Pace

Lista Pace

Archivio pubblico

Due "vecchi antagonisti" stanno tentando di trovare il modo per assorbire le trasformazioni, che cambierebbero l'ordine regionale, per mantenere le reciproche posizioni di potere.

Iran e Nazioni Unite?

Dalla sua partenza per New York al suo ritorno, sono stati impiccati trentasette (37) carcerati nei cortili oppure pubblicamente nelle piazze
1 ottobre 2013
Mohsen Hamzehian

IRAN E NAZIONI UNITE?

Hassan Rohani, presidente del Giureconsulto, grazie all’appoggio dell’Ayatollah Alì Khamenei, ha cercato di usare la tribuna delle N.U. attraverso un discorso contraddittorio, tipico di un regime impaurito in cerca di alternative, come cassa di risonanza per farsi pubblicità.
Alcuni punti emersi in tale discorso valgono la pena di essere elencati:
a. Il regime, a causa delle sanzioni economiche in atto, vive oggi in una condizione economicamente compromessa. A pagare i danni provocati dal regime, e dall’establishment, è il popolo iraniano, oggi più povero rispetto a soli 2 anni fa. La forbice tra ricchezza e povertà è, infatti, aumentata a favore di una nicchia del regime ( gli stessi che oggi controllano tutto e tutti ).
Negli ultimi due anni i contrasti tra le varie correnti del regime si sono spostati anche nelle aule giudiziarie, dove vengono processati i gerarchi, che si accusano vicendevolmente di ruberie, tutti coinvolti nella tangentopoli iraniana, che è continuata indisturbata, nonostante la crisi nella vendita del petrolio, del gas e dei prodotti petroliferi e non, arricchendo ulteriormente il clero e non solo.
b. La questione nucleare, si è dimostrata una merce di scambio per l’ottenimento di vantaggi politici con l’Occidente, da circa dieci anni. Nessuna trasparenza nei discorsi di Obama e neanche di Rohani. Intanto i russi sono partner insostituibili del nucleare iraniano( centrale nucleare di Busher) . La dichiarazione di H. Rohani di risolvere il problema del nucleare al massimo in 6 mesi, dimostra che il regime ha bisogno di lanciare promesse eclatanti perché si trova in difficoltà nel gestire l’esercizio quotidiano del potere degli ayatollah. I contrasti sociali pesano e una rivolta a tutti i livelli diventa sempre più probabile.
c. H. Rohani e il suo gabinetto hanno scarcerato molti prigionieri politici, prima della partenza del Presidente per New York, per cercare di dimostrare che il suo governo è diverso da quello del suo predecessore fondamentalista Mahmoud Ahmadinejad. Alcuni prigionieri politici hanno rifiutato di firmare il foglio di libertà, alcuni addirittura sono stati portati di peso all’ingresso del carcere. Tuttavia, mentre Rohani parlava, venivano impiccati dei prigionieri condannati a morte per reati comuni ( droga, rapine a mano armato e violenza sessuale). Dalla sua partenza per New York al suo ritorno, sono stati impiccati trentasette (37) carcerati nei cortili oppure pubblicamente nelle piazze. Nonostante questi fatti, sia nelle interviste che nei discorsi del Presidente degli USA, Hossein Barack Obama, non si fa alcun cenno alle continue violazione dei diritti umani in Iran. Non è possibile dimenticare che l’Iran, da molti anni, detiene la medaglia d’argento per le esecuzioni capitali e per le violazioni dei diritti umani, naturalmente dopo la Cina. Questo succede mentre il sig. Rohani, indica “la formazione del comitato contro la violenza e l’estremismo”. L’Iran da molti anni ha rapporti stretti ( religiosi, economici e militari) con Bashar Al Assad in Siria, con Hezbollah in Libano, con Hamas in Palestina, oltre influenze ben strutturate in Iraq e in Afghanistan. Gli USA sono presenti in tutti i Paesi di quell’area, culla delle religioni ed oggi cimitero di gente innocente. Oggi, il terremoto sociale che sta cambiando il panorama del Medio Oriente, spinge Teheran e Washington a confrontarsi non in nome della Pace e della coesistenza pacifica tra i popoli, bensì di una pragmatica e cinica gestione delle reciproche aree d'influenza.
Rohani nel suo discorso ha dimostrato che la regia è nelle mani di A. Khamenei, il discorso contraddittorio e vecchio come quello che fece Ahmadinejad (epurandone le posizioni negazioniste).
Inoltre ha dimostrato di non tenere in adeguata considerazione neanche lo statuto delle Nazioni Unite, che nel suo manifesto ripudiano la guerra e l’aggressività tra i popoli. In realtà Rohani rivela di essere parte integrante dei due poli che oggi cercano di non perdere il controllo di un'area strategica e foriera di grandi cambiamenti ( basti pensare alla crescita del movimento curdo verso l'indipendenza), cioè A. Khamenei e Barack Obama.
Due "vecchi antagonisti" stanno tentando di trovare il modo per assorbire le trasformazioni, che cambierebbero l'ordine regionale, per mantenere le reciproche posizioni di potere.
Difficile credere che questo potrà rispondere alle aspirazioni di libertà dei popoli dell'area.
Mohsen Hamzehian
Unione per la Democrazia in Iran

 

 

Articoli correlati

  • Il coraggio  di Ahou
    Pace
    Arrestata e trasferita in un "centro di cura".

    Il coraggio di Ahou

    Assistiamo purtroppo da tempo alla dura repressione dei diritti fondamentali nel Paese islamico, soprattutto nei confronti delle donne.
    Ma in Iran con coraggio è in corso una rivoluzione nonviolenta straordinaria, espressa dallo slogan “Woman-Life-Freedom”, “Donna, vita, libertà”
    9 novembre 2024 - UDIK - Unione Donne Italiane e Kurde
  • Mobilitazione pacifista nazionale: tutte le informazioni in un'unica pagina web
    Pace
    Albert, il bollettino quotidiano pacifista

    Mobilitazione pacifista nazionale: tutte le informazioni in un'unica pagina web

    Oggi 26 ottobre si svolgono manifestazioni pacifiste in tutt'Italia. La pace è sotto attacco. Stanotte vi è stato un attacco israeliano sull'Iran. Questa pagina web è il punto di raccolta e condivisione delle informazioni disponibili per oggi. Vuoi collaborare anche tu? Ti spieghiamo come.
    26 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
  • Linea rossa superata: Israele provoca, l'Iran risponde con i missili
    Pace
    Albert - bollettino pacifista dell'1 ottobre 2024

    Linea rossa superata: Israele provoca, l'Iran risponde con i missili

    Israele aveva interpretato la recente cautela dell'Iran come segno di debolezza. L'analista geopolitico Farhad Rezaei aveva pubblicato ieri sul Jerusalem Post un articolo intitolato "L'inazione calcolata dell'Iran: perché Teheran sta da parte mentre Hezbollah vacilla".
    1 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
  • Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità
    Editoriale
    E' stato violato il diritto internazionale e occorre una condanna unanime

    Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità

    Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
    19 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)