Vergogna e lutto per la carneficina di ogni guerra. Mobilitazione contro le spese militari e gli F35
Sono diversi anni che PeaceLink denuncia il carattere militarista e mistificatorio della realta' storica del 4 novembre, giorno in cui si dovrebbe esprimere la vergogna e il lutto per l'orrenda carneficina della prima guerra mondiale, e non festa per una presunta vittoria. Quindi non puo' che sostenere, partecipare e far conoscere la campagna "Ogni vittima ha il volto di Abele".
E' quest'anno ancor piu' importante. Nel centesimo anniversario della prima avventura militare italiana in Libia (se si imparasse che "historia magistrae vitae" quanto il progresso umano farebbe un balzo in avanti), nel decimo anniversario dell'inizio della guerra in Afghanistan e della "guerra infinita", festeggiare una guerra è un crimine e un atto disumano. Oggi, come cinquant'anni fa, facciamo risuonare e ascoltiamo l'appello che Aldo Capitini lancio' al termine della Marcia Perugia-Assisi: con la nonviolenza diciamo no ad ogni guerra, bandiamola dal futuro dell'umanita'. E' questo l'unica umana scelta per commemorare i morti della prima guerra mondiale, per ricordare i morti di ogni guerra.
Siamo nel pieno di una profonda crisi economica che sta minacciando la liberta', la dignita' e i diritti di tutti. Sono quindi ancor più scandalosi gli immensi investimenti nella radice di ogni guerra: gli armamenti.
L'Italia ha speso in dieci anni in Afghanistan quasi 4 miliardi di euro, nello stesso periodo Emergency con poco piu' dell'1% di quell'importo ha realizzato tre Centri chirurgici, un Centro di maternita', una rete di 29 Posti di primo soccorso e Centri sanitari, curando oltre tre milioni di persone. Mentre vengono minacciati lo stato sociale e il sistema scolastico, che tutelano i piu' deboli e il futuro dell'Italia, si continua sciaguratamente a voler acquistare 130 cacciabombardieri d'attacco Joint Strike Fighter F-35. Rinunciando ad un solo cacciabombardiere la Rete Disarmo ha denunciato che si potrebbero costruire 183 asili per 12.810 bambine e bambini. La Rete Disarmo chiede di sostenere la mobilitazione contro quest'assurda e disumana scelta firmando la petizione su www.disarmo.org e aderendo su www.facebook.com/
Il 4 novembre saremo nelle piazze e nelle strade d'Italia anche per questo. Davanti alle carneficine di oggi e di ieri, a tutte le guerre e alle loro vittime, una volta per tutte si svuotino gli arsenali e si riempiano i granai (e si diano risorse per scuole, ospedali, centri d'accoglienza per i poveri, etc.) come ebbe a dire il compianto Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2011/10/maillist.html
Articoli correlati
- Terza puntata dall'Odessa del fotoreporter Mauro Carlo Zanella
Ucraina, una guerra che l’Unione Europea poteva evitare, ma ha alimentato
La guerra in Ucraina ci porta indietro di oltre cent’anni, alla Prima Guerra Mondiale: le città sostanzialmente al sicuro, dove si prova a continuare a vivere una vita normale e i ragazzi in trincea a morire per conquistare o difendere la striscia di terra contesa.29 dicembre 2024 - Mauro Carlo Zanella - Il racconto natalizio di un inviato in Ucraina
Natale a Odessa
La mattina di Natale mi sono svegliato nel buio più totale. Fortunatamente un amico pacifista mi aveva regalato una minuscola torcia che fa una luce incredibile; senza di essa sarebbe stato problematico vestirsi e scendere le ripide scale in fondo al corridoio.28 dicembre 2024 - Mauro Carlo Zanella - Oryan, Itamar e Yuval
Nuova condanna al carcere militare per tre obiettori di coscienza israeliani
Nonostante il clima di guerra nel paese, Mesarvot, la Rete israeliana di obiettori di coscienza israeliani, continua a sostenere chi rifiuta di servire nell'IDF, l'esercito israeliano. Itamar Greenberg si è detto convinto di appartenere a una generazione che porrà fine all’occupazione dei territori9 settembre 2024 - Mesarvot - L'alleanza antimilitarista Disarm Rheinmetall
Disarmare la Rheinmetall: affondare l'industria bellica!
Appello per un campo d’azione antimilitarista dal 3 all’8 settembre 2024 a Kiel nella Germania settentrionale5 agosto 2024 - Rossana De Simone
Sociale.network