Prima udienza del processo contro Dania Avallone
Il 15 aprile 2009 si è tenuta a Roma, presso il Tribunale Penale di Pace, la prima udienza del processo in cui la dott.ssa Dania Avallone, presidente dell’ASPER (Associazione per la Tutela dei Diritti Umani del Popolo Eritreo), è accusata dal gruppo filogovernativo “Associazione Comunità Eritrea in Italia” di aver chiamato dittatore il presidente Isayas Afworki, che sarebbe stato invece “democraticamente eletto”; di avere disturbato il regolare svolgimento delle iniziative “sociali e culturali” organizzate da tale gruppo, con particolare riferimento al Festival Eritreo tenutosi a Roma dal 24 al 26 ottobre 2008 e di avere diffamato i membri di tale associazione chiamandoli “assassini” e “servi di regime”.
Dopo la rituale proposta di conciliazione e il primo dibattimento, il capo di imputazione è stato ristretto alle sole attività del presidio organizzato dall’ASPER per il 24, 25 e 26 ottobre 2008; la prima accusa è caduta in quanto lo stesso giudice di pace non ha esitato a definire “regime” il governo eritreo.
Per quel che riguarda gli accadimenti del 24-26 ottobre, il giudice di pace, dott. Mario Tammaccaro, ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Nicola Vetrano di acquisire il rapporto redatto in quell’occasione dalla Polizia di Stato, visto che, come l’avvocato stesso ha sottolineato, in quei giorni fu la dott.ssa Avallone ad essere aggredita.
La difesa avversaria, nel vano tentativo di occultare la verità riguardo alla situazione eritrea e a ciò che avvenne a Roma nell’ottobre 2008, ha cercato con insistenza di evitare che il giudice di pace accogliesse l’ampia lista di testimoni presentata dal difensore della dott.ssa Avallone. Ciononostante, il giudice di pace ha stabilito che ascolterà almeno i testimoni che erano presenti a Roma durante l’aggressione.
Era stranamente assente all’udienza proprio il firmatario della denuncia, il presidente dell’Associazione accusatrice, il quale è stato convocato dal giudice di pace per la prossima udienza che si terrà il 24 febbraio 2010.
Moltissimi amici, da tutto il mondo, hanno inviato messaggi di supporto e di solidarietà e hanno mandato lettere all’avvocato difensore che le ha presentate insieme al resto della documentazione.
Ringraziamo:
Human Right Concern Eritrea – HRCE (London - UK)
Network of Eritrean Civil Societies in Europe (NECS-Europe)
Christian Solidarity Worldwide – CSW (UK)
Association des Erythréens pour la Paix et la Démocratie (Genevé – Swiss)
Eritrean Green Movement (Géneve – Swiss )
Eritrean Global Solidarity (Washintgon DC – USA)
Members and administrators of “Eritrean room for strong and united opposition” in paltalk
Il manifesto delle organizzazioni Eritree politiche e civili in Germania
Mosob – Comitato italiano di solidarietà per un Eritrea Democratica (Milano - Italia)
Agenzia Habeshia per la cooperazione e lo sviluppo in Eritrea (Roma - Italia)
A.S.G.D.E. Associazione per la solidarietà, la giustizia e la democrazia in Eritrea (Milano - Italia)
Gruppo R-Esistenza (Italia)
Socialismo Rivoluzionario (Italia)
Comitato pace e disarmo della Campania (Italia)
…e tanti, tanti altri amici che non citiamo per ragioni di privacy e di sicurezza.
Ringraziamo, inoltre, Amnesty International, Human Right Watch, Giornalisti senza frontiere, Suwera Center, la BBC per la dettagliata documentazione prodotta sulla violazione dei diritti umani in Eritrea; Radio Delina, Radio Assenna, e i tantissimi siti web che hanno divulgato le informazioni relative a questo processo.
Sociale.network