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USA: Rumsfeld potenzialmente responsabile di tortura

2 maggio 2006
Human Rights Watch
Fonte: Human Rights Watch - 21 aprile 2006

New York - Human Rights Watch ha dichiarato oggi che il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld potrebbe essere responsabile penalmente di torture nei confronti di un detenuto nel campo di detenzione di Guantanamo Bay tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003.

Un rapporto dell'Ispettore Generale dell'Esercito, datato 20 dicembre 2005, ricevuto questa settimana da Salon.com, contiene una dichiarazione giurata del Tenente Generale Randall M. Schmidt che coinvolge il Segretario Rumsfeld in maltrattamenti nei confronti del detenuto Mohammad al-Qahtani. Facendo riferimento ad un'indagine che ha effettuato agli inizi del 2005 e che comprende due interviste con Rumsfeld, il Generale Schmidt descrive il Segretario alla Difesa come "personalmente implicato" nell'interrogatorio di al-Qahtani.

Human Rights Watch sollecita gli Stati Uniti a nominare un procuratore speciale per indagare la colpevolezza di Rumsfeld ed altri nel caso al-Qahtani.

"A questo punto, la questione non e' se il Segretario Rumsfeld debba dimettersi, ma e' se debba essere messo in stato d'accusa", ha dichiarato Joanne Mariner, Direttore del Programma "Terrorismo e Controterrorismo" per Human Rights Watch. "La dichiarazione giurata del Generale Schmidt fa pensare che Rumsfeld puo' essere stato perfettamente consapevole degli abusi inflitti a al-Qahtani."

Il Generale Schmidt ha riferito che il Segretario Rumsfeld si "sentiva settimanalmente" con il Generale Miller a proposito dell'interrogatorio di al-Qahtani e che il Segretario alla Difesa era "personalmente coinvolto nell'interrogatorio di questa stessa persona". La dichiarazione di Schmidt mostra che Rumsfeld ha mantenuto un alto livello di conoscenza e di supervisione sul trattamento inflitto ad al-Qahtani. Anche se Schmidt ha detto che credeva che Rumsfeld non avesse ordinato appositamente i metodi più scorretti utilizzati nell'interrogatorio di al-Qahtani, ha dedotto comunque che le tattiche di Rumsfeld hanno facilitato i maltrattamenti.

Il Pentagono ha ammesso che il maltrattamento di al-Qahtani non era non pianificato. "L'interrogatorio di al-Qahtani era stato diretto grazie ad un piano molto dettagliato, condotto da professionisti addestrati in un ambiente controllato, e con un'attiva supervisione e sorveglianza," ha scritto Jeffrey Gordon, un portavoce del Pentagono, in una e-mail a Salon.com. " Nulla era stato fatto a casaccio".

Human Rights Watch ha ottenuto una copia non redatta della registrazione dell'interrogatorio di al-Qahtani, e ritiene che le tecniche usate durante l'interrogatorio di al-Qahtani erano cosi' offensive da costituire tortura.

La registrazione dell'interrogatorio rivela che al-Qahtani e' stato sottoposto ad un regime di maltrattamenti fisici e mentali da meta' novembre 2002 ai primi di gennaio 2003. Per sei settimane e' stato intenzionalmente privato del sonno, costretto in dolorose posizioni fisiche (note come posizioni da sforzo) e sottoposto ad esercizi forzati, a posizione eretta forzata, e ad umiliazioni sessuali e fisiche di altro tipo.

Dopo aver rifiutato l'acqua, al-Qahtani e' stato costretto ad accettare, per idratazione, una fleboclisi endovenosa e, in diverse occasioni, gli è stato negato l'accesso alla latrina, tanto che si e' urinato addosso almeno due volte. E' stato anche minacciato con enteroclismi forzati ed, in un'occasione, e' stato costretto a sottoporsi ad un enteroclisma.

"Un regime di sei settimane di privazione del sonno, esercizi forzati, posizioni da sforzo, con rumore e umiliazione sessuale, equivalgono ad atti che erano specificatamente intesi a causare grave dolore e sofferenza fisica e forte dolore e sofferenza psichica" ha dichiarato Mariner. "Che e' la definizione giuridica di tortura."

Nel 2005, il Giudice Procuratore Generale dell'Esercito, della Marina e dei Corpi Marine USA ha riferito, al Comitato del Senato Statunitense sui Servizi Armati, che le tecniche usate nei confronti di al-Qahtani hanno violato il Manuale da Campo dell'Esercito sugli Interrogatori dei Servizi Segreti, e sarebbero state illegali se commesse da un altro paese nei confronti dei soldati USA catturati. Il Dipartimento di Stato USA regolarmente condanna, anche come tortura, quelle stesse tecniche nel suo Rapporto annuale della Nazione sui Diritti Umani, citando il loro utilizzo in paesi quali Corea del Nord ed Iran.

Human Rights Watch ritiene che il Segretario Rumsfeld, il Gen. Geoffrey Miller - comandante superiore a Guantanamo nel 2002 e all'inizio del 2003 - e coloro che presero parte agli interrogatori potrebbero essere responsabili penalmente, secondo il diritto penale federale o militare, per tortura , violenze e abuso sessuale. (La relazione dell'Ispettore Generale e' focalizzata sulla direzione del Gen. Miller.)

Rumsfeld potrebbe essere responsabile in base alla dottrina della "responsabilita' di comando" - il principio giuridico che ritiene responsabile un superiore per reati commessi dai suoi subalterni, quando sapeva o avrebbe dovuto sapere che erano stati commessi, ma non riesce a prendere adeguati provvedimenti per fermarli.

E' necessario un procuratore speciale, perche' il Procuratore Capo Alberto Gonzales e' stato egli stesso profondamente coinvolto nelle politiche che portano ai maltrattamenti dei detenuti, un conflitto di interessi il quale e' probabile che prevenga la possibilita' di portare a termine un'indagine equa. Le disposizioni del Dipartimento di Giustizia USA richiedono la nomina di un consulente legale esterno, quando esiste un simile conflitto, e il pubblico interesse garantisce un procuratore senza legami con il governo.

"Un procuratore speciale deve esaminare attentamente di quali maltrattamenti Rumsfeld fosse a conoscenza o quali avesse condonato" ha affermato Mariner.

Il 2 dicembre 2002, come il Pentagono ha precedentemente reso noto, Rumsfeld ha approvato 16 tecniche di interrogatorio per al-Qahtani ed altri detenuti, incluso l'uso della costrizione alla nudita', delle posizioni da sforzo e "lo sfruttamento delle fobie personali dei detenuti (quale la paura dei cani, per esempio)."

Ad al-Qahtani, che e' sospettato di essere stato il "20esimo dirottatore", e' stato negato l'ingresso negli Stati Uniti nell'agosto del 2001. Il portavoce del Pentagono Gordon giovedi' ha riferito a Salon.com, che al-Qahtani era un "terrorista di al-Qaida" che ha fornito un "tesoro trovato" di informazioni durante il suo interrogatorio. (Le informazioni che si dice al-Qahtani abbia fornito, sono comunque ancora segrete).

Human Rights Watch ha espresso preoccupazione sul fatto che il Pentagono non abbia mai reso pubblica la versione completa della relazione del Gen. Schmidt sui maltrattamenti di Guantanamo. Le segnalazioni presenti nella relazione sono state respinte dal capo del Commando del Sud USA, Gen. Bantz J. Craddock, che, nel luglio 2005, ha dichiarato che l'interrogatorio di al-Qahtani non ha violato il diritto ne' le tattiche militari.

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