L'emergenza Zimbabwe, al limite dell'assurdo
4000 nuovi casi di colera solo nella prima settimana di Febbraio 2009. 2000 pazienti ricoverati a settimana per colera, solo nell'ospedale della capitale Harare. Un adulto su 5 HIV-positivo. Speranza di vita di 34 anni per una donna e 37 per un uomo. Inflazione vicina al 1600%. Disoccupazione che si attesta all'80%. Cambio enormemente sopravvalutato (il dollaro dello Zimbabwe è a quota 250 sul mercato ufficiale, ma viene scambiato 1 a 5000 sul mercato nero), con rischio di ulteriore inflazione... Tre milioni di persone fuggite in Sudafrica. Questi i numeri scoraggianti dello Zimbabwe, che si trova nel bel mezzo di una situazione che non accenna a migliorare, aggravata sul piano umanitario dall'infuriare di un'epidemia di colera. Il rapporto emesso a metà Febbraio da MSF denuncia proprio la situazione d'emergenza in cui si trova il Paese, e purtroppo riporta poche buone notizie (tra queste, il fatto che 40.000 pazienti sono stati curati dall'inizio dell'epidemia di colera, ovvero Agosto 2008). Per il resto, collasso del sistema sanitario, colera, AIDS, malnutrizione e fuga della popolazione si intrecciano e si innestano in un quadro economico-politico generale già molto disastrato, portando lo Zimbabwe in una situazione che va al di là dell'immaginabile e che rischia di essere fatale senza un intervento proattivo della comunità internazionale. Serve una risposta coordinata e forte, che finora è venuta a mancare.
In sé, già un'epidemia di colera, malattia completamente curabile ma molto contagiosa, nel pieno del ventunesimo secolo, fa pensare. E fanno pensare ancora di più le ultime cifre diffuse al riguardo dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: 83.036 le persone già contagiate, 3.868 i morti. La situazione è gravissima, perchè mancano posti letto, mancano infermieri (la paga di un infermiere è così bassa in Zimbabwe che non è nemmeno sufficiente a coprire il costo del trasporto per raggiungere il posto di lavoro) e medici, mancano ospedali e strutture sanitarie accessibili anche alla popolazione rurale. Il contagio si sta infatti diffondendo anche nelle campagne, dove le cure fanno più fatica ad arrivare e gli standard sono meno rigorosi. A indebolire ulteriormente il sistema sanitario, si aggiunge un vecchio -ma mai sconfitto- problema africano, ovvero il virus dell'HIV, che continua a mietere vittime.
MSF chiede nel suo rapporto, oltre che un'azione congiunta della comunità internazionale, un'apertura da parte del governo: questo, quasi fosse ignaro della crisi che il suo Paese sta vivendo, rende difficile l'operare pratico delle organizzazioni umanitarie.
Cade “a pennello” e fa intristire, a questo proposito, la notizia delle ultime ore riguardo al party che ha dato Mugabe, presidente dello Zimbabwe, per festeggiare i suoi 85 anni: torta di 85 chili, 80 vacche macellate, una “colletta forzata” di 250.000 dollari da parte della popolazione. Proprio come se nulla fosse.
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