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Quando la tradizione nega la vita

Ancora troppe le vittime di delitti d’onore in Giordania, ma la Legge risulta impotente

1 novembre 2007
IRIN 2007
Fonte: da Persona a Persona 10/07 (www.pangeaonlus.org) - 01 novembre 2007
Omaima è stata gettata in un cassonetto dei rifiuti pochi minuti dopo la sua nascita, il 4 settembre. La bambina illegittima, tuttavia, è stata salvata grazie a un addetto della nettezza urbana che l’ha sentita piangere dalla sua tomba improvvisata.
L’accaduto ha creato un’ondata di shock in tutto il regno conservatore, con i giornali locali che hanno definito Omaima “la bambina della spazzatura”. Sari Nasir, un sociologo dell’Università di Giordania, non ha mostrato nessuna sorpresa riguardo la catena di eventi che hanno portato a questa tragedia. “I valori sono più forti della vita in Giordania”, ha affermato. Secondo i dati registrati della polizia, ogni anno 20-25 donne sono uccise “in nome dell’onore”, vale a dire per aver avuto una relazione illecita. Gli assassini, e i cospiratori, se la cavano con pochi mesi di carcere.
Almeno nove donne sono state uccise dall’inizio di quest’anno per i motivi “d’onore”, solitamente a causa di una relazione illecita o d’adulterio, o per il sospetto di entrambi, come dimostrano i dati della polizia.
In Giordania, su ogni crimine collegato all’onore si stende un velo di segretezza e lo si “spazza” sotto il tappeto, prima che conquisti l’attenzione pubblica. Le vittime sono solitamente donne coinvolte, o sospettate di essere coinvolte, in una relazione. I delitti d’onore sono tecnicamente illegali, ma la tradizione e la pressione sociale propongono una sfida seria alla legge.
Il clamore provocato dai media attorno al caso di Omaima ha, tuttavia, richiesto un’azione rapida da parte delle autorità, le quali hanno scoperto che il dramma coinvolgeva i genitori naturali di Omaima, la nonna e due zie.
È una storia classica. Una giovane donna della classe media s’innamora. La famiglia le nega il permesso di sposarsi, costringendo la ragazza a un rapporto clandestino che conduce alla gravidanza. L’aborto era inammissibile, ha spiegato la madre alla polizia durante le indagini. Secondo i vicini e le testimonianze della madre e della nonna, il parto è avvenuto in una stanza tranquilla nella casa della famiglia, mentre gli uomini erano assenti. La nonna e due sorelle della madre hanno aiutato il parto, pronte a mandare la bambina dal grembo materno alla tomba.
Per ora, Omaima, come è stata chiamata dagli operatori sociali, vive in un centro di accoglienza con altri bambini le cui storie strappano il cuore. I suoi genitori devono affrontare l’accusa di adulterio, che implica una condanna minima a cinque anni di carcere, dopo che l’uomo ha confessato il suo ruolo nella relazione. L’unica via d’uscita per evitare la prigione, è il matrimonio, spiegano gli esperti legali.
Ma non è tutto. La polizia inoltre teme che la madre di Omaima possa essere uccisa appena avrà lasciato la prigione. “È accaduto prima ad altre ragazze madri o a donne non-sposate, fuggite e poi tornate, e accadrà ancora” ha detto un funzionario della polizia che ha preferito l’anonimato.
Le giovani donne coinvolte in relazioni non permesse dai loro genitori sono tenute solitamente in custodia protettiva, finché la famiglia non si impegna con un documento ufficiale a non far loro del male.
I dati della polizia di Amman indicano che ogni anno circa 20-25 donne nubili coinvolte in casi collegati “all’onore” sono tenute in custodia protettiva. La maggior parte di loro sono state uccise ore o giorni dopo il loro rilascio dalla custodia, raccontano i funzionari della polizia.

Ironicamente, gli assassini in nome “dell’onore” ottengono spesso una condanna a sei mesi e un benvenuto come eroi dai parenti dopo la loro liberazione.
“La società punisce la bambina [Omaima] per la colpa della madre” ha detto Nasir. “La storia di Omaima è una dimostrazione di quanto lontano la società sia disposta ad andare per proteggere il suo onore. Questa bambina è un essere innocente, ma ha finito per essere la più danneggiata a causa di abitudini arcaiche”, ha detto Nasir.
La nonna del Omaima è stata condannata per tentato omicidio, dopo aver confessato di aver portato via la piccola contro il volere della madre e di averla gettata nella spazzatura.

“Questo è un tentato omicidio e deve essere trattato con durezza. Dobbiamo fare di queste persone un esempio per frenare altre dal commettere simili azioni in futuro” ha detto Hani Dahleh, responsabile dell’Organizzazione Araba per i Diritti dell’Uomo.
In passato, i delitti d’onore venivano trattati con discrezione. In alcuni casi le donne che avevano arrecato offesa venivano uccise e sepolte, senza che le autorità lo sapessero.
I gruppi sociali e religiosi hanno trovato una crepa nel muro di silenzio che circonda questo taboo. Gli attivisti dei diritti umani stanno conducendo da anni una campagna nel tentativo di persuadere la società che la vita è più importante “dell’onore”. La pressione dai gruppi locali e internazionali dei diritti umani ha portato all’introduzione di una bozza di emendamento al codice penale, che include pene severe per gli assassini macchiati di crimini d’onore.
Tuttavia, il decreto è stata sconfitto dai conservatori e dai parlamentari islamisti, sostenendo che possa distruggere la morale e indurre all’adulterio.
“Passerà molto tempo prima che ci sia un cambiamento in Giordania, per quanto riguarda i delitti d’onore”, ha detto l’ex deputato Mahmoud Kharabsheh, dalla città conservatrice di Salt. Kharabsheh è stato uno dei deputati che hanno fatto lobby contro l’emendamento degli articoli relative ai delitti d’onore, poiché temeva “l’influenza negativa della cultura occidentale in questa nazione”.
A settembre, un uomo di 90 anni del villaggio di Abu Nusseir, 30 km a ovest di Amman, ha ucciso la figlia di 35 anni perché i vicini avevano visto un uomo uscire dalla sua casa. L’omicida ha confessato di aver commesso il crimine per ripulire l’onore della famiglia. La vittima, Khitam, era divorziata e viveva con le due figlie e un figlio vicino alla casa dei genitori. I pettegolezzi sono sufficienti per uccidere una giovane donna.
In alcuni casi l’autopsia rivela che le vittime sono vergini, racconta Mumen Madidi, Presidente della Società Giordana di Medicina Forense, che spesso esamina i corpi delle vittime di crimini d’onore.
Ma questo fatto raramente viene considerato dalla Corte. Dahlel spiega che è molto difficile separare la legge dalla forza delle consuetudini sociali, in Giordania.
Secondo la polizia e il tribunale, il sospetto di una relazione illecita è sufficiente per spingere qualcuno a commettere un delitto d’onore.
Note: da Persona a Persona - Fondazione Pangea Onlus
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