Festa della Triunità 2011 (A)
La parola “Triunità” non è un errore di trascrizione, ma sottolinea la doppia connotazione del Dio in cui crediamo: Trino, ma anche Uno. Si potrebbe dire: così profondamente unito nella sua più intima natura, da essere Uno e, nellostesso tempo, così sostanzialmente amorevole , da essere nella sua natura una realtà di Amore e pertanto compresenza di tre Persone che sono Una Realtà Sola. Già nella sua manifestazione al tempo dell’Esodo (prima lettura) ci viene detto «il Signore [è] Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà». In questo caso il misterioso nome di «Colui che è» si chiarisce come la realtà di Colui che è innanzi tutto “misericordioso” con l’utilizzo di untermine (rahûn) che sembra aver origine dal grembo materno. L’amore di Dio appassionato e sorgivo è ancheindicato come “benevolo”, risalendo a termini biblici teologicamente determinanti, che significano gratuità e Grazia(hnn, hesed). La manifestazione dell’amore verso gli altri si rivela come realtà d’amore che Dio ha in se stesso, anzi è in se stesso. È una realtà compiutamente manifestata sul volto, nelle parole e nel dono tale di Gesù, ma che è rimbalzata in maniera chiara, almeno come esigenza fondamentale, nella vita dei primi cristiani (seconda lettura). Preghiera Amore unico in triplice fiamma, roveto ardente che mai si consuma, Amore sempre fedele e ogni volta pietoso, dono continuo il cui donarsi non fa che accrescere la luce, verso di te noi guardiamo per quanto i nostri occhi umani possano sostenerne lo sforzo… Sprofondando in quei cerchi ritroviamo le nostre spine e quelle che fanno sanguinare la carne viva dei tuoi figli, ovunque essi siano, e da lì più che mai avvertiamo la voce, che tre volte ci chiama ad andare là dove l’umana dignità è ferita e l’essere umano è stato ridotto a servo degli altri o a meccanismo d’un ingranaggio. Mandi anche me, vero? Ed io non dirò di no, posso solo dirti che sembra immane la fatica eppure tu mi mandi: dammi allora la forza di andare, senza mai tirarmi indietro! Amen! ( GM/19/06/11)
Purtroppo dobbiamo ammettere che non si riflette alla stessa maniera nella vita di noi cristiani di oggi e pertanto è doveroso un esame di coscienza sincero, per poter essere immagine e trasparenza quel Dio che ci rende suoi figli e pertanto ci chiama ad esprimere l’immagine della sua realtà.
Le Letture Libro dell’Esodo (34,4-6.8-9)
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli
aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà». Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».
2^ Lettera ai Corinzi (13,11-13) Vangelo di Giovanni (3,16-18)
Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi. Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano. La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da
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