Silvia Marceglia, Portami con te. Dove l'amore non ha colore né religione, Gabrielli, Verona 2012
PORTAMI CON TE. DOVE L’AMORE NON HA COLORE NE’ RELIGIONE.
Libro di Silvia Marceglia
Recensione di Laura Tussi
Editore Gabrielli, Verona 2012
Un avvincente racconto narrato in prima persona dalla protagonista: la giovane Greta, una studentessa che frequenta l'ultimo anno di liceo nell'amata Verona. Un incontro, un ragazzo, un amore, una relazione, dove il sentimento non ha colore né religione. Greta e David vivono tra studio, feste e scorribande giovanili nella Verona segnata dal razzismo, dal conflitto viscerale, dal contrasto atavico tra le culture compresenti nel tessuto sociale cittadino. La diversità tra Greta e David non è un limite, non una barriera, non un ostacolo, ma è l’ opportunità di conoscersi nelle rispettive giovani identità: lui musulmano, lei cattolica. Insieme, riescono a smascherare il perbenismo cattolico integralista dei baciapile ad oltranza, gli stereotipi quotidiani della gente di città che non riesce a dialogare nemmeno con il proprio dirimpettaio. Insieme, sfidano il provincialismo più ottenebrante, vissuto non in senso localistico, ma come limite della mentalità caparbia di ciascuno di noi, dettata dal bieco pregiudizio che offusca la ragione e dallo stereotipo stantio e duro a morire, che influenza le scelte morali, etiche ed esistenziali. Greta e David, insieme, vincono la solitudine, il confine, il limite, nel dialogo tra le personali convinzioni imposte da un'appartenenza rispettiva a culture e religioni, purtroppo distanti e divergenti. Non incontrano incomprensioni tra loro, perché l'amore prende il sopravvento in una relazione aperta, pulita, giovane, vitale, vera alla scoperta del sè e della personale identità adolescenziale, attraverso la sperimentazione dell'affinità sentimentale e, al contempo, della diversità culturale. Un bacio, un sogno, un incanto vengono svelati e lacerati da incomprensioni e conflitti locali, in una Verona sfregiata dall'odio razziale. David verrà espulso dall'Italia e dovrà tornare in Nigeria, con la speranza di continuare, un giorno, a stare con Greta. Una lacerazione profonda, in un addio incolmabile di futuro. David continuerà a vivere nelle scelte di Greta. Continuerà a smuovere la sua coscienza e quella delle altre persone intorno a lei. David, il pungolo costante ed indimenticabile nell'esistenza di Greta; così come nella vita di una civiltà come quella occidentale racchiusa ed esacerbata in fittizi e stantii provincialismi xenofobi e nella paura di amare, di comprendere, nel timore dell'apertura, della condivisione e soprattutto nella più totale mancanza di fiducia nell'altro da sè. Il libro di Silvia Marceglia racconta un mondo, il nostro, incapace di comunicare. Un mondo che vive il disagio della civiltà, ogni giorno. Un disagio che è sfiducia, o meglio mancanza di amore, comprensione, accoglienza dell'altro e assenza di dialogo e benevolenza nei confronti di chi si fa prossimo, a prescindere dalle implicite differenze. Il libro abbandona il lettore ad un messaggio di speranza nel futuro. Un avvenire prossimo dove Greta e David, l'Occidente e l'Islam, finalmente si incontreranno, si avvicineranno e si confronteranno rispetto ai grandi temi dell'amore, del dialogo, del perdono, della riconciliazione, della pace.
http://serenoregis.org/2013/01/17/portami-con-te-dove-lamore-non-ha-colore-ne-religione-recensione-di-laura-tussi/
Articoli correlati
- Con il regime fascista il pacifismo doveva sparire
Fascismo è guerra
Mussolini scrisse: "Il fascismo respinge il pacifismo che nasconde una rinuncia alla lotta, una viltà, di fronte al sacrificio. Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le esigenze umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla"9 novembre 2021 - Laura Tussi - Segregazione razziale negli Stati Uniti
Le leggi Jim Crow
Furono emanate tra il 1876 e il 1964. Alcuni esempi di leggi Jim Crow furono la separazione nelle scuole pubbliche, nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto e la differenziazione dei bagni e dei ristoranti tra quelli per bianchi e quelli per neri.6 giugno 2020 - Redazione PeaceLink - Una delle immagini-simbolo del Ventesimo secolo
Tommie Smith e John Carlos sollevano il pugno sul podio
Sullo sfondo l'inno americano. Un gesto contro il razzismo. Avvenne in un anno di proteste, quello del 1968, nelle olimpiadi di Città del Messico3 giugno 2020 - Redazione PeaceLink - Suscitò l'ira di Trump
Il gesto antirazzista con un ginocchio a terra fu pensato dal giocatore di football Kaepernick
Trump disse: "Sarebbe bellissimo vedere i proprietari delle squadre dire: portate quel figlio di puttana fuori dal campo, fuori, è licenziato". In questi giorni quel gesto è stato replicato da alcuni poliziotti e da vari giocatori di calcio3 giugno 2020 - Redazione PeaceLink
Sociale.network