Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

Ci si fregia di difendere la libertà all'estero quando non riesce a far passeggiare libero per le strade italiane lo scrittore Roberto Saviano

Il Presidente Napolitano collega il 25 Aprile alle missioni militari all'estero. Ma i partigiani non hanno combattuto per le "guerre del petrolio"

Le "guerre umanitarie" a cui ci hanno abituato gli ultimi governi non sono in alcun modo coerenti con lo spirito del 25 Aprile. Non lo sono assolutamente, tanto che per fare queste guerre hanno dovuto modificare l'esercito di leva in esercito di professione.
24 aprile 2009

Il Presidente della Repubblica ha detto una cosa verissima affermando che la Resistenza rivive oggi nella Costituzione. Partigiani

Meno condivisibile è la sua tesi secondo la quale la Resistenza si incarnerebbe anche nelle missioni militari italiane all'estero che sarebbero coerenti "con l'aspettativa ideale e la concreta volontà di costruire un futuro migliore, che ispirarono - ha detto - le decisioni dei soldati e dei cittadini italiani, all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943, quando scelsero di reagire, anche mettendo a repentaglio la propria esistenza".

E qui il Presidente della Repubblica si è soffermato sull'esigenza di rafforzare l'impegno militare (con relativa spesa) che sarebbe "un contributo alla sicurezza ed allo sviluppo della comunità internazionale al quale non possiamo venire meno e che anzi, in prospettiva, è necessario rendere più efficace" nonostante le difficoltà per la "grave crisi finanziaria ed economica".

Napolitano raccomanda "ulteriori recuperi di efficienza" nell'ambito dell'attuale organizzazione della Difesa.

Ancora una volta si spreca, nella preziosa occasione del 25 Aprile, di ricordare che in quella data il popolo italiano scese in piazza festoso perché la guerra era finita e perché non ne avrebbe voluta fare più alcuna.

L'eredità del 25 Aprile è oggi nelle mani del movimento per la pace che più volte ha sottolineato il valore imprescindibile dell'articolo 11 di quella Costituzione il cui il 25 Aprile rivive: "L'Italia ripudia la guerra".

Non esiste oggi una minaccia simile a quella del nazismo di Hitler. Quella tragica minaccia sarebbe l'unica emergenza a cui fare riferimento per giustificare un impegno "in armi" della nostra Nazione.

Quando Sandro Pertini chiedeva una riduzione delle spese militari
Viviamo in passaggio storico. Il presidente Napolitano incarna un'altra cultura rispetto a quella di Pertini che diceva "svuotiamo gli arsenali, riempiamo i granai".

Ma la scelta, più o meno legittima, di svolgere un ruolo di primo piano nel panorama militare internazionale non va confusa con la scelta dei padri Costituenti che mai avrebbero immaginato che un areo italiano potesse bombardare in Afghanistan.

L'uso della storia per giustificare il presente si rivela sempre più una manipolazione della memoria, di cui dobbiamo rimanere fedeli tutori.

Le "guerre umanitarie" a cui ci hanno abituato gli ultimi governi non sono in alcun modo coerenti con lo spirito del 25 Aprile. Non lo sono assolutamente, tanto che per fare queste guerre hanno dovuto modificare l'esercito di leva in esercito di professione.

Senza quella modifica i soldati di leva si sarebbero ribellati a missioni che hanno in molti casi presidiato basi Nato "fuori area", pozzi petroliferi, oleodotti, gasdotti e zone strategiche per gli interessi economici occidentali all'estero. Quel rischio è stato monetizzato nell'esercito di professione e l'obbedienza è stata ottenuta in cambio della paga delle missioni all'estero. Le "guerre del petrolio", ampiamente documentate da Benito Livigni in un suo libro, non hanno nulla a che fare con la Resistenza.

I partigiani rischiarono la loro vita senza alcun compenso e senza schierarsi a tutela dei corridoi energetici, caro Presidente.

