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UNIMONDO - Per non dimenticare

Laura Tussi10 aprile 2015

UNIMONDO - Per non dimenticare

Per non dimenticare

La Biblioteca Civica Popolare di Nova Milanese in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, si occupa, dagli anni’70, di un aspetto molto specifico di un segmento storico relativo alla Seconda Guerra Mondiale, che riguarda la deportazione, in particolare, per motivi politici. Oltre alle videotestimonianze della rassegna tratte dalle interviste ai sopravvissuti italiani dei lager nazisti, realizza altri video in occasione del viaggio-studio che annualmente viene intrapreso con alcune classi delle scuole medie statali novesi presso i campi di prigionia, in particolare a Ebensee, a Gusen, al castello di Hartheim (sottocampi di Mauthausen) e proprio a Mauthausen, dove la prima domenica di Maggio di ogni anno, si svolge una manifestazione internazionale per ricordare la liberazione dei lager nazisti, durante cui la biblioteca di Nova realizza un assiduo lavoro di documentazione e ricerca con i gruppi classe. In tale prospettiva, il “viaggio” assume una duplice valenza per gli studenti: conoscere, capire e ricordare gli avvenimenti storici in un’occasione importante, dove è loro possibile apprendere, “fare scuola” fuori dalle mura degli edifici, praticando un’alternativa tipologia di “scuola aperta”, all’interno di un contesto storico reale.

La visita guidata (viaggio/studio) presso i campi di concentramento costituisce un’ulteriore verifica relativa alla ricerca e al recupero della memoria storicariguardante le deportazioni di motivo non solo razziale, ma anche politico, eventi ricollegabili al concetto di diversità e differenza culturale tra individui. L’altro risvolto dell’iniziativa, nell’ambito del discorso relativo alla divulgazione, che consiste nel portare a conoscenza i materiali raccolti in itinere, riguarda l’allestimento di mostre tematiche e l’organizzazione, in collaborazione con i docenti delle scuole medie ed elementari novesi e delle scuole medie superiori della Provincia di Milano (e anche della Regione Toscana, del Trentino, Sardegna e Piemonte) di interventi ed incontri, all’interno degli ambiti scolastici, con alcuni sopravvissuti ex deportati. Parallelamente, in collaborazione con i docenti, la Biblioteca costruisce un percorso educativo e didattico dal titolo "Conoscere e comunicare i lager" che viene proposto agli studenti per approfondire la conoscenza relativa al fenomeno concentrazionario.

Questo immenso lavoro di recupero e divulgazione ha ottenuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Infatti “La memoria in Rassegna” si svolge sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con i patrocini della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea, del Presidente del Senato della Repubblica, del Presidente della Camera, del Ministero della Pubblica Istruzione, del Ministero dei beni e attività culturali, del Presidente della Regione Lombardia, del Presidente della Provincia di Milano e dell’Istituto Ernesto De Martino.

In seguito alle collaborazioni con la RAI di Milano e di Bolzano, nell’ambito di due programmi educativo-didattici, legati al mondo della scuola (Pico e Mosaico), attualmente, con la sede centrale di Roma di RAI Educational, l’amministrazione di Nova e l’Ente comunale di Bolzano hanno sottoscritto un accordo con cui la RAI si è impegnata ad acquisire 50 videotestimonianze realizzate dalla Biblioteca, a cui seguiranno la messa in onda e ulteriori sviluppi. Da questa immensa attività si sviluppa l’intento di recupero di una memoria storica importante che difficilmente traspare dai manuali storici scolastici e specialistici inerenti la Deportazione. Dalle videotestimonianze si risale, rievocando e rimembrando (ricostruendo gli eventi) attraverso il ricordo, alle vicende, ai luoghi e ai motivi di arresto.

Una rilevante rimanenza di deportati (30.000 prigionieri) fu catturata per motivi politici, dove nel “politico” rientrano diverse categorie di persone, antifascisti, partigiani, scioperanti, renitenti, dissidenti rispetto al regime vigente, ostaggi e persone catturate durante un rastrellamento che anche attualmente non conoscono le motivazioni dell’arresto. Dai racconti si evince un discorso di connivenza e collaborazionismo della Guardia Nazionale Repubblichina con il nazifascismo (aspetti ricavabili da fonti primarie).

Quindi dalle testimonianze si ricavano diversi elementi utili al fine della ricostruzione storica, come tutta quella gamma di sentimenti e stati d’animo collegati alla separazione dal proprio territorio, dal nucleo famigliare, dalla cerchia dei compagni, si risale al “transport” in carri merci dove i deportati erano stipati e condotti a Fossoli, a Bolzano e nei lager d’oltralpe, come Dachau, Flossenburg, Ravensbruck, Mauthausen e, da questi campi principali, nei sottocampi come Gusen 1, Gusen 2, Ebensee, dove soprattutto i deportati morivano attraverso una condizione esistenziale precaria e di stenti.

 Laura Tussi

Fonte: Articolo comparso su RASSEGNA DELL’ISTRUZIONE, MONDADORI-LE MONNIER, MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) 

Note: su UNIMONDO.org:
http://www.unimondo.org/Notizie/Per-non-dimenticare-150065

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