Perché l'Africa teme l'Epa
Dal cuore dell'Africa, sotto un sole cocente e una luce abbagliante nel momento finale del Forum mondiale sociale che si tiene qui a Nairobi in Kenya, sento il bisogno di lanciare con forza il grido di allarme sugli Epa (Accordi di partnerariato economico) che ho ascoltato qui al Forum.
In queste giornate sia i rappresentanti contadini dell'Africa occidentale (oltre 30 milioni di agricoltori), sia le organizzazioni più svariate hanno cantato e urlato: «No all'Epa!»; c'è stata perfino una marcia contro gli Epa nel Forum. Eppure molti italiani non sanno proprio di cosa si tratta. Pensano forse all'epatite! Eppure è una questione molto grave che toccherà la vita di milioni di Africani!
Mi domando: ma perché la stampa non parla di queste cose? Perché non aiuta il popolo italiano a capire, a informarsi?
Che cos'è l'Epa? E' il nuovo trattato di partnerariato economico che l'Unione europea sta preparando con l'Africa dei paesi Acp (Africa, Caraibi e Pacifico, ndr) che rimpiazzerà il trattato di Cotonou che regge le relazioni economiche con i paesi impoveriti.
Con l'Epa l'Africa sarà divisa in quattro regioni. Molto discutibili queste divisioni che sembrano riflettere interessi nostri più che logiche del mercato africano. Scopo fondamentale dell'Epa è la liberalizzazione economica: gli stati africani infatti non potranno più imporre tariffe nelle importazioni. Questa costituirà una grossa perdita per gli stati africani che ottengono dal 10 per cento al 60 per cento delle proprie entrate annuali da queste tariffe. L'Epa avrà conseguenze devastanti per i produttori locali che non potranno competere con i prodotti agricoli importati che vengono svenduti (dumping) sul mercato locale. Ricordiamo che gli agricoltori europei ricevono 50 miliardi di euro all'anno come sovvenzioni per cui possono svendere i loro prodotti agricoli in un'Africa che rimane al 70 per cento agricola. L'Africa dovrà assistere impotente all'invasione dei prodotti agricoli europei. Questi sono accordi capestro per l'Africa nera già oggi così dissanguata! Da questo Forum mondiale arriva oggi con forza il grido dell'Africa che non ne vuole sapere dell'Epa.
Questa è la gente ma è chiaro che i governi africani la pensano diversamente e sono tentati di firmare. Abbiamo infatti solo pochi mesi a disposizione, perché l'Epa verrà firmato entro il primo gennaio 2008. Per cui questi sono mesi fondamentali. Chiedo che tutte le forze sane di questo paese con le forze missionarie che operano in Italia e in Europa si mettano insieme e lancino con forza una campagna contro l'Epa (una campagna lanciata lo scorso anno dall'Aefjn (Accesso ai farmaci in Africa, ndr) che ha la propria sede a Bruxelles). Ma non sarà facile, il tempo è breve.
Ma è quest'Africa che soffre, questi volti bellissimi di bambini neri, meravigliosi destinati al macello che mi spingono a scrivere e ad impegnarmi.
Chiedo al governo Prodi che specifichi la propria posizione ufficiale su questi Accordi di partnerariato economico. Chiedo ai parlamentari italiani di iniziare una serie di interrogazioni parlamentari al riguardo. Chiedo ai parlamentari europei di mettersi insieme al di là delle ideologie perché si tratta di una catastrofe annunciata per l'Africa se si permetterà che gli accordi Epa passino.
Chiedo che tutti abbiano il diritto a vivere.
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