Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

L'Annuario Geopolitico della Pace 2011 presenta il cammino collettivo dei Movimenti per la Pace, per la riduzione delle spese militari, il disarmo e per un'educazione e formazione attive nell'ambito della gestione dei conflitti.

Annuario Geopolitico della Pace 2011, Edizioni Altreconomia

L’Annuario Geopolitico della PACE 2011 apre al dialogo tra le persone e tra i popoli, per il pluralismo e la democrazia, il nostro comune orizzonte, dove i termini della pace e del dialogo presuppongono lo strumento della ragione, del logos umanistico, quale mezzo critico per porre le istanze e le rivendicazioni dei diritti umani dei più deboli, degli oppressi e degli emarginati...
Laura Tussi23 marzo 2012

ANNUARIO GEOPOLITICO DELLA PACE 2011, Edizioni Altreconomia

PRESENTAZIONE ANNUARIO GEOPOLITICO DELLA PACE 2011

L’ANNUARIO GEOPOLITICO della PACE 2011 apre al dialogo tra le persone e tra i popoli, per il  pluralismo e la democrazia, il nostro comune orizzonte, dove i termini della pace e del dialogo presuppongono lo strumento della ragione, del logos umanistico, quale mezzo critico per porre le istanze e le rivendicazioni dei diritti umani dei più deboli, degli oppressi e degli emarginati, in rapporto dialettico con le istituzioni e i governi, tramite spinte e pressioni rivoluzionarie e di cambiamento dal basso, con azioni di disobbedienza civile, di cittadinanza attiva, tramite movimenti nonviolenti per la Pace che rivendichino il diritto umano al bene comune e alla felicità, nel riconoscimento delle differenti culture, delle loro tradizioni, delle spiritualità implicite e delle esigenze religiose, che necessitano di incontro e confronto per vincere la paura dell'altro, dell'ignoto, di ciò che non si conosce, nel dialogo positivo e propositivo tra fedi, culti e religioni, per costruire insieme la Pace, attraverso percorsi di speranza e convivialità, raccontandosi la vita, per scoprirsi tutti migranti e bisognosi di aiuto, riscoprendo la gioia del dialogo, del porsi in relazione, nell'amore per la Madre Terra e per tutti gli esseri viventi. L’ANNUARIO GEOPOLITICO della PACE apre a tutte le altre tradizioni e religioni al fine di raggiungere un'unità di senso e significato, un comune orizzonte di idee, in un alto momento di incontro pluralista e democratico, basato sulla dignità delle differenze che costituiscono il vero motore attivo e libertario dei popoli, per i principi sociali, etici e civili, per i principi valoriali imprescindibili di uguaglianza, fraternità e libertà all'interno del tessuto sociale, nella costruzione di ponti di relazioni, sollecitando l'incontro, l'amore, la pace, oltre i muri, i pregiudizi, le guerre, nella valorizzazione di tutti gli esseri umani, della loro dignità, specificità, spiritualità e creatività, dove il dialogo sia considerato principio intangibile  delle Costituzioni Democratiche, per costruire rapporti di pace e fraternità tra popoli, genti e minoranze, senza barriere ideologiche, ma tramite la ferma considerazione del valore dell'aiuto e del sostegno umanitario, per una svolta umanistica, in cui il più debole, l'emarginato, l'oppresso siano redenti, salvati, valorizzati, in questa nostra società, dove purtroppo prevalgono l'egoismo, l’individualismo, la sete dissennata di potere che muove e provoca la guerra come pretesto di guadagno e speculazione, in cui l'intero apparato industriale militare, l'intera produzione bellica sono fonte di arricchimento dell'oligarchia del potere a discapito del valore della dignità dell'essere umano. La guerra, il terrorismo sono strumenti di prevaricazione che fomentano la paura, incitando allo scontro tra civiltà, all'eclisse della ragione umana, dove invece lo slancio dialogico agevola l'incontro e il confronto con l'altro che è portatore di una differente, relativa e plurale identità, nell'afflato universale della convivialità delle differenze, per intessere relazioni di pace negli equilibri istituzionali, dettate da scelte politiche giuste e ponderate, basate sul valore del bene comune, all'interno della collettività umana, nell'alto portato umanistico dell'incontro tra differenti civiltà, tra fratelli e sorelle, tra uomini e donne, tra giovani e adulti, in nome dell'amore per la Madre Terra e per tutti gli esseri viventi. La Pace come “bene comune” deve essere salvaguardata dalle parti in dialogo all'interno della società che vede la compresenza di etnie, lingue, culture, religioni e tradizioni diverse, nell'ambito dello stesso tessuto territoriale, dove gli operatori di pace e di dialogo e tutte le persone hanno il dovere civico di arrestare e prevenire la deriva etica e politica, abbietta e corrotta e vigilare sui continui attentati agli equilibri costituzionali e alle coscienze civili, sui rischi di assuefazione al degrado morale e istituzionale e ad un linguaggio politico aggressivo e volgare che ostacolano la convivialità all'interno del tessuto comunitario, che presenta proprie implicite differenze orientate alla ferma fiducia nella costruzione di città del dialogo, disarmate dalle violenze, dalle discriminazioni, dai razzismi, dalle paure, dalle solitudini. Nella società interculturale, il bene comune non deve essere mercificato e strumentalizzato dalla logica perversa del potere delle multinazionali e della capitalizzazione forzosa delle risorse e delle fonti energetiche. È necessario intessere ponti di dialogo e reti di relazioni per evitare la supremazia dei potentati dei signori dell'atomo, del petrolio e della guerra, perché la forza della Nonviolenza, la disobbedienza civile consistono proprio nella volontà di far prevalere la verità, il confronto pacifico tra le parti, la Pace senza ideologizzare i contenuti, evitando strumentalizzazioni, in contesti plurali e multiculturali.

