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20 marzo, mobilitazione internazionale

Partono corriere e treni per la grande manifestazione di Roma

Il corteo ufficialmente dovrebbe partire alle 14 da piazza Barberini ma presumibilmente comincerà a espandersi nelle vie e piazze vicine fin dal primo mattino. Il percorso ufficiale è: Piazza Barberini, Piazza della Repubblica, Piazza dei Cinquecento, via Cavour, Piazza Venezia, Via Petroselli, via dei Cerchi, Circo Massimo.

Flavio Lotti, storico animatore del Tavolo della pace, spiega: "Protestiamo contro la politica estera di questo governo una politica bellicista che ci ha reso tutti più insicuri e meno liberi". Ma, nelle intenzioni degli organizzatori, il corteo è anche un modo di esprimere "solidarietà al popolo spagnolo" e per dire dire no al terrorismo. Però, avverte Lotti, "chi manifesta contro il terrorismo e non contro la guerra è in contraddizione. La guerra è la forma peggiore di terrorismo".

L'arcivescovo di Foggia dice: "Bravo Zapatero. Spero che l'Italia faccia altrettanto. Il 30 giugno data ultima per ritirare i soldati". (http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=41726)

Come l'arcivescovo di Foggia la pensano due italiani su tre, secondo un recente sondaggio (http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_3751.html)

Il settimanale Carta (http://www.carta.org) dà il "buon viaggio" ai marciatori e fornisce tutte le informazioni utili per partire (http://www.carta.org/cantieri/carovanepace/index.htm#20)

Una guida pratica per chi vuole arrivare a Roma è su http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_3812.html

19 marzo 2004
Redazione

In marcia per la pace

Il mondo si appresta a dare il via alla manifestazione internazionale per il ritiro delle truppe dall'Iraq e contro tutte le guerra chiesta dai pacifisti americani e rilanciata dal Social forum europeo di Parigi. Una mobilitazione massiccia quella del pacifismo internazionale che nel giorno dell'anniversario dell'invasione di Bagdad torna a far sentire la sua voce a New York come a Londra, a Toronto come a Bangkok, Londra, Parigi, Madrid e ovviamente Roma.

L'appuntamento romano è per le 14 di sabato in piazza Esedra dove arriveranno con una decina di treni speciali e centinaia di pullman i pacifisti da tutta Italia per un corteo al quale hanno aderito un migliaio fra organizzazioni, social forum, parrocchie, singoli cittadini. Dietro le bandiere ci saranno gli striscioni del comitato promotore. Sui lenzuoli ci sarà scritto "Fuori le truppe, l'Iraq agli iracheni", "No a la guera y al teror", "Vostre le guerre nostre le vittime, da Bagdad a Madrid e nel Mondo", gli slogan che daranno il senso delle richieste dei pacifisti e che esprimono la convinzione, dichiarata dalla pacifista americana Phillys Bennis che "la guerra moltiplica il terrorismo invece di distruggerlo".

In coda al corteo coloro che partecipano "con una piattaforma diversa". Ds e Margherita.

Flavio Lotti, storico animatore del Tavolo della pace, spiega: "Protestiamo contro la politica estera di questo governo una politica bellicista che ci ha reso tutti più insicuri e meno liberi". Ma, nelle intenzioni degli organizzatori, il corteo è anche un modo di esprimere "solidarietà al popolo spagnolo" e per dire dire no al terrorismo. Però, avverte Lotti, "chi manifesta contro il terrorismo e non contro la guerra è in contraddizione. La guerra è la forma peggiore di terrorismo".

A concludere la manifestazione sul palco ci saranno pacifisti americani, familiari delle vittime dell'11 settembre e di militari morti in Iraq, ebrei, palestinesi rappresentanti dell'Africa per "dire no a tutte le guerre, anche quelle dimenticate che insanguinano il pianeta". (1)

Accanto ai parlamentari del centrosinistra e di Rifondazione che hanno votato contro il rifinanziamento della missione in Iraq, ci saranno ben 150 gonfaloni di comuni, province e regioni di tutta Italia.

Il corteo, che ufficialmente dovrebbe partire alle 14 da piazza Barberini ma presumibilmente comincerà a espandersi nelle vie e piazze vicine fin dal primo mattino come accade di solito in occasioni del genere, sarà aperto da un grande patchwork delle bandiere arcobaleno firmate nelle varie tappe delle quattro carovane della pace che hanno attraversato in lungo e largo l'Italia negli ultimi venti giorni.

Sul palco del Circo Massimo non ci saranno esponenti di partito, ma interverranno solo rappresentanti della società civile che si oppone alla guerra: Philis Bennis, rappresentante di United for peace and justice, la coalizione statunitense che ha lanciato la mobilitazione mondiale del 20 marzo e che chiede «un sostegno internazionale per sfidare le politiche del governo Bush»; Jari Sheese, dell'associazione Military families speak out, moglie di un militare riservista in Iraq; Milagros Hernandez, portavoce del Forum sociale di Madrid; Bernarda Alima, membro della commissione giustizia e pace del Congo; Muhammed Tanji, segretario del Movimento palestinese per la cultura e lo sviluppo; Anat Matar del Forum dei genitori dei refusenik israeliani. Seguiranno un messaggio del vescovo ausiliare della chiesa cattolica caldea di Baghdad Shelemon Warduni, un ricordo della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell'operatore Milan Hrovatin a 10 anni dal loro assassinio. Infine sarà letta una poesia di Rachel Corrie, pacifista americana uccisa un anno fa da militari israeliani mentre tentava di opporsi all'abbattimento di alcune abitazioni nella striscia di Gaza. (2)

Note: (1) http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/politica/iraqita/precorte/precorte.html
(2) Il Manifesto 19/3/2004

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