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Stéphane Hessel e la rivoluzione mondiale nonviolenta

"La Nonviolenza, la strada che dobbiamo imparare a percorrere"
Stéphane Hessel
Laura Tussi28 febbraio 2013

"La Nonviolenza, la strada che dobbiamo imparare a percorrere" Stéphane Hessel

da parte di Alfonso Navarra - obiettore alle spese militari e nucleari

 

Oggi piangiamo la morte del "vecchio" eroe della Resistenza europea, Stéphane Hessel, che ha incitato i giovani "indignati" di tutto il mondo a "percorrere il cammino della nonviolenza".

 

E' un appello - questo del più famoso dei partigiani, deportato a Buchenwald, estensore della dichiarazione universale dei diritti umani - che, nel nostro piccolo, con Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, da tempo siamo impegnati a diffondere nell'ANPI ed in tutte le realtà antifasciste: non siamo oggi ai tempi della lotta contro Mussolini ed Hitler (ed il militarismo giapponese), possiamo e dobbiamo impedire con una intelligente strategia preventiva che ci si trovi in uno stato di necessità dove non si agisce affatto ma solo si reagisce.

 

Hessel propugnava (vedi il libro scritto con Edgard Morin) il senso di di una “comune umanità” che oggi dovrebbe riconoscersi in una “Terra-Patria” (o “Madre-Terra”, secondo i popoli indigeni): in sintonia con questa sua visione innovativa molti di noi hanno confermato la decisione di abbandonare vecchi schemi culturali e si sono proiettati a sollecitare la società civile internazionale ad unirsi per ottenere, dal basso, la denuclearizzazione civile e militare.

 

La nonviolenza è la forza dell'unità popolare e - nella mia personale convinzione - persegue proprio gli stessi obiettivi rivoluzionari lucidamente indicati nei manifesti politici e culturali di Hessel: in primo luogo, un nuovo europeismo impegnato ad abbattere la "dittatura finanziaria mondiale" per affermare libertà, eguaglianza e giustizia ambientale.

 

Grazie, grande "vecchio", più giovane di tanti giovani tali solo per qualità anagrafiche: la nonviolenza - quella intelligente, organizzata, pragmatica - è "il cammino che dobbiamo imparare a percorrere".

E' "il cammino della speranza" per le donne e per gli uomini che, confidando nelle pulsioni vitali cooperative e non in quelle di morte competitive, salvaguarderanno e perpetueranno la Vita ...

 

Stéphane Hessel e la rivoluzione mondiale nonviolenta


Wikimedia Commons

Quest'articolo è disponibile anche in: Spagnolo

In ricordo di Stephane Hessel, morto il 26 febbraio 2013, pubblichamo l’introduzione da lui scritta al libro“Verso una rivoluzione mondiale nonviolenta: dal 15-M al 15-O”.  Editorial Manuscritos. Opera collettiva di attivisti del 15-M in Spagna, che ci sembra ancora di grande attualità.

Hessel combatté nella Resistenza francese, fu deportato nel campo di concentramento di Buchenwald, da cui evase e nel 1948  partecipò alla stesura della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”. Nel 2010 il suo libro “Indignatevi!” è diventato un caso editoriale e politico e ha ispirato il movimento degli Indignati in Spagna e in altri paesi e quello di Occupy Wall Street negli Stati Uniti.

Cari amici dei popoli di Spagna e d’Europa,

“Indignatevi!” sta risuonando nei cittadini dei vari popoli non solo d’Europa, ma anche di altri luoghi dove  la dittatura dei mercati continua a limitare i diritti e ad accentuare le disuguaglianze, esaurendo le risorse naturali e in definitiva ponendo il denaro come valore centrale, al di sopra delle necessità della gente.

Nel libro “Impegnatevi!” dicevamo che il passo seguente all’indignazione è l’impegno, giacché è necessario passare all’azione: dobbiamo agire in modo sostenuto per poter modificare lo stato attuale delle cose.

In questo senso voglio sottolineare che non tutte le azioni conducono alla stessa meta. Oggi stiamo osservando che certe mobilitazioni e proteste legittime e necessarie finiscono per prendere una direzione violenta, delegittimando così i loro autori e  generando  una catena di nuove azioni violente e di nuove vittime e sporcando le mani di chi sventolava le bandiere della giustizia e della libertà.

La lotta che portiamo avanti oggi è forse più legittima e necessaria di qualsiasi altra lotta nella storia: proseguendo infatti nel cammino sbagliato proposto dal sistema attuale, andremo rapidamente incontro a una catastrofe di un’ampiezza senza precedenti. Possiamo e dobbiamo portare avanti lotte in cui sia necessario praticare l’insurrezione e la disubbidienza civile, così come tutte le forme di resistenza, ma è fondamentale che queste azioni siano pacifiche e nonviolente.  Ripeto quindi che oggi la nostra lotta deve seguire il cammino della pace, al di fuori di ogni violenza.

Questo è l’unica via perché questo movimento possa proiettarsi nel futuro. Le ragioni per sostenere questa posizione non mancano. Una non trascurabile è che i potenti sono preparati a reprimere e annullare le forme di protesta violenta, ma non per agire contro un popolo che si organizza in una lotta nonviolenta.

Questa forma di trasformazione sociale, questa rivoluzione pacifica – credo che non bisogna avere paura della parola rivoluzione – è la nuova via che ci libererà dell’incatenamento della violenza, che ci trasciniamo dietro fin dal’inizio della storia dell’essere umano.

Bisogna sottolineare che le mobilitazioni e le azioni degli Indignati del 15M in Spagna hanno scelto con chiarezza la nonviolenza, cosa che purtroppo non accade in tutti i luoghi in cui l’indignazione scende in piazza.

Dopo aver occupato le piazze e i quartieri, il  15M ha deciso di “prendersi le strade”, organizzando una quantità di marce per tutta la Spagna. Nella storia esistono molti precedenti di marce pacifiche e nonviolente: la Marcia del Sale di Gandhi in India, le marce di Martin Luther King e quella del milione di uomini negli Stati Uniti e più di recente la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza sono alcuni esempi tra tanti.

Camminante, non c’è un sentiero. Il sentiero si fa camminando” diceva il poeta Antonio Machado. Faccio i miei migliori auguri alla Marcia Popolare Indignata, perché possa raggiungere i popoli non solo in Spagna, ma anche in tutta Europa e possibilmente nel mondo.

Spero anche che questa marcia tocchi i cuori di tutti gli esseri umani, fino a quando si riuscirà a sradicare la violenza e a costruire una società più giusta nel pianeta, una società in cui l’essere umano sostituisca il denaro come valore più importante.

Sto camminando con voi, cammino da quando mi sono alzato in piedi, per un mondo in pace, un mondo più umano…

Stéphane Hessel

 Il libro  “Hacia una revolución mundial no violenta: del 15-M al 15-O” si può scaricare al link: 

http://haciaunarevolucionmundialnoviolenta15m.wordpress.com/descarga/

Note: http://www.pressenza.com/it/2013/02/stephane-hessel-e-la-rivoluzione-mondiale-nonviolenta/

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/testimoni/Lutti_1362172241.htm

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