Un importante anniversario per la Costituzione
Il 3 maggio in Giappone si festeggia la giornata della Costituzione, che quest’anno compie 61 anni.
Tuttavia, la sensazione di forte partecipazione che accompagna oggi l’evento si respira innanzitutto attraverso alcuni quotidiani del Paese come il più venduto Yomiuri Shimbun, di cui un gruppo dei cittadini ha acquistato attraverso una raccolta fondi intere pagine per pubblicizzare l’evento. Il soggetto di questa pubblicità è nato grazie un’iniziativa con cui si sono raccolte 9000 adesioni da parte di associazioni o di singoli individui. Sulla pagina le loro firme hanno formato assieme l’immagine di un mappamondo sotto lo slogan: “Con le armi non si può costruire la pace”.
In secondo luogo, si osservano numerose risposte date da associazioni sparse per tutto il Paese, che hanno organizzato delle manifestazioni a sostegno della Costituzione.
1) Aspirando sinceramente ad una pace internazionale fondata sulla giustizia e sull'ordine, il popolo giapponese rinunzia per sempre alla guerra, quale diritto sovrano della Nazione, ed alla minaccia o all'uso della forza, quale mezzo per risolvere le controversie internazionali.
2) Per conseguire l'obiettivo proclamato nella comma precedente, non saranno mantenute forze di terra, del mare e dell'aria, e nemmeno altri mezzi bellici. Il diritto di belligeranza dello Stato non sarà riconosciuto.
Secondo un sondaggio del quotidiano Asahi Shimbun, confermato dal più conservatore Yomiuri Shimbun, le persone che sono contrarie alla modifica dell’articolo 9 è salita dal 50% dello scorso anno, al 66% di quest’anno**.
A questo si aggiunge la recente sentenza definitiva (17 aprile 2008) della corte d’appello di Nagoya, che, per la prima volta in Giappone, ha condannato come incostituzionale la decisione del governo di inviare truppe americane in Iraq grazie alle forze di autodifesa aeree giapponesi.
Queste manifestazioni costituiscono una sorta di introduzione all’imponente conferenza internazionale per la difesa dell’articolo 9, il “Why not 9” (Articolo 9, perché no?) che si aprirà il 4 maggio nella megastruttura fieristica di Makuhari Messe nella provincia di Chiba, non lontano da Tokyo e che durerà fino al 6 maggio.
Alla conferenza, è prevista la partecipazione di più di 10 000 persone provenienti da tutto il mondo. Lo scopo è quello di sostenere la popolazione giapponese nella difesa dell’articolo 9, e frenare il processo di militarizzazione del Paese, nella speranza che questo modello possa essere condiviso e diffuso in tutto il mondo.
Il Centro di documentazione Semi sotto la neve, è venuto dall’Italia per seguire l’intero programma della conferenza.
I governi italiani che si sono susseguiti negli ultimi decenni, sostengono la mancanza di attualità dell’articolo 11, cercando di darne interpretazioni diverse per legittimare una “guerra preventiva” come “guerra di difesa” e giustificare futuri attacchi.
Il Giappone, spinto dalla forte pressione esercitata dagli Stati Uniti a partire dallo scoppio della Guerra di Corea, ha invece risolto in parte il divieto al riarmo, creando le Forze di Autodifesa, e ora, attraverso la modifica dell’articolo 9, vorrebbe legittimare la militarizzazione del Paese, per affiancare gli Stati Uniti nella Guerra al Terrore e soprattutto non perdere il proprio ruolo come potenza asiatica.
**Per quanto riguarda le donne, la percentuale di coloro che sono contrarie a una revisione della Costituzione è del 69%, mentre quella degli uomini contrari raggiunge solo il 63%.
Lo stesso sondaggio, svoltosi il 19 e 20 aprile su un campione di 2084 persone e pubblicato il 3 maggio dall’Asahi Shinbun, ha posto altre domande, tra le quali quella sulla modifica della Costituzione: il 54% degli intervistati è favorevole alla revisione della Costituzione, ma tra questi non sono pochi coloro che la sentono necessaria per inserire ad esempio i diritti per l’ambiente. Il 30% invece, è contrario a una revisione, temendo soprattutto che essa potrebbe andare a intaccare l’articolo 9.
Articoli correlati
- L’asse Italia-USA ha influito anche nella scelta dei vertici di Leonardo
Il grigio e il nero dell’industria militare e della politica estera e di difesa italiana
L’Italia è un alleato fedele sul quale gli Stati Uniti possono contare oggi più di prima e il rapporto bilaterale e multilaterale esistente tra Italia e Stati Uniti rappresenta il futuro del nostro Paese16 giugno 2023 - Rossana De Simone - Richiesta di sostegno - Avviata il 24 Aprile 2023
Non contaminate il suolo ucraino con armi all'uranio impoverito!
Un appello urgente al Vertice G7 di Hiroshima (19-21 Maggio 2023) dalla Rete dei Cittadini che si Oppongono all'uso di armi all’Uranio Impoverito DU in Ucraina4 maggio 2023 - ICAN e un futuro senza armi nucleari, tre giorni di formazione a Hiroshima per giovani attivisti
G7 2023 a Hiroshima, si parlerà davvero di disarmo nucleare?
Il Giappone rinforza spesa militare e basi USA sul suo territorio mentre parla di pace e disarmo nucleare. Gli Hibakusha: "Perché il nostro governo non firma il TPNW? La nostra Costituzione confida in chi ama la pace"22 febbraio 2023 - Maria Pastore - Breve scheda
Sadako Sasaki (1943-1955)
Questa bambina, sopravvissuta al bombardamento atomico di Hiroshima del 6 agosto 1945, all'età di undici anni fu colpita da una grave forma di leucemia, conseguenza delle radiazioni della bomba atomica. Con la tecnica dell'origami realizzò tante gru con qualsiasi carta
Sociale.network