Parolecorsare
Siamo tutti in pericolo
11 dicembre 2007
Luigi Restelli (Vice Presidente Fondazione Pangea Onlus)
Fonte: da Persona a Persona 11/07 (www.pangeaonlus.org) - 11 dicembre 2007
"… una società largamente dominata dalla logica del Potere e del Mercato, dal profitto come valore, dalla corruzione delle coscienze e dalla distruzione dei beni naturali e artistici, da un permissivismo e da una tolleranza funzionali al consumismo edonistico, dall’esaltazione del particulare come negazione di ogni etica pubblica, e dalla superficiale acculturazione come risvolto della volgarità, dell’ignoranza e dell’esibizionismo…." (dall’introduzione di Giancarlo Ferretti in "L’ultima intervista di Pasolini", Avagliano Editore).
E’ un buon inizio per dare il benvenuto al nuovo anno 2008 e cominciare a percorrerlo nudi ed eccessivi. Perché “il rifiuto per funzionare deve essere grande, non piccolo, totale, non su questo o quel punto, ‘assurdo’ non di buon senso” come dice Pasolini. Rifiuto delle logiche che dal 1975 hanno cambiato troppo il mondo, senza cambiarlo affatto; rifiuto dell’“inferno” in cui Pasolini scendeva e che ora non è più solo Roma, Napoli, Locride ma si è esteso, nella nostra conoscenza e coscienza, ai continenti, ai gironi di violenza asiatici, afghani e birmani, alle malebolge africane. Giusto per non perdere il vizio, segnaliamo ai più distratti che nell’area di Walungu, distretto di Kaniola, Sud Kivu, Repubblica Democratica del Congo, i massacri si susseguono ogni giorno da mesi e le donne sono oggetto di crimini sessuali singoli o sistematici per piegare la popolazione, nell’intimo, nel profondo del proprio essere. Curiosamente è una notizia - tormentone, di quelle che si ripetono da decenni (vedi le scorse parole Corsare) senza cambiare mai. Quindi la chiave di lettura è semplice: se le Grandi e Piccole Potenze, le Superpotenze, i macro/micro imperi economici capaci di rovesciare governi, governare continenti, creare vita e morte, sviluppo o disastro in tutto il mondo (Italia compresa) non l’hanno risolta è perché è voluta. Non vi è solo dabbenaggine e tardiva goliardia: la violenza sulle donne è voluta, come per molti decenni la mafia in Sicilia e l’infamia delle stragi. E dalle donne è obbligatorio rilanciare a tutti gli esseri umani. Siamo anche noi gli esclusi; gli schiavi felici degli altrui obiettivi. Malgrado ci si senta protetti e coccolati dalla recente superstizione detta “democrazia”, siamo tutti in pericolo (citiamo ancora Pasolini, che ci perdoni…). Ci sentiamo timonieri lucidi e affidabili, abili nocchieri che stanno traghettando il mondo verso un futuro migliore, senza accorgerci che il battello è ebbro, il battello oggi è più che mai ebbro di arroganza, di potere, di violenza e di una morte che si è travestita da “tronista” o da cronista sportivo, per distrarci, per uccidere il nostro tempo. Perché è l’apparenza che uccide, non la verità, la verità dà vita. Da questa verità “assurda” è doveroso ricominciare a disegnare il mondo a forma di essere umano, dando un nome e una mano ad ognuno di noi, i senza nome e i senza terra che stanno cercando “un paese innocente” dentro se stessi e con tutta l’umanità.
D’allora m’immersi nel poema del mare
Lattescente e infuso d’astri, divorando
Verdi azzurri, ove, rapito e livido flottare,
talvolta, discende un annegato pensando…
da Il battello Ebbro – Arthur Rimbaud
E’ un buon inizio per dare il benvenuto al nuovo anno 2008 e cominciare a percorrerlo nudi ed eccessivi. Perché “il rifiuto per funzionare deve essere grande, non piccolo, totale, non su questo o quel punto, ‘assurdo’ non di buon senso” come dice Pasolini. Rifiuto delle logiche che dal 1975 hanno cambiato troppo il mondo, senza cambiarlo affatto; rifiuto dell’“inferno” in cui Pasolini scendeva e che ora non è più solo Roma, Napoli, Locride ma si è esteso, nella nostra conoscenza e coscienza, ai continenti, ai gironi di violenza asiatici, afghani e birmani, alle malebolge africane. Giusto per non perdere il vizio, segnaliamo ai più distratti che nell’area di Walungu, distretto di Kaniola, Sud Kivu, Repubblica Democratica del Congo, i massacri si susseguono ogni giorno da mesi e le donne sono oggetto di crimini sessuali singoli o sistematici per piegare la popolazione, nell’intimo, nel profondo del proprio essere. Curiosamente è una notizia - tormentone, di quelle che si ripetono da decenni (vedi le scorse parole Corsare) senza cambiare mai. Quindi la chiave di lettura è semplice: se le Grandi e Piccole Potenze, le Superpotenze, i macro/micro imperi economici capaci di rovesciare governi, governare continenti, creare vita e morte, sviluppo o disastro in tutto il mondo (Italia compresa) non l’hanno risolta è perché è voluta. Non vi è solo dabbenaggine e tardiva goliardia: la violenza sulle donne è voluta, come per molti decenni la mafia in Sicilia e l’infamia delle stragi. E dalle donne è obbligatorio rilanciare a tutti gli esseri umani. Siamo anche noi gli esclusi; gli schiavi felici degli altrui obiettivi. Malgrado ci si senta protetti e coccolati dalla recente superstizione detta “democrazia”, siamo tutti in pericolo (citiamo ancora Pasolini, che ci perdoni…). Ci sentiamo timonieri lucidi e affidabili, abili nocchieri che stanno traghettando il mondo verso un futuro migliore, senza accorgerci che il battello è ebbro, il battello oggi è più che mai ebbro di arroganza, di potere, di violenza e di una morte che si è travestita da “tronista” o da cronista sportivo, per distrarci, per uccidere il nostro tempo. Perché è l’apparenza che uccide, non la verità, la verità dà vita. Da questa verità “assurda” è doveroso ricominciare a disegnare il mondo a forma di essere umano, dando un nome e una mano ad ognuno di noi, i senza nome e i senza terra che stanno cercando “un paese innocente” dentro se stessi e con tutta l’umanità.
D’allora m’immersi nel poema del mare
Lattescente e infuso d’astri, divorando
Verdi azzurri, ove, rapito e livido flottare,
talvolta, discende un annegato pensando…
da Il battello Ebbro – Arthur Rimbaud
Note: da Persona a Persona - Fondazione Pangea Onlus
Parole chiave:
violenza
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