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I grandi progressi di Makita

Il Centro di promozione femminile a Kimbanseke
è ormai vicino alla auto sostenibilità
1 novembre 2007
Glenda Elam (Responsabile Progetto Makita Fondazione Pangea Onlus)
Fonte: da Persona a Persona 10/07 (www.pangeaonlus.org) - 01 novembre 2007
Donne congolesi Il 6 dicembre 2006 Joseph Kabila ha giurato come primo Presidente democraticamente eletto in 40 anni dall’indipendenza del Paese. Ha vinto il ballottaggio contro Jean-Pierre Bemba. Nonostante le molte irregolarità del processo elettorale e un bacino di elettori delusi o privati del diritto di votare, specialmente a Kinshasa e nel Bas Congo, il governo attuale è ben lontano dall’essere democratico.
O meglio: è mai esistita la democrazia nel Paese? Certamente non è esistita durante il governo di Mobutu, il dittatore favorito dall’Occidente durante gli anni della Guerra Fredda.
I media del Paese operano sullo sfondo di lotte per il potere politico e di violente sommosse. Reporter Senza Frontiere afferma che i giornalisti congolesi subiscono continui arresti, minacce e violenze.
Per il conflitto che affligge la RDC molti hanno coniato l’espressione “Prima Guerra Mondiale Africana” poiché molti Paesi africani ne sono stati coinvolti e continuano a esserlo.
Dall’inizio del conflitto, nel 1998, circa 3,8 milioni di persone sono morte. Molte hanno subito abusi terrificanti, inclusi stupri e schiavitù sessuali a opera di gruppi armati, contribuendo al diffondersi dell’HIV/AIDS.
L’ONU e le ONG internazionali hanno stimato che almeno 1.200 congolesi muoiono ogni giorno per cause legate al conflitto: malattie prevenibili, povertà e violenze di genere. C’è un clima di continua insicurezza nonostante la presenza di 17.000 caschi blu della MONUC; mancano i servizi di base per oltre 2,4 milioni di persone che hanno abbandonato le loro case. Si stima che siano circa 1,7 milioni i profughi interni. Nel 2005 circa 43.000 rifugiati congolesi sono tornati alle loro case dai Paesi confinanti, 462.000 continuano a cercare asilo in Tanzania, Zambia, Congo Brazzaville, Burundi e Ruanda.
La minaccia più grave per i poveri delle città è costituita comunque dalla mancanza di igiene. È il motivo per il quale nel 2006 Pangea e la Fondazione Esengo, partner locale del progetto Makita, hanno deciso di realizzare un programma di informazione igienico-sanitaria, “Educazione alla Vita”, proposto dal dispensario locale di Kimbanseke. Il programma è iniziato con la formazione dello staff di Esengo su semplici, ma basilari regole igieniche che poi possono essere trasmesse alle ragazze dei corsi di alfabetizzazione e sartoria che, a loro volta, sono in grado di trasmettere le nozioni apprese ai membri della loro famiglia e al resto della comunità. A oggi, tutto lo staff è stato formato sulle tematiche d’igiene e la formazione ha già coinvolto 310 beneficiarie del centro.
A gennaio 2007 i corsi sono stati estesi ai presidi delle scuole del quartiere e alle associazioni locali. Il corso combina l’igiene personale con l’igiene dell’ambiente in cui vive la comunità e mira a dimostrare come il rispetto delle norme igieniche permetta non solo di prevenire molte malattie, ma anche di migliorare la qualità della vita. A seguito della formazione si è creato un comitato di insegnanti e genitori sensibili alla questione dell’igiene ambientale, che ha promosso l’iniziativa “Vendredi sans sachets” (Venerdì senza sacchetti) con la quale si coinvolgono i bambini della scuola primaria nella pulizia dell’ambiente, attraverso la rimozione dei rifiuti e dei sacchetti dell’immondizia. Lo stesso comitato sta organizzando i fondi per creare un’area dove incenerire le immondizie così accumulate.
L’agricoltura urbana fornisce una strategia complementare per ridurre la povertà, ovviare all’insicurezza alimentare e migliorare la gestione dell’ambiente urbano. I costi per fornire e distribuire i prodotti provenienti dalla campagna stanno crescendo in maniera esponenziale, quindi la produzione agricola in città può migliorare la situazione alimentare, favorire lo sviluppo dell’economia locale, alleviare la povertà e contribuire all’inclusione sociale dei poveri e delle donne in particolare, così come può rendere più verde la città e riciclare i rifiuti urbani.
La Fondazione Esengo ha identificato la formazione in agricoltura come una delle tre attività chiave che permetterà al centro di promozione femminile di diventare autosostenibile e, allo stesso tempo, di garantire una sana alimentazione allo staff, agli orfani, ai bambini della scuola elementare e ai
bambini stregoni del centro Mobikisi, che stanno compiendo un percorso di reintegrazione nelle loro famiglie.
Per questa ragione Pangea sta sostenendo tre cicli di formazione per il personale di Esengo sui metodi più complessi di coltivazione e sulla coltivazione di prodotti aventi una stagionalità più lunga.
Il raccolto ottenuto in seguito al primo ciclo di formazione, ad aprile 2007, è stato destinato alla mensa della scuola e al personale che lavora nel centro di Esengo. La formazione è gestita da un agronomo e da un veterinario del noto istituto congolese ITAV. Il veterinario controlla l’allevamento di maiali, la seconda attività implementata da Esengo per la sua sostenibilità. Grazie al supporto tecnico dell’ITAV, oggi Esengo sta allevando 16 maiali che serviranno sia per la mensa della scuola e per le beneficiarie dei corsi di alfabetizzazione e di sartoria, che per la vendita al mercato.
Le ragazze che stanno frequentando le classi di alfabetizzazione si stanno preparando ai tre anni di sartoria presso il centro di promozione femminile. Lavorano seriamente per essere qualificate ed essere scelte tra le poche che lavoreranno un anno con le insegnanti di Esengo nell’atelier, dove impareranno ad affinare le loro capacità sartoriali e rispondere alle richieste del mercato.
Quest’anno l’atelier ha creato un profitto di 1.507,50 dollari, un profitto mensile di 251 dollari, maggiore dei 194 dollari inizialmente previsti.
A ottobre il Centro di promozione femminile a Kimbanseke sta accettando le ultime iscrizioni e si sta preparando per gli ordini dei clienti e le attività di marketing per le scadenze di dicembre.
Sono certa che parlo a nome di tutta Pangea quando dico che Maman Rose, responsabile di Esengo, lo staff di Esengo e le studentesse sono pronte per concludere un anno splendido di crescita e raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del centro e coinvolgimento della comunità.
Note: da Persona a Persona - Fondazione Pangea Onlus
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