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Per preservare la memoria di chi, anche a rischio della propria vita, si è adoperato per contrastare i genocidi nel mondo

"Si puo' sempre dire un sì o un no"

Padova,18 ottobre 2009. Il Giardino dei Giusti si arricchisce di dieci nuovi alberi
24 ottobre 2009
Ondina Vitiello

La frase di Hannah Arendt è incisa a chiare lettere sul muro che delimita il 'Giardino dei Giusti del Mondo' di Padova.
18 ottobre 2009: dieci nuovi alberi sono stati piantati nel Giardino, che è nato nel 2008 per volere del Comune di Padova, con l'intento di preservare memoria di chi, anche a rischio della propria vita, si sia in qualche modo adoperato per contrastare i genocidi nel mondo. Padova,il Tempio dell'Internato Ignoto,la lapide all'ingresso
Un anno fa il Giardino era stato inaugurato con la messa a dimora di dieci alberi e di altrettante steli commemorative dedicate ai Giusti di quattro diversi genocidi del XX secolo :
genocidio armeno: Giacomo Gorrini, Armin Theophil Wegner, Ayse Nur Zarakolu ; genocidio ebraico : Carlo Angela, Padre Placido Cortese, Giovanni Palatucci, Giorgio Perlasca ; genocidio ruandese : Pierantonio Costa, Jaqueline Mukansonera ; genocidio bosniaco : Lazar Manojlovic.
Quest'anno la lista dei Giusti si è arricchita con :
genocidio armeno : Hasan Amca, Jakob ed Elizabeth Kunzer ; genocidio ebraico: Suor Marguerite Bernes, Giovanni e Regina Bettin, Padre Antonio Dressino, Varian Mackey Fry, Pietro e Giuliana Lestini, Gertrud Luckner ; genocidio ruandese : Zura Karuhimbi ; genocidio bosniaco : Dragan Andric, Duro Ivkovic e Ivanka Sucur.
Alla cerimonia sono intervenuti di persona quelli di loro che sono ancora in vita, per gli altri, parenti ed amici.
Zura Karuhimbi, ottantaquattrenne ruandese, proposta per il Nobel per la Pace 2010, per l'opera svolta durante la guerra civile nel suo paese.
Ivanka Sucur, bosniaca di etnia croata, cattolica, accompagnata dal ragazzo da lei cresciuto come un figlio, dopo averlo salvato in una strada di Sarajevo, dov'era stato abbandonato all'età di un anno, durante la guerra serbo-bosniaca. Ivanka, essendo venuta a sapere che il bambino era di famiglia musulmana, lo ha cresciuto lasciandolo libero di scegliere il proprio percorso religioso, incurante delle critiche della sua stessa comunità, ed oggi il ragazzo è musulmano.
Il Giardino è stato progettato dallo scultore Elio Armano e sorge di fronte al Tempio dell'Internato Ignoto e al Museo dell'Internamento.
L'opera, ambiziosa, si prefigge di giungere, anno dopo anno, albero dopo albero, seguendo l'argine del Bacchiglione, fino all'Adriatico, delineando così una 'Via dei Giusti'. Un centro di documentazione raccoglierà le vicende dei Giusti, per tenere vivi e trasmettere la memoria e i valori del loro operato.
Ondina Vitiello

Note: Vedi galleria fotografica http://www.peacelink.it/gallerie/gallery.php?id=142&i=13736

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