19/ap2605390.html
http://www.signonsandiego.com/news/nation/20060319-0843-iraqwarprotests.html
http://abcnews.go.com/International/wireStory?id=1742488
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