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Cerimonia di premiazione del concorso letterario "Una favola per la pace"

Una favola per la pace

28 febbraio 2004

Giorni fervidi di iniziative, a Lugo di Romagna e a Ravenna, che hanno visto protagonista l'IPB-Italia, assieme allo "Steering Committee" della sede centrale IPB di Ginevra, a partire da venerdi 20 febbraio 2004 e fino a domenica, e che hanno reso internazionali per tre giorni le due città.

Fulcro centrale la "Favola per la pace" nella sua prima edizione, il cui successo è stato suggellato dalla quantità di lavori pervenuti (circa 250) e dall'en plein di pubblico e di autorità sabato 21 febbraio al Teatro Rossini di Lugo. Presentatore brioso e accattivante il direttore del Premio, Alberto Barbero, mentre sul palco si sono esibiti, in un crescendo gioioso e alternato con la premiazione dei lavori, il gruppo di bambini della scuola elementare "San Giuseppe" di Lugo, il complesso rap "Il lato oscuro della costa" di Forlì, mentre all'attrice Natascia Chiarlo è stato affidato il compito, svolto in maniera sentita e impeccabile, di leggere le opere più significative.

Il primo premio è andato alla favola "La fine del gioco degli scacchi", ideata da Nicoletta Livraga di Cortona, seguita da "Per chi suona la sirena" di Massimo Toschi, italiano ma da tempo residente a New York dove svolge l'attività di funzionario all'ONU. A seguire, "L'ultimo guerriero" della fiorentina Maria Grazia Betti, mentre numerosi attestati di riconoscimento sono andati ad altri bravi autori e alle scuole che hanno partecipato al concorso.

Non solo esibizioni letterarie comunque, ma è anche un insegnamento quello che scaturisce dalla giornata: perché la pace si costruisce con la cultura ma anche e soprattutto con la convinzione che ciascuno nel proprio piccolo vi può contribuire; e un intervento significativo, rimastomi impresso, è stato quello di Massimo Toschi: rivolgendosi ai numerosi bambini e ragazzi presenti in sala, ha esortato a non disperdere i propri sogni di pace di fanciulli; portando come esempio proprio la sua esperienza di vita, che da ragazzo con l'ideale di pace nel cuore ha poi potuto intraprendere col tempo proprio un'attività che della pace ha il suo fine, arrivando a lavorare in seno all'organizzazione delle Nazioni Unite a New York.
Come dire, insegui il sogno e si concretizzerà.

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