la libertà di esistere
In questo giorno di festa, così importante per la nostra democrazia, il mio pensiero va agli amici dei campi profughi Saharawi di Tindouf, in Algeria. E agli amici della Bosnia e Erzegovina in attesa della riforma “internazionale”.
Kofi Annan, nel suo discorso alle Nazioni Unite, ha praticamente dichiarato inutile il piano Baker che prevedeva il referendum per l’autodeterminazione del popolo saharawi e la sua eventuale e legittima autonomia dal Marocco. Kofi Annan non ha tenuto in minima considerazione la lettera dell’ambasciatore dell’Algeria (qui il testo integrale): http://www.aps.dz/fr/pageview.asp?id=118287. Il Marocco assimila i suoi diritti e i suoi problemi politici alla Cina e a Hong Kong, analizzando la storia dal proprio punto di vista: http://www.lematin.ma/Journal/Article.asp?id=natio&ida=60176
Le mie idee politiche ed economiche sui temi internazionali sono ormai strettamente personali. Mi limito a dire che non capisco più l’onu e le agenzie ad esso collegate, già da molto molto tempo. Che non mi sembra che esista più l’onu se non come dipendenza degli usa. Che gli usa non hanno aderito a tanti protocolli: vedi Kyoto per tutti. Che non sopporto e non capisco la loro idea di esportazione della democrazia. E che e che... in un’associazione d’idee a cascata che mi porta a vedere solo morte e distruzione in nome di che cosa e per chi e a favore di quali interessi?
Il mio pensiero e le mie forze sono indirizzate alle persone che subiscono una “globalizzazione democratica forzata”, con armi vere o politiche o economiche. Sono destinate a chi, ogni giorno non sa cosa mangerà, a chi cerca un lavoro che non c’è o, semplicemente, a chi cerca un motivo per continuare a vivere. Con loro e per loro mi sforzo di convincermi che il diritto esiste, che il perdono è difficilissimo ma non impossibile, che la politica si può fare al mercato e a scuola. Che bisogna continuare a credere e a lavorare per la pace: l’unico diritto per cui oggi sia giusto “combattere” in prima persona e senza bandiera. E senza dare tempo al tempo, perchè il tempo siamo noi e i nostri ottant'anni di vita, qui in occidente, molti di meno in altri paesi. E tutti abbiamo diritto di vivere come essere umani e non come sottopopoli.
Articoli correlati
- "We are women, we are strong, we say no to the bomb" un mondo di creatività e tenacia
Il movimento femminista e ecopacifista di Greenham Common è ancora vivo
Contro i missili cruise NATO animò una protesta nonviolenta per 19 anni. Il Greenham Common Women’s Peace Camp è al fianco delle proteste ecopacifiste di tutto il mondo, ancora oggi, per proteggere il pianeta dalla distruzione e per portare alla partecipazione politica quante più donne è possibile11 luglio 2024 - Maria Pastore - Contro il militarismo e per la pace
Manifesto per la diserzione civile
La diserzione civile comincia con l’impegno a smentire la propaganda e a far circolare informazione veritiera. Contrastare i piani di riarmo vuol dire pretendere il finanziamento della spesa sociale per la sanità, la scuola, l’ambiente sottraendo fondi alla militarizzazione. - Ma Rainews non trasmette le immagini
Papa Francesco ci invita a diventare "seminatori di speranza"
La giornata di oggi a Verona è stata splendida, permeata dal vero spirito della vita e dalla missione fondamentale di costruire un futuro di speranza. L'Arena di pace ci ha ricordato l'importanza dell'impegno collettivo per realizzare un mondo migliore.18 maggio 2024 - Alessandro Marescotti - Un appello alla salvaguardia ambientale per il 22 aprile
Segnalate sul Calendario di PeaceLink gli eventi della Giornata Mondiale della Terra!
Insieme possiamo lavorare per un futuro più sostenibile in cui le immense risorse impegnate per la guerra siano riconvertite verso la protezione e la bonifica dell'ambiente. Celebrando la Giornata Mondiale della Terra, rinnoviamo il nostro impegno verso un mondo più pacifico e più verde.21 aprile 2024 - Redazione PeaceLink
Sociale.network