Signor Presidente, sono un obiettore di coscienza alle spese militari
Sig. Presidente
È la stima ed il rispetto personale che nutro nei Suoi confronti che mi induce a scriverLe di questa “piccola storia ignobile”.
Sono stato docente nella scuola statale per 27 anni, oggi sono al mio 7° anno di Dirigenza Scolastica: sono sempre stato un contribuente onesto e leale, nonostante la plateale e continuata violazione del Principio Costituzionale della progressività della contribuzione.
Militante da sempre – tra l’altro - del Movimento Ambientalista e Pacifista, ho aderito sin dal 1998 alla ““Campagna per l’Obiezione Fiscale alle Spese Militari in quanto:
- contrario alla follia degli armamenti che espone l’intera Umanità al pericolo di autodistruzione e condanna a morte, ogni anno, decine di milioni di persone sterminate dalla fame;
- contrario in maniera assoluta ad ogni guerra e, quindi, ad ogni sua preparazione;
- giudico, non solo inutile alla difesa, ma anzi attentato alla Pace, il militarismo sempre crescente anche in uno Stato come l’Italia che – stando all’art. 11 della Costituzione – ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri Popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
avvertendo il dovere (che è anche diritto sancito dall’art. 21 della Costituzione) di manifestare liberamente il proprio pensiero, non solo a livello di propaganda, per la Pace universale e la nonviolenza e la non proliferazione delle armi;””
Quasi sempre in credito al momento della dichiarazione dei redditi, ho versato volontariamente un contributo aggiuntivo per le finalità di Pace e Solidarietà poste a base della Campagna OSM.
Con la Dichiarazione IRPEF 2000, invece, essendo a debito, ho “obiettato” l’allora somma di £ 100.000 versandole comunque allo Stato, ma con diversa destinazione e precisamente come “Contributo al Fondo Nazionale per il servizio civile istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (art. 11 L 64/2001) per finanziare la partecipazione di giovani uomini e donne in servizio civile a interventi di pacificazione e cooperazione trai popoli (art. 9 comma 1 L 64/2001) e/o a missioni umanitarie fuori dal territorio nazionale (art. 9 comma 10 L 330/1998), a titolo di opzione fiscale per spese di Pace”.
Il 30 luglio 2001 ricevevo la nota di risposta e gratitudine prot.15223/IV/1 a firma del Direttore Generale dell’U.N.S.C., Dott. Guido Bertolaso. Ma il 29.12.2004 mi veniva notificata la cartella esattoriale con l’iscrizione a ruolo l’imposta IRPEF di € 51,65 più sanzioni ed interessi, essendo considerato dallo Stato un evasore!
Pur avendo impugnato la Cartella Esattoriale e chiesto ad Equitalia di sospenderne l’esecuzione, la procedura è andata avanti sino all’epilogo, che ritengo oltremodo offensivo e ingiustamente vessatorio, del “fermo amministrativo” della mia auto. Una modalità ritenuta già illegittima dalla Giurisprudenza, tanto più per somme di tale entità. E per questa ragione, oltre che per una sacrosanta questione di principio, che l’impugnerò.
Ma intanto, poiché anche l’impugnativa comporta lunghi mesi di attesa, mentre l’uso dell’auto è indispensabile per motivi familiari e di lavoro, ho deciso di pagare: la Cartella esattoriale, intanto lievitata con spese ed interessi ad € 335,42, oltre le spese al PRA.
Vede, Sig. Presidente, quello che rende ancor più odiosa ed inaccettabile questa ingiustizia è la lettura, ogni giorno, dei quotidiani, con la quotidiana rabbia nel leggere dei tanti grandi e piccoli evasori (125 miliardi di euro, come ben sa, la stima ufficiale raggiunta dall’evasione fiscale) e delle tante truffe e corruzioni. E’ proprio di questi giorni la notizia, nella mia Puglia, di 17 arresti “eccellenti” e decine di altri indagati tra giudici,avvocati, commercialisti ed imprenditori perché compravano le Sentenze per le evasioni fiscali!
Sig. Presidente, io sono indignato, per me e per i tanti cittadini onesti, a vedermi messo sullo stesso piano di questi mascalzoni! Mi permetto deferentemente di chiederLe: Le sembra giusto questo trattamento? Le sembra giusto e costituzionalmente corretto che in Italia sia consentito “obiettare” l’8 per mille in favore delle confessioni religiose, o il 5 per mille per azioni di solidarietà, volontariato, ecc. e sia considerata evasione fiscale destinare una piccola parte della propria IRPEF ad analoghe iniziative di Pace e Solidarietà verso i Popoli, nel rispetto della propria coscienza civile?
Mi perdoni se Le ho rubato un po’ del Suo prezioso tempo.
Con immutata stima.
Preneste Anzolin
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