Radar militare a Capo Sandalo?
Gli Attivisti Ecopacifisti vogliono la conferma scritta della non installazione
IL COMITATO "NORADAR CAPO SANDALO" CHIEDE IL "DOCUMENTO UFFICIALE"
Il Comitato NoRadar di (Capo Sandalo) Carloforte, ha inviato, a Comandi e Ministeri, per Raccomandata A.R., la richiesta di chiarimento che trovate sotto.
Qualche tempo fa, i giornali, ci fecero sapere che sarebbe stata installata, lungo le coste sarde (e della Penisola), una serie di radar "antimigranti". E' probabile che la non felice definizione (non tutti hanno in testa lo stesso neurone di Calderoli e taluni ne hanno più d'uno) fosse frutto di semplificazione o banalizzazione, ma, in ogni caso (e giustamente) la popolazione insorse, scacciò gli operai, bloccò i lavori.
Si trattava di strumenti, più o meno militari, più o meno "di controllo", che deturpavano l'ambiente, richiedevano sbancamenti, strade di accesso, colate di cemento, costruzione di strutture; e che avrebbero emesso, quando funzionanti, cascate, zampilli, di onde elettromagnetiche (che troppo bene non fanno). Il tutto in località di grande pregio ambientale. Il tutto secondo la logica imperante che vuole controllo ("dallo Stato sociale allo Stato penale"), arroccamento, guerre (e ingente spesa pubblica ad oliare il complesso militare industriale).
Visto la mala parata (i blocchi durarono settimane e mesi), "le autorità" tentarono di abbellirli (i radar), spiegando che si trattava, insomma, di gingilli inoffensivi ("come ce n'è in qualsiasi barca di pescatori") e che servivano per aumentare la sicurezza in mare (il Moby Prince non avrebbe preso fuoco, la Concordia non avrebbe preso il Giglio, Moby Dick non avrebbe preso il Pequod, se ci fosse stato lui, il radar). Ma niente, la gente non li voleva.
Dopo peripezie, manifestazioni, blocchi, corsi e ricorsi (al Tar), annessi e connessi, sembrava che il numero di quelli "ritenuti indispensabili" fosse drasticamente calato. Forse tre, forse nessuno, forse molti di più (ma solo dopo che cali l'attenzione).
In ogni caso, l'attentissimo Comitato di Carloforte, non mollò la presa e continuò a manifestare.
Ora, è proprio notizia di queste settimane, sembrerebbe che nemmeno a Carloforte (ne scrivono i giornali, ma pare, stranamente, non ci sia alcun documento "ufficiale" a confermarlo), sia più prevista l'installazione del famigerato radar.
Sarà vero? I carlofortini sono scettici, chiedono conferma.
E desti, attendono.
Al Comando Militare Marittimo della Sardegna
e p.c. al Comando Generale Corpo delle Capitanerie di Porto di Roma
e al Ministero della Difesa
Oggetto: Installazione radar a Carloforte, località Capo Sandalo
Chiediamo di avere un documento scritto che confermi il fatto che non verrà più installato, né a breve né in un secondo tempo, il previsto radar VTS nell'isola di San Pietro, come è apparso in un articolo dell'Unione Sarda del 16/06/2013.
Considerato che anche il vicesindaco di Carloforte, Walter Conte, vi ha inviato una lettera, agli inizi di giugno, per avere informazioni al riguardo e, per il momento, non ha avuto nessuna risposta, aspettiamo conseguentemente, per un elementare diritto di trasparenza e di informazione, una vostra sollecita e doverosa risposta!
Distinti saluti,
(per il Comitato NoRadar di Capo Sandalo)
Antonio Repetto,
Salvatore Casanova,
Romano Veronese,
Bruno Casanova,
Francesco Arcuri
http://www.peacelink.it/pace/a/38673.html
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