Emittente di pace
Dopo la Guerra Fredda, l'ex Zaire ha vissuto uno dei piu' atroci conflitti armati; non a torto qualcuno ha definito tale conflitto: la Prima Guerra Mondiale Africana; infatti almeno nove paesi, dal 1998 al 2003, dell'Africa sub-sahariana e un'infnita' di milizie locali, sono stati i protagonisti, di una guerra senza scrupoli e pieta', di una guerra senza fine; di una guerra per la spartizione di risorse idriche e boschi e miniere di oro, diamanti, rame e uranio...
I caschi blu dell'ONU sono arrivati soltanto nel 2000. Un anno dopo, il Presidente del paese è stato assassinato...
Nel dicembre 2001 una ONG svizzera specializzata nella creazione di comunicazione in zone di crisi, ha firmato con l'ONU un accordo per la realizzazione di una stazione radio, in Congo, in grado di garantire imparzialita' e rigore nel periodo precedente alle elezioni. Cosi' quattordici giornalisti congolesi, stipendiati dall'ONU hanno incominciato, nella capitale del Congo, a trasmettere musica, sport, ma soprattutto notizie 24 ore su 24, con otto stazioni regionali collegate in rete da una ventina di trasmettitori. La popolazione, poco alla volta, si e' resa conto che i giornalisti raccontano la verita' e non si tirano indietro mai, nemmeno, ad esempio, per denunciare i centocinquanta caschi blu accusati di pedofilia, prostituzione e stupri nell'est del paese...
La situazione in Congo non e' facile; si auspica che le nuove elezioni sappiano portare una pace definitiva e permanente; la radio aiuta la gente a capire, e a sperare...
Nonostante la guerra sia ufficialmente finita del 2003 in alcune zone del Paese i civili sono ancora sottoposti a violenze da parte delle milizie locali che si rifiutano di entrare a far parte di un esercito regolare...
La radio trasmette ogni notizia: infermieri e medici che minacciano di scioperare perche' non pagati da mesi; disordini delle brigate militari; saccheggiamenti di miniere e poi musica e sport e ancora notizie di ogni genere, notizie 24 ore su 24... nell'attesa della pace!
Il figlio del Presidente ucciso, al contrario del padre, dice di volere la pace!
In giugno si votera'...
Articoli correlati
- Il dossier di Human Rights Watch
Repubblica Democratica del Congo: dilagante violenza intercomunitaria nella zona occidentale
Gli abitanti delle comunità Téké e Yaka sono coinvolti in una sanguinosa faida per la coltivazione delle terre e i diritti consuetudinari. Uccise oltre 300 persone e bruciate centinaia di case, scuole e centri sanitari. I militari intervenuti avrebbero ucciso, saccheggiato e stuprato.13 maggio 2023 - Redazione PeaceLink - Voci dal Congo
Chiara Castellani racconta Luca Attanasio
Luca era dalla nostra parte: documentava, fotografava, denunciava. Come si può fermare tutta questa mostruosità? Smettendo di vendere le armi, anzi smettendo di scambiare armi con minerali preziosi.1 marzo 2021 - Laura Tussi - L'assassinio di Luca Attanasio
Ambasciatore italiano ucciso in Congo: a Taranto le sue radici familiari
Il papà di Luca, Salvatore Attanasio, è tarantino. Si è diplomato all’istituto tecnico Righi, a Taranto, e poi è andato a Milano per iscriversi ad Ingegneria e laurearsi. Lì si è anche sposato e Luca è nato a Limbiate.23 febbraio 2021 - AGI (Agenzia Giornalistica Italia) - Covid-19
In Africa e in Congo la carenza di dati rischia di mascherare l’epidemia silenziosa
I dati di Africa aggiornati al 18 agosto 2020: 1.128.596 casi di cui 159.400 nelle ultime 14 settimane. Eppure , i dati officiali quasi certamente non hanno detto la vera storia.24 agosto 2020 - Chiara Castellani
Sociale.network