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Polemica fra carabinieri sulla missione in Iraq

"Di fronte ai morti diciamo basta a questa missione"

Ma il Comando Generale dei Carabinieri dice: "Unarma e Sinacc non rappresentano l'Arma"
20 novembre 2003

Con una dichiarazione congiunta, l'associazione Unarma, la direzione del Giornale dei carabinieri e il sindacato carabinieri in congedo (Sinacc, di recente formazione), rilevano che «allo stato attuale, contrariamente a quanto affermato da Bush, i fatti dimostrano che in Iraq vi è ancora la guerra. L'Italia non ha mai avuto non ha partecipato né ha avuto il mandato parlamentare per partecipare al conflitto armato». Commossa la solidarietà «all'Arma e ai familiari» delle vittime dell'attentato. «Ma non dovevamo aspettare i morti per meditare sull'impegno italiano in Iraq», osserva il maresciallo capo Ernesto Pallotta, editorialista del Giornale dei carabinieri e voce storica della battaglia per la sindacalizzazione e la democratizzazione dell'Arma. «Di fronte ai morti diciamo basta e l'Italia deve allinearsi ai comportamenti della maggior parte dei paesi europei», insiste il maresciallo cavalier Formiga, segretario del Sinacc. Gli unici carabinieri sindacalizzabili sono quelli in congedo, quelli in servizio hanno solo il Cocer e l'associazione Unarma ha pagato caro il divieto di qualunque attività qualificata come «sindacale», imposto dai vertici del corpo con il beneplacito di quasi tutti i partiti e del consiglio di stato. «Ci chiediamo con dolore - aggiunge Formiga - perché i carabinieri devono morire per terrorismo all'estero? Abbiamo già i nostri problemi in Italia. E tanti». Dura la replica del Cocer, la rappresentanza istituzionale presieduta dal generale Serafino Liberati (tessera P2 n° 1729): «Il Cocer carabinieri - si legge in una nota - anche se affranto dal dolore per un avvenimento così drammatico, ritiene suo dovere far presente, a nome dei 112.000 carabinieri che rappresenta, che non si riconosce in quanto dichiarato da Unarma e Sinacc». La richiesta di ritiro del contingente è «stigmatizzata» come un «tentativo di strumentalizzazione di poveri ragazzi deceduti che hanno invece bisogno solo di pietà e, soprattutto, rispetto».

---Mercoledì 12 Novembre 2003, 20:20
da http://it.news.yahoo.com/031112/201/2ixbq.html

Iraq: Comando Generale Cc: "Unarma e Sinacc non rappresentano Arma"

Di (Mac/Zn/Adnkronos)

''DICHIARAZIONI SONO PUNTO DI VISTA PERSONALE'' Roma, 12 nov. - (Adnkronos) - Le dichiarazioni rilasciate dal maresciallo Ernesto Pallotta ''non rappresentano nel modo piu' assoluto il pensiero del comando generale ne' quello di tutto il personale dell'Arma dei carabinieri''. Lo sottolinea lo stesso comando generale dei carabinieri in una nota. ''L'Unarma e il Sinacc -precisa il comando generale- non possono essere infatti considerate rappresentative del personale dell'Arma''. Quanto dichiarato alle agenzie di stampa e' quindi da ritenersi per il comando generale ''punto di vista esclusivamente personale''.

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