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Roma, piazza della Repubblica ore 15

17 marzo, in marcia contro le guerre

Giornata mondiale antiguerra. NO al rifinanziamento delle missioni di guerra, NO alle basi e alle spese militari. Per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan e da tutti i fronti di guerra
16 marzo 2007
Doriana Goracci

La stampa non ha questa settimana amplificato o indotto nessun timore per la manifestazione di domani 17 marzo a Roma contro la guerra.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE
17 MARZO A ROMA

Piazza della Repubblica ore 15
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan e da tutti i fronti di guerra

Per il 17 marzo è stata lanciata dal Forum Sociale Mondiale a Nairobi la Giornata mondiale contro la guerra, nell'anniversario dell'invasione USA dell'Iraq. In tutto il mondo, milioni di persone chiederanno la fine delle guerre, a partire da Iraq e Afghanistan, la chiusura delle basi, il disarmo atomico. In quei giorni, il Parlamento italiano voterà sul rifinanziamento delle missioni, Afghanistan in primis. Per questo invitiamo tutte/i coloro che condividono il sogno della pace e della giustizia ad essere in piazza a Roma, nella Giornata mondiale contro la guerra, per dire NO al rifinanziamento delle missioni di guerra, NO alle basi e alle spese militari. Il movimento contro la nuova base USA di Vicenza ha segnato con la straordinaria manifestazione del 17 febbraio una svolta contro le politiche belliche del governo, per una nuova stagione di lotte che rompa la complicità dell'Italia con la guerra permanente. Ma il governo Prodi-bis, rimesso in piedi con ulteriori contributi da destra, sfida il movimento no-war, affermando piena fedeltà a Usa e Nato, confermando le missioni belliche e la base a Vicenza. Viene meno l'illusione del "governo amico" e nasce per chi ama la pace la responsabilità di costruire una nuova opposizione sociale alle politiche di guerra, dando continuità al movimento dopo il 17 febbraio e contestando la politica estera del Prodi-bis. E il primo obiettivo, oltre a vincere la lotta contro il Dal Molin, è il ritiro delle truppe dall'Afghanistan, annullando la complicità con la guerra Nato. La lotta di Vicenza è diventata di tutti/e: così deve essere per quella contro l'intera politica di guerra, partendo da chi sul territorio contesta la militarizzazione crescente. La manifestazione del 17 vuole congiungere il NO ALLE BASI al NO ALLE MISSIONI MILITARI, le lotte sui territori all?opposizione nazionale e internazionale alla guerra, accompagnandola con la forte richiesta ai parlamentari di votare contro il decreto e il rifinanziamento della missione in Afghanistan.
PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALL'AFGHANISTAN E DAGLI ALTRI FRONTI DI GUERRA.
PER LA CHIUSURA DELLE BASI MILITARI USA-NATO,
PER VINCERE LA LOTTA CONTRO LA BASE DAL MOLIN.
NO ALLE SPESE MILITARI.
SOSTEGNO ALLA RESISTENZA DELLE POPOLAZIONI IN LOTTA, DA VICENZA AI PAESI INVASI E OCCUPATI.

Comitato 17 marzo
adesioni : nowar17marzo@libero.it

Domani scade l'ultimatum per Daniele Mastrogiacomo.
Oggi si aspettano conferme che il suo autista sia stato ucciso in Afghanistan.
Oggi il governo e la diplomazia stanno facendo il possibile per il rilascio del giornalista.
Oggi il governo e l'opposizione non stanno facendo nulla per uscire dai luoghi di guerra, per chiudere le basi, per disarmare gli eserciti, per investire nella vita le risorse monetarie dello stato italiano.
Domani una volta ancora il movimento fatto di donne e uomini di tutte le età e provenienze, destineranno di investire il loro tempo nelle strade di una città, a reclamare il diritto alla pace e alla non violenza.
Quello che camminerà domani è un popolo che non dà delega a nessuno, che non si fa rappresentare se non dalla propria determinata volontà di far cessare la guerra, che non si veste di bandiere di partito.
Forse sarà data una proroga al rilascio di Daniele Mastrogiacomo, noi proroghe non le chiediamo, noi pretendiamo la scelta della vita.
Oggi si chiedono di adottare misure di sicurezza in aree che restano molto pericolose.

Oggi, domani, sempre, noi chiediamo di adottare il rifiuto della guerra, che nessun governo e potere condivide.
Non ci sono domani treni speciali per giungere a Roma, solo iniziative locali che chiedo di diffondere, di speciale ci sarà ancora una volta la certezza della nostra lotta e determinazione.

Oggi dobbiamo inoltrare, diffondere un appuntamento oscurato, questo sì non illuminato dai media, presi ad accendere riflettori su valletti e vallette, vassalli e valvassori, schiavi e padroni dell'informazione al potere.

Note: Leggi gli interventi sulla mailing list pace di PeaceLink
http://lists.peacelink.it/pace/
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