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Ascensione di Gesù

3 giugno 2011
don Giovanni Mazzillo

Per comprendere qualcosa della festa odierna dell’Ascensione di Gesù, si richiede, come ci augura Paolo nella seconda lettura, «uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui (en epignosei)». Non è forse vero che conosciamo veramente qualcuno solo attraverso la frequentazione e l’esperienza? Tutto ciò vale ancor più nel caso di Cristo, di cui Paolo sottolinea la “straordinaria grandezza dinamica” (uperballon mégethos tes dunàmeos), che è causa ed effetto della risurrezione. Proprio la risurrezione sembra giungere al suo punto più naturale, cioè all’ascensione, così chiamata a partire dalla descrizione che ne dà Luca nel libro degli Atti degli Apostoli: «mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava». In realtà, la descrizione con immagini spaziali (verso il cielo) e temporali (40 giorni) è l’interfaccia umana di ciò che, essendo nella dimensione di Dio, supera spazio e tempo, limitazioni di materia e rappresentazioni umane del Regno di Dio. Il presente di Dio è ormai nella pervasiva presenza della risurrezione di Gesù. Conoscere meglio Gesù significa essere attratti sempre di più nel dinamismo della sua nuova vita, che diventa la nostra vita. Siamo nella sua dimensione, perché siamo nella dimensione dello Spirito Santo, anche se ancora restiamo nel tempo e nello spazio. Ebbene è proprio questo che rende estremamente attuale l’invio di Gesù in ogni angolo della terra, per annunciare che Egli ha vinto la morte e che anche la nostra destinazione è il cielo.

 

Preghiera

Tu scompari da questo nostro orizzonte, Gesù,

e dici: «sono con voi giorno dopo giorno,

fino al compimento di questo tempo».

E noi solleviamo istintivamente in alto lo sguardo,

come a cercarti lassù nell’azzurro del cielo,

oltre i rami della vite, che, anch’essi, vi si protendono…

Vorremmo come loro risplendere nel chiarore

di ogni mattino che di nuovo si affaccia nel mondo,

vorremmo sentire il tepore di ciò che non si vede

e che essi avvertono chiaramente, fino al punto

di risvegliare la vita assopita e fare di quei quasi sarmenti

gli strumenti di un doppio dono:

dell’uva prima e del vino che si trasformerà nel tuo sangue…

Tu sangue del mondo e sangue d’ogni uomo che soffre,

quando vedi che la tua assenza diventa insopportabile,

facci sentire un soffio leggero, che riluce

tra i giorni che cadono e riscalda la mente ed il cuore. Amen!

(GM/05/06/11)

Atti degli Apostoli (1,1-11) Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò .. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni ... Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

Paolo agli Efesini (1,17-23) Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.

 

Mt 28,16-20 In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

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