Il vicinissimo oriente e la condizione femminile in Iran
IL VICINISSIMO ORIENTE E LA CONDIZIONE FEMMINILE IN IRAN
La storia, da decenni, bussa nel vicino Oriente ma a rispondere, per trasformare le società, non c’è alcun movimento progressista ma solo l’islam politico, divenuto l’erede delle spinte nazionalistiche.
E’ evidente che in tutta l’area mediorientale c’è un problema di identità collettiva. L’islam politico è una forza che risponde a questo sentimento ansiogeno collettivo, senza soddisfarne però le istanze di cambiamento.
Anche in Iran le lotte sono iniziate con la modernizzazione, ma terminate con l’instaurazione dell’integralismo religioso. E nel regime del giureconsulto, quali diritti sono più violati di quelli delle donne?
Infatti le donne in Iran si battono per l’ottenimento dei loro diritti negati dal governo, dalla religione al potere e da una cultura miope che purtroppo non ha minimamente ridimensionato il maschilismo che infarciva la post rivoluzione antimodernista Khomeinista e ha prodotto, al contrario, un generale atteggiamento antidonna, teorizzato e giustificato.
E’ evidente, proprio per questa profonda mentalità antifemminile della società iraniana, che il rovesciamento del Regime non porterà automaticamente la pari opportunità per gli uomini e le donne. Ci vorrà un lungo processo di maturazione per poter raggiungere un accettabile livello di relazioni tra uomini e donne. Così come ci vorrà un movimento ancora più ampio e forte per trasformare una nazione dove la dipendenza dello Stato dal petrolio ha prodotto, in decenni, un freno per la crescita anche della borghesia, per lo sviluppo delle classi medie, per le classi lavoratrici organizzate, i sindacati liberi, e la società civile. In paesi, dove lo stato garantisce la sua sopravvivenza mediante l’incasso del petrolio, si crea una mentalità economica derivante dalla rendita petrolifera che ostacola la crescita di una mentalità democratica.
La società civile iraniana, comunque è in fermento: oramai non solo il movimento secolare e democratico, che da tempo rivendica una società laica e democratica, ma anche una parte dei riformisti (alcuni riformisti, per altro attualmente o sono in carcere oppure fuggiti all’estero ) dopo le carcerazioni e le torture si sono resi conto che il regime è in uno stato di declino totale, che nello stesso nome non possono coesistere Repubblica e Islam. Uno contraddice l’altro. Il giureconsulto, essendo un potere dispotico che non rispetta nessuna legge, non poteva scegliere come suo prodotto di concepimento altro che Mahmud Ahmadinejad, mettendolo a capo di un regno della vergogna, macchiato del sangue di centinaia di migliaia degli iraniani.
Mohsen Hamzehian - Unione Per la Democrazia in Iran - Italia - UPDI
Updi@libero.it www.updi.org
Articoli correlati
- Arrestata e trasferita in un "centro di cura".
Il coraggio di Ahou
Assistiamo purtroppo da tempo alla dura repressione dei diritti fondamentali nel Paese islamico, soprattutto nei confronti delle donne.
Ma in Iran con coraggio è in corso una rivoluzione nonviolenta straordinaria, espressa dallo slogan “Woman-Life-Freedom”, “Donna, vita, libertà”9 novembre 2024 - UDIK - Unione Donne Italiane e Kurde - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Mobilitazione pacifista nazionale: tutte le informazioni in un'unica pagina web
Oggi 26 ottobre si svolgono manifestazioni pacifiste in tutt'Italia. La pace è sotto attacco. Stanotte vi è stato un attacco israeliano sull'Iran. Questa pagina web è il punto di raccolta e condivisione delle informazioni disponibili per oggi. Vuoi collaborare anche tu? Ti spieghiamo come.26 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert - bollettino pacifista dell'1 ottobre 2024
Linea rossa superata: Israele provoca, l'Iran risponde con i missili
Israele aveva interpretato la recente cautela dell'Iran come segno di debolezza. L'analista geopolitico Farhad Rezaei aveva pubblicato ieri sul Jerusalem Post un articolo intitolato "L'inazione calcolata dell'Iran: perché Teheran sta da parte mentre Hezbollah vacilla".1 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - E' stato violato il diritto internazionale e occorre una condanna unanime
Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità
Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra19 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network