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Quello in cui gli uomini al governo continuano a ripetere che sarà sempre il capo che decide per tutti .....

È un paese piccolo!

Ci sono uomini che hanno, o hanno dimostrato, di possedere delle doti carismatiche o di statista ad una sola parte dei cittadini italiani.

Peccato perché evidentemente c'è chi non capisce, o non ha capito. Ma
questo è ancora un paese "democratico"?
22 settembre 2011

Peccato che si racconti ancora che l’Italia è divisa in due parti pressoché uguali incompatibili e incapaci di creare un’intesa che porti questo nostro amato paese fuori dal pantano politico-finanziario in cui ci stanno, non troppo lentamente, sprofondando.

Parlamento Italiano

Peccato che tutti i giornali scritti o raccontati, legati al governo da connivenze o sovvenzioni, continuino a commentare solo le bassezze politiche e verbali di “ominicchi” che vivono dentro o intorno alla politica . Bassezze che servono però a distrarre l’attenzione della gente, quella che lavora otto - dieci ore al giorno per portare a casa mille euro ma, quando è fortunata, anche che ha anche la speranza di rinnovare un contratto a termine.

Peccato che non faccia più notizia parlare della gente in cassa integrazione, ormai dimenticata dalle istituzioni che, in uno stato bisognoso di tutto, non pensa di coinvolgerla in nessun progetto per migliorare la qualità della vita della cittadinanza. L'amarezza di una lunga attesa per un nuovo lavoro, potrebbe essere alleviata se fosse loro data l'opportunità di sentirsi  parte di un dignitoso processo di cambiamento. L'attesa è lunga anche perché se questi uomini cercano trovare un lavoro  per uscire dalla cassa integrazione, senza aiuti assistenziali o politici, possono facilmente trovare la strada sbarrata da uno di quei concorsi "trasparenti", sbandierati su tanta stampa sovvenzionata e propagandistica, che però escludono l’accesso a personale che abbia già compiuto 37 (trentasette) anni !

Non è un peccato ma, purtroppo, un fatto vero che imposte e tasse di chi rispetta la legge servano per pagare spese e stipendi sproporzionati a un migliaio di persone che siedono, molto raramente, nei loro seggi parlamentari.

Gente povera di spirito quella che ha accettato di essere nominata a incarichi di governo senza essere scelta da propri elettori, e ancor più povera quando svolge con evidente malafede un lavoro da "galoppino" per tutelare gli interessi particolari di chi l’ha aiutata a farsi eleggere.

Gente povera di mente perché non si rende conto di portare a casa venti volte più soldi di quelli che, per loro fortuna, un lavoro ce l’hanno. Gente che non vive tra la gente e quindi non riuscirà mai a capire che significa tirare avanti con settecento Euro. O con mille o con mille e duecento. Martin Luther King

Gente che ha provato a far credere che chi guadagna novantamila euro l’anno  è la classe media di questo paese ( in realtà sono solo 1,22%). Gente  ignava che si permette di dichiarare  in televisione di   guadagnare  poco (solo 145.000 Euro l’anno) e quindi di essere un uomo qualunque, uno della classe media. Gente che si permette di chiamare "sfigato" chi un lavoro onesto non riesce a trovarlo. Gente che dichiara populisticamente che non si possono togliere soldi a quei "poveracci di pensionati", senza capire che l’umiliazione per quei Signori, che hanno lavorato una vita, vale molto più dei quattro soldi che potrebbero vedersi tolti dalla pensione.

Vergogna ne proviamo noi, elettori vilipesi da questi veri poveracci che non conoscono l'importanza delle parole, che usano come mannaie senza capire che stanno tagliando gli ultimi lembi di quella robusta corda che li legava al paese. Vergogna ne prova la tanta gente per bene che è stata raggirata da una classe dirigente incompetente, scelta per convenienza o amicizia che dimostra di essere inadeguata a reagire alla prepotenza esercitata dalla finanza sull’economia, di essere incapace di tutelare la dignità del lavoro o di rispettare gli impegni presi con gli elettori.

Vergogna devono provarla i “tanti vuoti altoparlanti” che trasmettono informazioni volutamente incomplete o false con il solo intento di deviare la formazione di una sana opinione pubblica per far diventare “normale” qualsiasi evento che altrimenti mai sarebbe stato tollerato.

Ma la vergogna più grande che questa povera Italia deve subire è l’informazione che non dice nulla della gente che da tante parti protesta per chiedere al Governo di :

  • Sospendere le spese per le guerre.
  • Abolire privilegi fiscali e concorrenza sleale.
  • Votare una legge elettorale che restituisca la facoltà di scegliere ai cittadini
  • Limitare i mandati parlamentari, vietare l’accesso a persone moralmente o civilmente condannate, considerare i parlamentari al pari di tutti gli altri cittadini.
  • Vietare l'esercizio in contemporanea di altra attività lavorativa. 

Non aiuta poi parlare della assenza dell’opposizione anche perché, pur contando su qualche galantuomo in più tra le sue fila, tutti i partiti continuano a proporre le stesse politiche tra peccati e vergogne senza rendersi ancora conto che gli elettori non sono di nessuno. Alle prossime elezioni non voteranno per abitudine ma voteranno solo se si presenteranno Programmi e Uomini nuovi e capaci di meritare il loro voto.
Non basteranno alle false promesse e non ci cascheranno più a votare chi sa solo decantare le virtù del padrone.
Col tempo forse potremo anche sperare che si torni al rispetto delle regole, alle buone maniere, che le parole riprendano il loro significato originale, che la ragione prevalga sulla prevaricazione, che si cominci a parlare di nuovi sistemi economici basati sulla la qualità della vita e che i giornalisti vadano a cercarsi le notizie in strada tra la gente o su internet. 

Come già fanno tante persone ogni mattina. 

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