La Sapienza fa un passo indietro, i cittadini uno in avanti per il diritto alla città.
Alla fine non si farà il mega-parcheggio volante, quello che la Sapienza Università di Roma sembrava intenzionata ad edificare ad ogni costo nell'ex-campo sportivo di via de Lollis accanto alla città universitaria, addirittura costruendolo su pilastri sopra i tesori archeologici ritrovati durante i primi scavi. L'eco-mostro, progettato per accogliere 250 macchine e contro il quale i cittadini di San Lorenzo si sono battuti con determinazione, non uscirà dal ventre della più grande università d'Europa.
Il 17 febbraio scorso, infatti, il Consiglio di Amministrazione della Sapienza ha deciso di rinunciare al progetto e addirittura a "richiedere ai competenti uffici di Roma Capitale il rimborso delle spese anticipate" perché non intende tornare indietro su quanto deliberato.
La rinuncia è stata decisa, ha voluto precisare il nuovo Rettore Eugenio Guadio in una intervista, non solo perché il progetto, voluta dall'amministrazione universitaria precedente, "non aveva vantaggi sostanziali", ma anche perché la nuova amministrazione intende ricercare un rapporto collaborativo anziché conflittuale con il quartiere. Gaudio, in carica solo da novembre, ha infatti nominato subito un Pro-rettore per i rapporti culturali con il territorio, onde facilitare la condivisione delle reciproche ricchezze.
Il dietrofront è comunque avvenuto dopo un estenuate corpo a corpo durato oltre un anno, tra la governance dell'Università, i residenti di San Lorenzo costituitisi in Libera Repubblica (con sede nel Cinema Palazzo Occupato, piazza dei Sanniti) e, infine, le istituzioni, che sembravano non accorgersi dei danni culturali ed ambientali del progetto. Persino la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici sembrava pronta a dare il suo benestare alla cementificazione del sito.
Eppure, quello che viene rinvenuto nell'ex-campo sportivo di via de Lollis appare subito di notevole valore. Resti di una villa romana, con murature, pareti rettilinee e semicircolari, pavimentazioni e rivestimenti marmorei, tratti di mosaico."Le indagini hanno restituito materiali piuttosto omogenei di età alto e medio repubblicana" si legge nella relazione della stessa Soprintendenza, che dichiara che "il sito in esame sembra possedere grandi potenzialità per la ricostruzione storica della città più antica, essendo stata raggiunta la superficie di un giacimento archeologico che promette di fornire ai ricercatori molteplici dati, stratificatisi in un periodo che abbraccia quasi dieci secoli."
Dieci secoli di storia che sarebbero stati sepolti sotto un mega parcheggio di tre piani per consentire ad alcuni professori privilegiati di arrivare in ufficio attraversando via de Lollis soltanto, invece di camminare 12 minuti (o viaggiare 5 minuti col tram) dal parcheggio universitario già esistente in largo Passamonti, facilmente ampliabile ad un terzo del costo e a zero impatto ambientale!
"San Lorenzo non è una piccola patria," recita il comunicato della Libera Repubblica; "è un pezzo di Roma che, insieme agli altri, vogliamo liberare dalla speculazione. Al posto del parcheggio de Lollis si deve fare ora un parco archeologico per tutti. E chiediamo che la piscina comunale, che si doveva costruire anch'essa sull'ex campo sportivo, venga localizzata altrove, di comune accordo tra istituzioni e quartiere. Così come dovremo decidere insieme cosa fare di quegli ambiti di valorizzazione dove il Piano Regolatore sta lasciando zampillare fuori palazzi di lusso per soli ricchi, quando nel quartiere mancano case dello studente per garantire ai fuori sede meno abbienti il diritto allo studio."
www.interculture.it/comitato
nonché su
http://www.liberarepubblicadisanlorenzo.it
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