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Hamas ha seguito un lungo cammino per arrivare al vertice

27 marzo 2006
Fawzia Sheik
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: IPS

GERUSALEMME, 17 marzo (IPS) – La vittoria di Hamas alle elezioni di gennaio nei territori palestinesi, non e’ stata soltanto il risultato di una ribellione nazionale contro l’inefficienza del precedente governo di Fatah, ma deriva da una lunga storia che ha visto Hamas rendersi utile ad una popolazione che soffre.

Non c’e’ una vera e propria organizzazione definita per la salute ed il welfare, anche se in tutto il territorio dell’Autonomia Palestinese centri medici ed istituzioni di carita’ “hanno rapporti con Hamas o con il movimento islamico”, ha riferito a IPS, Dr. Allam Jarrar, che e’ anche membro del comitato direttivo della rete di organizzazioni non governative palestinesi con sede a Ramallah.

“Queste sono organizzazioni legali che funzionano in conformita’ con l’Autorita’ Palestinese”.

Il Corano mette in rilievo il principio di al-Zakat, secondo il quale tutti i musulmani capaci devono dare ai bisognosi una certa percentuale del loro reddito annuale, o in denaro o in natura.

Il danaro raccolto all’interno delle comunita’ dei Palestinesi benestanti e di altri musulmani, viene convogliato alle fondazioni al-Zakat e distribuito per progetti sociali e per la salute, comprese scuole, orfanotrofi, mense gratuite per i poveri, cliniche mediche, squadre sportive, nella West Bank (sponda occidentale) e a Gaza.

Hamas offre anche lavoro, ogni tanto, all’interno di queste strutture di servizi, anche se non funziona proprio come un regolare datore di lavoro quale il governo, ha detto Shawan Jabarin, direttore generale facente funzione di al-Haq, un’organizzazione palestinese per i diritti umani con sede a Ramallah.

Hamas e’ nata come fornitore di sevizi sociali prima di diventare nel 1987 un partito politico a tutti gli effetti, ha dichiarato, nell’intervista a IPS, Hisham Ahmed, professore di Scienze Politiche all’Universita’ Birzeit di Ramallah e ricercatore sui movimenti islamici.

In seguito alla guerra dei sei giorni del 1967 tra Israele e gli Stati Arabi, il movimento islamico divento’ particolarmente attivo nell’educazione islamica nelle moschee. Estese la sua influenza alle cliniche mediche e agli asili entro i primi anni novanta, quando divento’ palese che l’Autorita’ Palestinese, non troppo focalizzata sul proprio elettorato di base, era incapace di fornire questi servizi.

“A volte sono piu’ efficaci del governo nel fornire servizi” ha dichiarato Jabarin di Hamas.

Ad essere giusti, ha detto, l’Autorita’ Palestinese e’stata travolta dai problemi, quali le violente rivolte popolari contro gli israeliani, che hanno portato poi alle chiusure dei checkpoint a danno dell’economia palestinese.

Per di piu’, ha aggiunto, il quasi miliardo di dollari di budget annuale del governo palestinese non era abbastanza per soddisfare una societa’ cosi’ povera. Non era cosi’ insolito per i palestinesi non essere capaci di avere medicine o cure negli ospedali statali.

Il pagamento per l’utilizzo della rete di beneficenza e sanita’ di Hamas varia. Scuole e centri medici chiedono soldi, ma sara’ sempre meno di quanto chiedono altrove, ha detto Jabarin. La distribuzione di cibo e servizi agli orfani e’ gratuita.

Ma nonostante l’estesa attivita’ di Hamas nel settore dei sevizi sociali, i palestinesi tendono a non guardare al gruppo soltanto in questo contesto. Per questa ragione, non vedono Hamas come un gruppo di militanti, o anche come mero partito politco.

Una delle ragioni principali dietro alla sua forza assai diffusa nei territori occupati palestinesi e’ che “Hamas resiste agli israeliani”, ha riferito Jabarin a IPS. “La questione principale e’ che loro .... combattono la corruzione e si battono per i diritti dei palestinesi.”

Ma il lavoro filantropico di Hamas e’ tutto altruistico?

“Questo e’ il loro modo e la loro strategia per tenersi in contatto con le persone” ha affermato Jabarin. Mentre i leaders degli altri partiti politici tengono discorsi nelle moschee, Hamas ha scelto la salute e il welfare come veicoli politici primari per raccogliere voti, ha dichiarato Jabarin.

Adesso che Hamas e’ sul punto di formare un governo nell’Autorita’ Palestinese, ci si aspetta che i servizi, che ha offerto per anni, prosperino grazie al miglioramento dei rapporti con il movimento islamico internazionale e a un maggiore afflusso di contanti, provenienti in particolare dai governi del mondo arabo e dagli Arabi ricchi.

Hisham Ahmed afferma che Hamas ampliera’ anche l’ambito della sua attivita’ per essere utile a piu’ persone e non per essere “relegato al supporto del movimento islamico o dei suoi simpatizzanti.”

Anche se sanita’, istruzione e cibo sono sempre stati a disposizione per tutti i palestinesi, ha dichiarato, era un “fatto compiuto” che i fruitori di queste reti fossero considerati sostenitori di Hamas.

La fonte del finanziamento delle operazioni di Hamas e’ sempre stata oggetto di preoccupazione, in particolare per Israele e gli Stati Uniti. Non c’e’ una cifra sicura del suo budget annuale.

Hamas e’ stata accusata di finanziare operazioni terroristiche. “Come va, dipende tutto dalla designazione dei soldi” ha dichiarato Ahmed. “Se il denaro non viene designato (per i servizi sociali), penso che potrebbe essere usato per la violenza. Non ho idea del discrimine (di finanziamento) tra violenza e beneficenza.”

Ma Ahmed afferma che, per quel che ne sa, gli utili guadagnati fornendo servizi di sanita’ e altri servizi sociali ai palestinesi, non vengono incanalati in attivita’ terroristiche.

A dispetto delle critiche alla rete di beneficenza di Hamas e della percezione di alcuni, che in qualche modo essa sia legata ad attivita’ violente, la portata dei servizi sociali e’ destinata ad essere un’istituzione crescente della piattaforma politica del partito.

Come Jarrar ha osservato, “e’ molto efficace, radicata molto profondamente e molto diffusa”.

Note: traduzione di Antonella Serio per www.peacelink.it

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