Occorre purtroppo ancora sottolineare che questo Stato della retorica che si fregia di difendere la libertà all'estero non riesce a difendere la libertà in Italia e a far passeggiare libero per la strada lo scrittore Roberto Saviano, che vive chiuso in una stanza bunker sotto scorta armata mentre i suoi "cecchini" scorazzano per le strade.
Poco fa il sindaco antimafia di Gela, Rosario Crocetta, ha dichiarato: "Da sei anni vivo blindato". Contro di lui la mafia aveva predisposto un piano di morte, scoperto in queste ore. Ma noi ci preoccupiamo di difendere con zelo "la libertà" in Afghanistan, o almeno così dice il Presidente Napolitano. Come se Bin Laden avesse puntato i fucili su Rosario Crocetta.

Ciò che è giusto, ciò che è facile
Tempi duri ci attendono, Harry. Presto dovremo scegliere tra ciò che è giusto, e ciò che è facile.

(Albus Silente, "Harry Potter and the Goblet of Fire")


Per vivere bene, tranquillo e senza tanti problemi di sicurezza... un politico in carriera non deve impicciarsi di mafia ma deve pensare di gonfiarsi il petto e appoggiare le nostre sacrosante missioni all'estero. Questa è la regola aurea.

Ma così facendo i costi di missioni militari come quella in Afghanistan (sempre più "missione di guerra" a tutti gli effetti) finiscono per gravare in modo ingente sul bilancio dello Stato sottraendo risorse alle vere minacce che insidiano la nostra sicurezza: mafia, camorra e 'ndrangheta.

E sono incomprensibili acquisti di altri aerei e mezzi militari mentre in questo momento nel Paese occorre un imponente sforzo di ricostruzione nelle zone terremotate.

Articoli correlati

  • Lettera a CGIL e UIL sulle spese militari
    Disarmo
    PeaceLink partecipa alla mobilitazione dello sciopero generale

    Lettera a CGIL e UIL sulle spese militari

    Il governo attuale continua dirottare risorse verso programmi di armamento estremamente onerosi. In pochi mesi, oltre 21 miliardi di euro sono stati destinati a cacciabombardieri e a nuovi prototipi bellici, mentre 4,6 miliardi di euro dal comparto civile vengono spostati al settore militare.
    28 novembre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Lo shopping militare del governo: 22 miliardi di euro per cacciabombardieri in cinque mesi
    Disarmo
    Le spese che sottraggono fondi a istruzione, sanità e ambiente

    Lo shopping militare del governo: 22 miliardi di euro per cacciabombardieri in cinque mesi

    A luglio 24 caccia di quarta generazione Eurofighter per un totale di 7,4 miliardi di euro. A settembre 25 F-35 di quinta generazione per 7 miliardi. A novembre via libera al nuovo caccia Tempest GCAP di sesta generazione: 7,5 miliardi per sviluppare il prototipo con il voto favorevole del PD.
    18 novembre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Lode ai disertori: il nostro modo di celebrare il 4 Novembre
    Taranto Sociale
    Comunicato del Comitato per la Pace di Taranto sulla ricorrenza del 4 Novembre

    Lode ai disertori: il nostro modo di celebrare il 4 Novembre

    I disertori si opposero alla guerra disobbedendo e anticipando lo spirito della Carta costituzionale. Oggi ci preoccupa l'aumento delle spese per armamenti e la spirale di stragi che si sta abbattendo sulla popolazione palestinese. Sosteniamo lo Stop Genocide Day nelle scuole e nelle università.
    3 novembre 2024 - Comitato per la pace di Taranto
  • David McBride, un nuovo caso Assange
    MediaWatch
    Cosa possiamo fare per lui

    David McBride, un nuovo caso Assange

    In questa pagina web puoi leggere la storia di questo coraggioso avvocato militare australiano che ha denunciato i crimini di guerra in Afghanistan. E' stato condannato per aver obbedito alla sua coscienza e rivelato la verità.
    22 maggio 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)