Marcia su Washington
Questo sabato Washington sarà invasa dai pacifisti provenienti da ogni parte degli Stati Uniti, in occasione della grande mobilitazione per dire basta alla guerra in Iraq.
Un evento che non si esprimerà solo nella semplice manifestazione, ma che porterà con sé richieste precise e proposte concrete. Ci sarà la possibilità di firmare una petizione per il ritiro delle truppe statunitensi dall’Iraq. Petizione che sarà presentata al Congresso e che è articolata in vari punti importanti: dal ritiro delle truppe, alla costituzione di un fondo per i veterani, dalla previsione di un sussidio per ricostruire l’Iraq sotto controllo iracheno, fino alla richiesta di indirizzare le imposte - ora destinate alla guerra - verso programmi sociali negli Stati Uniti.
I pacifisti e i soldati che si sono rifiutati di andare a combattere in Iraq non hanno avuto vita facile negli Stati Uniti. Sono stati etichettati in ogni modo, anche come “traditori”. Quasi che essere contro la guerra e la violenza sia un crimine. Quasi che avere una coscienza sociale e un’etica sia da criminalizzare.
Eppure loro non si arrendono e scendono nuovamente in piazza per protestare a gran voce e ribadire il loro “no” ad una guerra che è stata un fallimento sotto ogni punto di vista: umano, economico, etico.
I numeri parlano chiaro. La guerra in Iraq ha causato la morte di quasi 3000 soldati americani e l’uccisione di un numero decisamente più consistente di civili iracheni. Un’escalation di violenza che sembra non dover finire così presto e che, già di per sé, dovrebbe bastare per riflettere.
Alla manifestazione saranno presenti, tra l’altro, anche volti noti come Susan Sarandon, Tim Robbins, Danny Glover, Jane Fonda.
Sul sito http://www.unitedforpeace.org è possibile avere ulteriori notizie ed aggiornamenti sull’evento.
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