Malattie non redditizie
Sono le regole del libero mercato. Se un affare -e la malattia è un affare- non porta profitti, questo affare non si fa. L'Assemblea generale dell'Organizzazione mondiale della Salute, che si riunisce oggi lunedì, esaminerà come si scelgono le priorità e come si finanzia la ricerca e lo sviluppo in tema di salute. Medici senza frontiere appoggia con forza l'iniziativa dei governi di Brasile e Kenia per un'iniziativa che obblighi i governi a finanziare R+S (Ricerca+Sviluppo) nell'ambito di un sistema pubblico-privato, che non trascuri le malattie dimenticate considerate non redditizie dal sistema privatistico vigente. Tra queste malattie spiccano quella del sonno, la tubercolosi, il dengue. Denuncia MSF che il 90% della spesa in ricerca medica al mondo è direzionata a problemi di salute, spesso neanche gravi, che interessano appena il 10% della popolazione mondiale. Una nuova forma di latifondo medico.
MSF afferma apertamente che la ricerca in salute non deve e non può restare in mani esclusivamente private e che le campagne degli ultimi anni porteranno all'uscita di una decina (sembra poco) di medicine, test diagnostici e vaccini destinati a malattie dimenticate. Ma MSF lamenta che l'82% dei finanziamenti per questi studi venga da organizzazioni filantropiche e appena il 18% da enti pubblici. Non ci sono molte speranze che l'appello di MSF venga recepito e una dichiarazione che impegni i governi ad investire in ricerca farmaceutica avrà vita difficile. Dal segretario dell'OMS ai rappresentanti dei governi più ricchi, sembrano tutti contrari, compreso quello spagnolo di Rodríguez Zapatero che semplicemente evita di prendere partito.
Eppure, segnala MSF, la volontà politica potrebbe molto, "basta pensare a quanti fondi pubblici sono saltati fuori magicamente perfino negli Stati Uniti, per la SARS, per il falso allarme antrace e per la febbre aviaria". False emergenze che oscurano le emergenze vere, che riguardano solo il Sud del mondo
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