La democrazia e la forza della verità devono prevalere sull'egoismo più abietto, contro la perversa logica capitalista del potere che vuole mercificare tutto tramite le grandi lobby del libero mercato e le multinazionali del liberismo più sfrenato, che disprezzano il valore dell'ambiente, della persona, del rispetto dei diritti umani, travalicando il vero significato e il prioritario principio del bene comune. Ci dobbiamo riappropiare dell'azzurro che non è il colore di un becero partito politico, ma è il colore del cielo, del mare, dell'aria, dell'acqua che ci appartengono, sono i nostri beni comuni e dobbiamo difenderli e tutelarli dalla privatizzazione mercificatoria, in favore della vita e dell’ appartenenza plurima alle molteplici culture, nell’alto proposito di superare i pregiudizi consolidati, gestire i conflitti culturali, stemperare paure e ostilità, in una concezione di laicità aperta, relazionale ed inclusiva che coglie le differenze e la Pace come beni comuni.

 http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1332597214.htm

 

 

Note: http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/cultura/Recensioni_1332597214.htm

Articoli correlati

  • I sostenitori del riarmo e quelli della pace si sono dati appuntamento in piazza in nome dell'Europa
    Pace
    L'evento organizzato a Roma da Michele Serra

    I sostenitori del riarmo e quelli della pace si sono dati appuntamento in piazza in nome dell'Europa

    "L'Europa deve riarmarsi, è finito il tempo della melassa", ha detto Carlo Calenda. Tantissimi pacifisti si sono dissociati da questa manifestazione. Su PeaceLink è stato lanciato un appello contro il piano europeo di riarmo. Chi firmerà fra quelli che hanno aderito alla manifestazione di oggi?
    15 marzo 2025 - Alessandro Marescotti
  • Una manifestazione per questa Europa? Noi non ci saremo
    Pace
    Molte nuove adesioni in risposta all'appello di Michele Serra su Repubblica

    Una manifestazione per questa Europa? Noi non ci saremo

    “Dobbiamo riarmarci urgentemente”, ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Non possiamo accettare un'Europa che alza il budget militare cancellando le vere conquiste europee. Ci siamo sempre battuti per l'Europa. Ma per un'Europa di pace, di diritti, di democrazia.
    15 marzo 2025 - Lettera collettiva
  • Petizione al Parlamento italiano contro l'aumento delle spese militari
    Disarmo
    Per la pace e contro il riarmo

    Petizione al Parlamento italiano contro l'aumento delle spese militari

    Il Coordinamento no armi in Ucraina ha discusso e messo a punto il testo di una petizione ai parlamentari italiani perché fermino ogni aumento delle spese militari. Qui riportiamo la petizione e il link per firmare online la versione approvata.
    5 marzo 2025 - Coordinamento no armi in Ucraina
  • E se facessimo una unica grande manifestazione contro il reArm Europe?
    Pace
    Solo l'annuncio avrebbe un effetto dirompente

    E se facessimo una unica grande manifestazione contro il reArm Europe?

    Sarebbe importante pianificare una grande manifestazione nazionale, una, una sola contro la guerra e il riarmo, contro i vertici europei per far esplodere le contraddizioni nel governo e piegarlo ad un atteggiamento completamente diverso nella gestione del post guerra Ucraina.
    9 marzo 2025 - Carlo Volpi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.31 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)