Il Movimento per la pace è molto più di quel che ne dicono o ne tacciono i media italiani
Come già il 15 febbraio 2003, sabato 20 marzo 2004 si è svolta a Roma la manifestazione più consistente tra quante se ne sono contemporaneamente svolte nel mondo. A proposito di queste manifestazioni, la stampa degli Stati Uniti ha ripreso l’immagine di «seconda superpotenza mondiale» per riferirsi al Movimento per la pace.
Gran parte dei media italiani ha ridotto questo avvenimento al resoconto della stolta e volgare aggressione di alcuni individui a un dirigente politico, un episodio per il quale non abbiamo nessuna comprensione ed esprimiamo la più severa condanna.
Tanti cittadini italiani hanno espresso la loro volontà di pace, il rifiuto «della guerra che è terrorismo e del terrorismo che è guerra», la convinzione che le truppe di occupazione non possono promuovere la pacificazione, la richiesta che vengano ritirate. L’informazione italiana ha nascosto e negato la realtà e la consistenza di questo fatto.
Sulle manifestazioni in Italia e nel mondo l’informazione fornita in Italia è stata, semplicemente, una falsificazione. Così macroscopica e clamorosa, da costituire una partecipazione «militante» al tentativo di far guerra al Movimento per la pace. Che questo derivi da coordinata premeditazione o da grossolana superficialità, in nessuno dei due casi risultano sminuite la responsabilità e la gravità.
Il Movimento per la pace è ovviamente molto più di quel che ne dicono o ne tacciono i media italiani, e non soccombe alle calunnie e agli occultamenti. È una realtà in atto e in divenire, con i caratteri e i contenuti che milioni di persone esprimono in Italia e nel mondo.
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