Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

Le morti insopportabili: Tommaso e Virginia

Il perdono impossibile: quando Caino non è mio fratello.

Riflessioni sulla pena di morte
3 aprile 2006
Paola Maccioni

Davanti alla cattiveria degli uomini, ad atti senza comprensione o giustificazione apparente, richiamo alla mente i ricordi di scuola: l’uomo è un animale. Ciò che lo distingue dalla bestia è la capacità di provare sentimento e la ragione. Oltre che più decisive differenze quali l’opponibilità del pollice e la postura eretta nella deambulazione.

La religione cristiana è nobilissima nel voler distanziare ancora di più l’uomo dalla bestia, quando invita e quindi dichiara possibile, il perdono. Quando offre il perdono. Quando assicura un perdono così assoluto e grande al momento della morte, se il Male sarà capace di annullarsi nell’ultimo fremito della vita. E di nuovo nell’”altra” vita, tutto riprenderà, nel Bene.
Mi chiedo perchè non si vede l’incongruenza o se semplicemente la si nasconde. Tu, Male, chiederai perdono e farai atto di contrizione nell’ultimo istante e sarai salvo. Io, piena di dolore e di odio, con l’ingiustizia vissuta che è diventata una seconda pelle e che mi ha fatto regredire allo stato di larva, come potrò chiedere perdono per non aver perdonato? Come potrò trovare la speranza, nel momento della paura, in una vita dove rivedrò i miei affetti, quando so che ci sarai anche tu, Male?

Il perdono non attiene all’uomo. È una virtù troppo grande, assimilabile all’onniscienza e all’onnipotenza. Il perdono è divino. Di una divinità fresca di duemila anni. Nessuna divinità, prima, aveva mai chiesto questo sacrificio enorme all’uomo. Il dio puniva in vita. L’uomo puniva.

Credo che il perdono umano, in circostanze gravi ed estreme, come quelle che lasciano trasparire il mostro dietro l’uomo che ghigna lamentandosi della “persecuzione” a cui è sottoposto e sa di avere ucciso, sia impossibile.
Nessun essere umano, pur consapevole dei suoi limiti e dei suoi errori, può accettare di avere per fratello quell’uomo.
nel buio e nella paura possiamo trovare la luce

Caino, fratello che hai ucciso e sei fuggito nel dolore e nella paura, posso riconoscermi in te, e mai come in queste ore ti sento vicino e sono pronta a perdonarti. Sei un essere umano, come me.
Quell’uomo è un mostro della natura. Solo la sua morte potrà placare lo strazio e ridargli la sua umanità. E con la sua umanità acquisterà anche il perdono. E io potrò sperare nel perdono.

Chiedo la pena di morte per Mario Alessi. Chiedo la pena di morte per tutte quelle persone che non dimostrano il minimo sentimento di paura e di dolore per le loro azioni. Non chiedo torture o l’applicazione della legge del taglione, non chiedo vendetta. Chiedo solo la morte: un atto estremo e definitivo che temo. La punizione massima. È la paura della morte la vera punizione, quella che renderà possibile la misericordia. La morte catartica che non allevierà il dolore, ma che non mi farà passare la vita ad odiare. Che mi darà la rassegnazione. Forse.

Perchè mentre scrivo e il cuore e gli occhi si gonfiano di lacrime, sento che neanche la morte di Mario Alessi e di mostri come lui potrà dare pace.

Forse potrà portare pace quel perdono immenso e grandioso che mi distanzia dall’essere uguale a lui nel desiderare la sua morte. Che mi porta tanto in alto da dirgli: ti perdono.

E a riconoscerlo ancora una volta in Caino e quindi in mio fratello.

Articoli correlati

  • Le ultime udienze di Julian Assange e ciò che potrebbero significare per la sua libertà
    CyberCultura
    Mobilitarsi per Julian, per la libertà di stampa e per il nostro Diritto di Sapere

    Le ultime udienze di Julian Assange e ciò che potrebbero significare per la sua libertà

    Il 20-21 febbraio 2024 potrebbero costituire l’ultima occasione per fermare l'estradizione di Julian Assange negli USA dove l'attende in practica l'ergastolo, ha esclamato Stella Assange su Substack, aggiungendo: “Perciò radunatevi fuori dal tribunale alle 8.30 di entrambi i giorni. Ora o mai più.”
    23 dicembre 2023 - Patrick Boylan
  • Nonviolenza, verità, perdono
    Editoriale
    Riflessioni sulla strategia della riconciliazione

    Nonviolenza, verità, perdono

    Quello che è avvenuto in Italia con esponenti delle Brigate Rosse - accolti da Comunione e Liberazione in una narrazione del perdono - non è esattamente quello che è avvenuto in Sudafrica con Desmond Tutu.
    19 aprile 2020 - Alessandro Marescotti
  • Cultura

    “L'esecuzione” di Robert Badinter - Spirali Edizioni -

    La barbarie della pena di morte nel racconto di un grande intellettuale francese, tra romanzo e saggio civile.
    Una magnifica testimonianza, una scrittura contraddistinta dalla lucidita' del tono narrativo e dall’intelligenza delle analisi, intorno ad una questione di civilta', che - dopo la moratoria dell'ONU e la ripresa delle esecuzioni negli Stati Uniti - continua ad essere, purtroppo, ancora attuale.
    27 giugno 2008 - Elisabetta Caravati
  • Latina
    La legge approvata ad ampia maggioranza dal Congresso

    Guatemala: misure repressive del governo per combattere l'insicurezza sociale

    Approvata la Ley de Indulto, che concede al capo di stato il potere di concedere o meno la grazia ai condannati a morte.
    18 febbraio 2008 - David Lifodi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.25 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)